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Coronavirus

Velletri (Roma)

Infermiera 'No Vax' sospesa dal lavoro, giudice ordina la sua riammissione

Provvedimento emesso in via temporanea che parla della "rilevanza costituzionale dei diritti compromessi (dignità personale, dignità professionale e ruolo alimentare dello stipendio). Il legale di parte commenta: "Prima volta in Italia"

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Tribunale di Velletri
di Tiziana Di Giovannandrea
Primo caso assoluto in Italia iI giudice ha ordinato "l'immediata ricollocazione" della donna nel suo posto di lavoro e "l'erogazione dello stipendio a suo favore". Un provvedimento d'urgenza, cautelare e temporaneo adottato alla luce della "rilevanza costituzionale dei diritti compromessi (dignità personale, dignità professionale e ruolo alimentare dello stipendio)".

Il decreto emesso dal giudice del lavoro di Velletri, in provincia di Roma, riguarda un' infermiera ' No Vax' che, nell'ottobre scorso, è stata sospesa dal lavoro e lasciata a casa senza stipendio dalla sua Asl di appartenenza perché si era rifiutata di vaccinarsi, così come previsto per la categoria, e di conseguenza sprovvista del Green Pass. 

Il giudice del lavoro di Velletri, con un decreto cautelare, temporaneo e d'urgenza del 22 novembre scorso, ha disposto per lei, dipendente in servizio presso la Asl Roma 6, la riammissione al lavoro. Nel provvedimento il giudice "ordina alla Asl l'immediata ricollocazione della ricorrente presso la Centrale Sats di Marino (cittadina in provincia di Roma, ndr) e l'erogazione dello stipendio".

L'infermiera "No Vax"  almeno per ora può rientrare al lavoro. Lo prevede il provvedimento d'urgenza adottato in via cautelare dal giudice del Tribunale del Lavoro di Velletri, in attesa dell'udienza del 7 dicembre prossimo, giorno in cui il caso sarà affrontato nel merito con le parti che si confronteranno con un contraddittorio in aula. Il magistrato dopo aver ordinato "l'immediata ricollocazione" della donna nel suo posto di lavoro e "l'erogazione dello stipendio a suo favore" stante "la rilevanza costituzionale dei diritti compromessi (dignità personale, dignità professionale e ruolo alimentare dello stipendio) scrive nel provvedimento che "la sospensione dal lavoro può costituire solo l'extrema ratio e un evento di portata eccezionale in una azienda medio grande".

Soddisfazione è stata espressa dallo studio legale Torriero di Roma che assiste l'infermiera: "Si tratta del primo provvedimento in Italia che di fatto va a scardinare il combinato disposto tra obbligo vaccinale per il personale sanitario e obbligo di Green Pass obbligatorio per tutti in nome del prevalente diritto al lavoro", fanno sapere dal pool di legali. "Il Tribunale con questa ordinanza - precisa l'avvocato David Torriero - riafferma con chiarezza il diritto al lavoro a fronte a una sospensione che non può fare riferimento al diritto alla salute se sono state proprio le decisioni del Governo a stabilire che lo stesso è garantito attraverso il ricorso ai tamponi ogni 48 ore".