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MONDO

Le elezioni presidenziali

La Nigeria al voto: Boko Haram, petrolio e guerre intestine

Attacco di un commando armato nel nord-est e provoca oltre 20 morti. Oggi la sfida tra il presidente cristiano uscente, Goodluck Jonathan, e il generale islamista Muhammadu Buhari. Dilaniato dal Boko Haram e forte della produzione petrolifera del Delta del Niger, il Paese vive il voto con l'incubo fondato della sicurezza

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di Veronica Fernandes
Un commando armato ha attaccato i villaggi di Birin Bolawa e Birin Funali, nello Stato di Gombe, luoghi spesso teatro delle azioni degli islamisti di Boko Haram. "Abbiamo sentito gli assalitori urlare: "non vi hanno detto di restare lontani dai seggi?", ha raccontato un responsabile delle locali attività elettorali, a condizione di anonimato. Oltre 20 le vittime dell'attacco. Per la Nigeria oggi è il giorno delle elezioni. Rinviate per sei settimane per ragioni di sicurezza, vedono fronteggiarsi come nel 2011 l'attuale presidente Goodluck Jonathan e il generale Muhammadu Buhari. 

1 Chi sono i principali candidati
Formalmente i candidati per la poltrona di presidente della Nigeria sono 14 ma il duello sarà tra l'uscente Goodluck Jonathan - 57 anni, cristiano, oggi alla ricerca di un secondo mandato di quattro anni - e il generale islamista Muhammadu Buhari, 72 anni, per un periodo membro del governo militare e noto per le brutali repressioni contro giornalisiti e dissidenti. Oggi leader dell'All Progressives Congress (APC), ha buone chance di mettere in difficoltà l'attuale presidente e il suo People's Democratic Party (PDC), al centro della vita politica nigeriana dalla fine del regime militare nel 1999. Goodluck Jonathan ha il suo bacino elettorale nel sud cristiano del Paese e nel Delta del Niger ma è stato molto criticato per la sua inefficacia nel combattere il Boko Haram. Il generale Buhari è invece forte nella capitale economica Lagos e soprattutto nelle regioni musulmane del nord: candidato sconfitto nelle tre passate tornate elettorali lì ha in passato supportato l'impelementazione della sharia. Tra i candidati c'è da segnalare anche Oluremi Sonaiya, la prima donna a presentarsi alle presidenziali in Nigeria, secondo le previsioni con pochissime possibilità di vincere. 

2 L'attacco ai seggi: 24 morti
L'Inec, il Comitato Elettorale Nazionale Indipendente, ha fatto sapere che le elezioni sono state rinviate per ragioni di sicurezza: l'esercito era impegnato nel fronteggiare il Boko Haram nel nord e non poteva quindi controllare le operazioni di voto. Ma nonostante questo, l'attacco di un commando armato ai due seggi nel nord del Paese stamattina ha provocato 24 morti. Durante la campagna elettorale, iniziata a novembre, entrambe le fazioni principali hanno subito attacchi e oltre 50 sostenitori sono rimasti uccisi. E in tutto il Paese è vivo il ricordo delle scorse elezioni del 2011: a sfidarsi sempre Jonathan e Buhari, sul campo almeno 800 morti.

3 I temi principali della campagna elettorale
La lotta al Boko Haram è al centro della campagna di entrambi. Da un lato Jonathan sostiene che entro aprile il movimento dell'Islam deviato verrà sconfitto grazie ad una maggiore cooperazione internazionale mentre Buhari ha promesso che annienterà il movimento in pochi mesi, se sarà eletto. Oltre alla sicurezza i temi caldi del voto sono la lotta alla corruzione, l'economia - dalla lotta povertà alle promesse di posti di lavoro: 2 milioni all'anno da parte di Jonathan e 720 mila per il rivale Buhari - le politiche energetiche e lo sviluppo delle infrastrutture. 

4 Come si vota
Votano tutti i cittadini che hanno compiuto 18 anni, circa 70 milioni di nigeriani. In totale sono stati istituiti 150 mila seggi aperti dalle 8 alle 13, con una sezione speciale per chi è stato costretto a fuggire e vive nei campi. Per garantire la sicurezza ci saranno 360 mila agenti di polizia e nel nord sono state sigillate le frontiere. Gli osservatori internazionali vigileranno sui seggi ma non in quelli del nord del Paese, per timore di attentanti. L'11 aprile i nigeriani dovranno tornare ai seggi per eleggere 29 governatori. 

5 Come funziona il sistema elettorale nigeriano
Vince il candidato che al primo turno ottiene almeno il 25% nei 2/3 dei 36 stati della Nigeria. Altrimenti si va al ballotaggio - si vince a maggioranza semplice - entro una settimana anche se è difficile che, in questo caso, sia possibile organizzarlo in tempi brevi. 

6 Quando arriveranno i risultati
Come da tradizione africana non ci saranno exit polls in tempo reale ma, garantisce Inec, in 48 ore saranno diffusi i risultati ufficiali. 

7 Gli scenari possibili dopo il voto
Se dovesse vincere Jonathan la campagna militare assassina del Boko Haram nelle regioni del nord potrebbe intensificarsi e gli islamisti potrebbero ricevere nuove reclute e nuovo vigore. UNa vittoria di Buhari potrebbe invece destabilizzare il Delta del Niger, dove si trova la stragrande maggioranza degli impianti petroliferi, con conseguenze disastrose per l'economia nigeriana. 

8 Qualche dato sulla Nigeria
Ex colonia britannica, la Nigeria è indipendente dal 1960. Ad oggi è un Paese spaccato in due: il nord a maggioranza islamica e il sud a maggioranza cristiana, decisamente più ricco per la presenza di giacimenti di petrolio. Fonte della maggioranza delle entrate del governo a cui è appesa l'economia nigeriana (vale il 90% degli introiti dall'estero), il petrolio muove anche l'enorme macchina della corruzione. Con un'economia che cresce al ritmo del 6% all'anno, nel 2013 la Nigeria ha superato il Sudafrica e si conferma il Paese trainante del continente, ancora bloccato però dalle pastoie politiche e dalle guerre intestine.