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POLITICA

La vicenda

M5s: Artini e Pinna espulsi dal Movimento con il 69,8% dei voti

Chiesto alla base di espellere i due esponenti, la Rete vota per allontanarli dal Movimento. L'accusa: "Si sono tenuti l'intero stipendio". Una delegazione di deputati del M5S, guidata da Artini, intanto, sta raggiungendo Grillo per incontrarlo di persona 

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Roma
"Sei d'accordo che Pinna e Artini NON possano rimanere nel Movimento 5 Stelle?". A questa domanda hanno risposto 27.818 iscritti certificati al blog di Beppe Grillo. Di questi il 69,8% ha detto sì. Ha votato no il 30,2%, pari a 8.382 voti.

Massimo Artini e Paola Pinna sono stati sottoposti a un referendum che ha sancito la loro espulsione dal Movimento. "Chi non restituisce parte del proprio stipendio, come tutti gli altri, viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari M5S", sottolinea il leader. Questa è l'accusa che pende infatti sui due esponenti.

Una delegazione di deputati del M5S, guidata da Artini, intanto, sta raggiungendo Grillo per incontrarlo di persona e così avere "chiarimenti" sul post del blog del leader che ha avviato la procedura di espulsione nei confronti dello stesso Artini e della deputata Pinna.

"Tutto falso", la difesa dei due esponenti. La parlamentare Pinna, che proprio due giorni fa aveva postato un commento molto critico sul movimento ("perde pezzi, ci siamo autocondannati all'esclusione"), ha spiegato: "Non è vero che mi sono tenuta i soldi". E per dimostrarlo ha pubblicato le foto dei bonifici bancari dei mesi scorsi.

Il sindaco pentastellato di Parma Federico Pizzarotti si era schierato già apertamente contro Grillo nelle scorse ore: "Spero che qualcuno riprenda lucidità e si fermi in tempo. Non ho sacrificato parte della mia vita per vedere accadere tutto questo".

Quanto basta a far scatenare in Rete - e non solo - la polemica, voci per cui non si tratterebbe tanto di stipendio quanto di dissenso da parte di Pinna e Artini sulla linea politica del Movimento.