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MONDO

Dopo due anni rilasciato da al Nustra il fotoreporter Peter Theo Curtis

Obama: "nessun accordo con Assad contro IS". Ucciso jihadista americano in Siria

L'America fa di nuovo i conti con i jihadisti cresciuti tra i suoi confini. Assad, che da tre anni Obama vorrebbe vedere uscire di scena, offre la collaborazione contro IS, no degli USA. Dopo due anni Peter Theo Curtis, americano, torna a casa

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Una metastasi, l’ha definita James Coney, il capo dell’FBI. Ecco cosa sono per gli Stati Uniti i cittadini americani che decidono di arruolarsi in Siria o in Iraq, un male incurabile e incontrollabile. Douglas McAuthur McCain era uno di loro: 33 anni, musulmano, abitava San Diego, amava giocare a pallacanestro e fare sollevamento pesi con il cugino. Poi l’attaccamento all’Islam radicale, l’adesione al combattimento – nel reclutarli sui social network, aveva spiegato a Marco Lombardi, docente della Cattolica di Milano ed esperto di terrorismo, l’IS punta sull’emulazione, sul mito della guerra sul campo – e i posto su Facebook. Prima qualche post ideologico, più tardi l’affermazione “Sono con i fratelli ora” dopo aver raggiunto la Turchia, ultima tappa prima della Siria. Dove è morto combattendo.

Mentre l’IS si rafforza in Iraq – ieri ha ripreso controllo della diga di Mosul che dal 17 agosto era in mano ai Peshmerga curdi – e i raid americani cercano di frenarne l’avanzata, nell’altra regione dell’autoproclamato Califfo, la Siria, Barack Obama è irremovibile: nessuna collaborazione con il presidente siriano Assad. Dal presidente è arrivato il via libera ad una missione di ricognizione ma rifiuta con fermezza l’offerta del suo omologo alawita di cui da tre anni chiede l’uscita di scena. Assad – che da tre anni vede il suo Paese stroncato da una guerra civile che conta oltre  200 mila morti – aveva detto di essere pronto ad accettare operazioni militari occidentali in Siria in cambio di un collaborazione. Altrimenti, è la minaccia velata, gli aerei – e soprattutto i piloti americani – che sorvoleranno la Siria rischiano di finire nel mirino dell’esercito governativo.

Come colpire IS in Siria 
Obama si trova di nuovo in posizione difficile con Damasco. Il niet alla collaborazione con Assad ha aperto la questione strategica: come colpire l’IS senza sorvolare la Siria. Il Pentagono sta valutando armi a lunga gittata in modo che i caccia restino nei cieli iracheni. Oppure potrebbero usare gli Stealth 2, invisibili ai radar, o missili Tomahawk, che si possono lanciare da navi al largo delle coste siriano. Mentre l’amministrazione mette a punto le operazioni militari si lavora sul campo per collaborare e armare l’Esercito Libero Siriano, i ribelli moderati schiacciati tra IS e regime: preziosissimi per l’intelligence, rischiano di perdere terreno.

Liberato il fotogiornalista  Peter Theo Curtis: era detenuto da due anni
Dalla Siria, a cinque giorni dalla brutale uccisione di James Foley, arriva però una notizia che solleva gli Stati Uniti: Peter Theo Curtis, americano, è stato liberato a quasi due anni dalla scomparsa ad Antakya, in Turchia. Lo scorso 30 giugno, in un video, recitava un testo in cui sosteneva di avere “tutto il cibo di cui aveva bisogno, abiti e anche amici”. Affermazioni in netto contrasto con quelle del suo ex compagno di cella nelle carceri di al Nustra (la branca siriana di al Qaeda), il fotogiornalista americano Matthew Schrier che, scappato, aveva raccontato di essere stato torturato e di aver sofferto la fame.

Tre americani nelle amni dei jihadisti in Siria
Sarebbero almeno tre i cittadini americani nelle mani dei jihadisti siriani. Uno di loro è Steven Sotloff, l’uomo che compare al termine del video della decapitazioni di Foley. In piedi accanto a lui il boia si rivolge direttamente a Obama: “La vita di questo cittadino USA – dice – dipende dalla tue prossime decisioni”. Un’altra è una donna di 26 anni, non identificata, per la quale sono stati chiesti un riscatto di 6.6 milioni di dollari e il rilascio di un detenuto pakistano. Anche lei è nelle mani dell’IS. Un centinaio, in totale, quelli pariti per combattere.