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ECONOMIA

Si attende il sì definitivo della Camera

Cambia il catasto: addio vani, valgono i metri quadri

Al Senato passo in avanti nella riforma del catasto. Introdotto il valore d'affitto per la determinazione delle imposte

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Niente di definitivo ancora. Si attende l'ultimo passaggio alla Camera, e perché la riforma del catasto sia operativa, occorreranno almeno tre o quattro anni. Ma la Commissione Finanze del Senato ha fatto un notevole passo in avanti, sull'impianto complessivo del nuovo sistema.
Si parte dal sistema di misurazione di immobili residenziali e uffici: non più in vani, ma in superfici espresse in metri quadri. 
La metratura dei vani, oggi, varia da città a città. Così che - secondo l'Agenzia delle entrate - un appartamento A 2 a Milano corrisponda a 100 mq, contro i 109,98 di Brindisi e i 98,52 di Pisa.
I valori fiscali saranno indicizzati ai prezzi di mercato, con due parametri: il valore locaitvo (l'importo ricavabile teoricamente in caso d'affitto) che sarà la base per le imposte sulle rendite; e il valore di vendita, come base per i passaggi di proprietà. Non si è ancora deciso a quale dei due valori indicizzare Imu e Tasi.
In Commissione, c'è l'impegno all'invarianza di gettito e cioè a far sì che i nuovi parametri non generino maggiori esborsi per i cittadini. In realtà, con questi nuovi valori ci sarà chi pagherà di più e chi meno. Le nuove determinazioni saranno impugnabili anche per merito e cioè se l'importo delle tasse che ne deriva sarà ritenuto troppo alto.