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MONDO

Papaboys invitano alla preghiera

Papa, esami positivi. Portavoce Vaticano: "Ha fatto colazione e si è alzato per camminare"

Sotto l'occhio vigile dell'equipe medica del Policlinico universitario, il decorso va avanti regolarmente, in una degenza ospedaliera che - è stato annunciato ieri - durerà all'incirca sette giorni, "salvo complicazioni"

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Notte tranquilla per Papa Francesco, ricoverato al Gemelli dopo l'intervento di domenica al colon. Il Santo Padre " ha riposato bene durante la notte. Questa mattina ha fatto colazione, ha letto alcuni quotidiani e si è alzato per camminare" fa sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni. "Il decorso post - operatorio è regolare. Gli esami di controllo di routine sono buoni", spiega nella quotidiana nota di aggiornamento delle condizioni di salute del Pontefice.

Sotto l'occhio vigile dell'equipe medica del Policlinico universitario dunque il decorso va avanti regolarmente, in una degenza ospedaliera che - è stato annunciato ieri - durerà all'incirca sette giorni, "salvo complicazioni". Dopo quello di ieri a mezzogiorno, che descriveva il Papa  "in buone condizioni generali, vigile e in respiro spontaneo", ieri sera non è stato diramato nessun altro bollettino medico, anche perché si sarebbe trattato di ripetere quanto già detto sul buon recupero post-operatorio del Pontefice. 

Papaboys invitano alla preghiera: #Dajefrancesco
L'iniziativa è partita tam-tam sui social network dei Papaboys della Penisola, attraverso il sito italiano www.papaboys.org, subito rilanciata dai ragazzi brasiliani, del Paraguay, in Argentina e praticamente in tutta l'America Latina. "Appena è stata comunicata la notizia del ricovero di Papa Francesco abbiamo attivato immediatamente una iniziativa di preghiera in tutti i Paesi del mondo nei quali siamo presenti, ed invitando soprattutto tutte le realtà ecclesiali", dicono dalla redazione del sito, "con una frase in romanesco #DajeFrancesco, che è rimbalzata sui vari social".

"Come avevamo fatto anni fa per Giovanni Paolo II, e nei 'giorni difficili' di Benedetto XVI, anche per Papa Francesco si sono immediatamente attivate le 'cellule' di Adorazione Eucaristica sparse in tutta Italia, che si sono impegnate ad offrire la preghiera continua, sia di giorno che di notte. Inoltre, abbiamo chiesto a tutti i sacerdoti che conosciamo, di offrire la Messa di questi giorni, proprio con l'intenzione particolare al Pontefice: è un invito anche alle parrocchie ed a tutti i cattolici", aggiungono i rappresentanti dei Papaboys. E per domenica prossima, l'appello è a essere "presenti all'Angelus al Gemelli (se ci sarà), come con Giovanni Paolo II". "Preghiamo per il Papa, Lui lo chiede ogni domenica, oggi possiamo rispondere con la presenza spirituale. E' bello pensare, ancora una volta, dopo questo difficile tempo di pandemia, che tutta la cristianità si riunisce nella preghiera incessante intorno a Pietro", è l'invito dei Papaboys. 

Messaggi di vicinanza al Pontefice arrivano dai leader religiosi
Parole di vicinanza e affetto sono giunte, e continuano a giungere, a Papa Francesco da tutto il mondo. Appena era stata comunicata la notizia del ricovero del Pontefice all'Ospedale Gemelli di Roma, sono pervenuti - soprattutto sui social - gli auguri per una rapida guarigione da parte di altri leader religiosi. "Auguri fraterni per una rapida convalescenza" giungono in un messaggio dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli. Bartolomeo assicura la sua preghiera, confidando nel buon esito dell'operazione, in modo, scrive, da "rivederLa al fine di svolgere insieme l'indispensabile missione di unità, alla quale Cristo ci chiama". A confermare l'amicizia fraterna che li lega, arriva invece su Twitter il messaggio dell'imam sunnita Ahmad al-Tayyeb dell'Università di Al Azhar con gli auguri al "caro fratello" per una rapida ripresa che lo "restituisca alla sua missione per l'umanita'".

"Che il Signore lo sostenga con la tenerezza del suo amore" è la preghiera sui social del Centro Anglicano di Roma, che assicura di avere il Papa nel cuore. Un pensiero particolare anche dalla comunità ebraica della capitale: "I miei auguri di pronta guarigione al Papa che deve affrontare un difficile intervento chirurgico", scrive su Twitter il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni

Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale italiana, dà voce alla Chiesa e sottolinea come Francesco "anche in questa occasione" "ha insegnato come affrontare la sofferenza. Lo sguardo rivolto agli impegni dei prossimi mesi (il viaggio in Ungheria e in Slovacchia a settembre) e il sorriso abituale dalla finestra del Palazzo Apostolico, con cui ci dà appuntamento ogni domenica, sono una grande testimonianza - continua Bassetti - non bisogna mai cedere allo sconforto anche nelle ore della fatica più dura. Grazie, Padre Santo!". Lo stesso affetto e la stessa preghiera nelle parole della comunità diocesana di Roma stretta intorno al suo vescovo, con "devozione filiale in questo momento di malattia".

"Tutto il popolo santo fedele di Dio che è in Roma", si legge in un comunicato del Vicariato, "insieme ai cittadini e a tutti gli uomini di buona volontà, con vivo senso di partecipazione e di prossimita' al Santo Padre, eleva preghiere e suppliche al Signore perché con l'aiuto della sua grazia, sostenga e consoli il nostro amato Vescovo durante la convalescenza post-operatoria".

Tanti messaggi anche dai leader del mondo
Tanti poi i leader del mondo che si aggiungono al coro di auguri e sostegno in queste ore delicate per il Papa. Da Israele su Twitter scrive il presidente Rivlin augurando a Francesco una guarigione veloce e assicurando le preghiere personali e di tutti gli israeliani. Dall'Africa stesse parole di vicinanza giungono dal presidente della Nigeria Muhammadu Buhari che, in una dichiarazione riportata dal suo staff, invita tutta la popolazione, tanto amata da Francesco, a riunirsi in preghiera. Così anche il presidente di Malta e quello del Venezuela Nicolas Maduro che, in particolare nel suo messaggio, a nome di tutto il popolo, affida Francesco al beato Josè Gregorio Hernandez Cisneros, il medico dei poveri beatificato il 30 aprile scorso a Caracas.