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ECONOMIA

Fotografia con molte ombre dell'economia italiana

Ocse: "In Italia ripresa lenta e non omogenea, rischi al ribasso sono significativi"

Nell'Economic Outlook, l'istituto parigino evidenzia come il Pil italiano si contrarrà  quest'anno del 9,1% per poi rimbalzare del 4,3% nel 2021 e del 3,2% nel 2022. Continua a crescere il debito pubblico 

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E' una fotografia con molte ombre quella che fa l'Osce dell'economia italiana. Se da un lato, infatti, alza le stime sul Pil rispetto a giugno, dall'altro mette in guardia dall'aumento "dei significativi rischi al ribasso". Nell'Economic Outlook, l'istituto parigino evidenzia come il Pil italiano si contrarrà quest'anno del 9,1% per poi rimbalzare del 4,3% nel 2021 e  del 3,2% nel 2022.

La stima per il 2020 è migliore rispetto al rapporto di giugno quando aveva indicato un calo del Pil, nello scenario più ottimistico dell'11,3% e nel peggiore del 14%. Ricordiamo  che  per l'anno in corso il governo ha previsto nella Nadef un -9%, la Banca d'Italia -9,5% e il Fondo Monetario Internazionale -10,6%."L'aumento dei contagi, le limitazioni  all'attività e l'incertezza hanno arrestato la forte ripresa nel terzo trimestre", spiega l'Ocse parlando della seconda ondata della pandemia che ha colpito l'Italia e il resto del  mondo. Proprio per questo le previsioni sul Pil del 2021 sono peggiori rispetto all'outlook di giugno, quando il rimbalzo era previsto tra il 5,5% e il 7,7%.

Cresce il debito pubblico
Continua a crescere il debito pubblico che nel 2020 sfiorerà il 160% (159,8%) in rapporto al Pil. Molto lenta la discesa negli anni a venire: nel 2021  il debito/Pil si attesterà al 158,3%, nel 2022 al 158,2%. Il deficit in rapporto al Pil sarà pari al 10,7% quest'anno per poi ridursi al 6,9% nel 2021 e al 4,4% nel 2022.  

Disoccupazione prevista in rialzo
Sul fronte del lavoro l'Ocse vede una tendenza in rialzo del tasso di disoccupazione. Se quest'anno si attesterà al 9,4%, nel 2021 salirà  all'11% rimanendo pressochè stabile anche nel 2022 al 10,9%. "Nel terzo trimestre dell'anno c'è stata una ripresa nella creazione di posti di lavoro ma non così veloce come  l'attività economica e tutto ciò ha impattato sui consumi", spiega l'Ocse. Quelli che hanno risentito maggiormente della situazione sono "i giovani lavoratori, molto spesso precari,  le donne e gli autonomi". Ma anche i "bambini che hanno accumulato notevoli ritardi scolastici durante il lockdown, questo limita ulteriormente le loro prospettive d'avvenire". La fiducia è migliorata, ma i focolai in corso riducono il potenziale per un rapido rimbalzo nel 2021. La fiducia delle imprese nel settore dei servizi, in  particolare nel turismo, è aumentata più lentamente rispetto al settore manifatturiero, evidenzia il rapporto. 

Ripresa lenta e non omogenea
"La ripresa economica italiana sarà lenta e non omogenea e i rischi al ribasso sono significativi", evidenzia il rapporto. I nuovi lockdown e  l'incertezza circa l'andamento della pandemia peseranno sulla ripresa dell'attività, degli investimenti e dell'occupazione fino al raggiungimento dell'immunizzazione generale. Ci  sarà una crescita dei consumi che passeranno dal -9,2% nel 2020, al +4,9% nel 2021 e +2,3% nel 2022, ma il risparmio delle famiglie rimarrà elevato (al 10,2% sul reddito  disponibile quest'anno per poi scendere lentamente al 7,1% nel 2021 e al 5,6% nel 2022). Gli investimenti dovrebbero aumentare nel 2022, grazie a quelli pubblici e le imprese saranno più resilienti in particolare quelle manifatturiere. Il settore dei servizi, al contrario,  si riprenderà più lentamente poichè la domanda interna e il turismo rimarranno deboli fino a quando un vaccino non sarà distribuito. 

Settore bancario più forte
"Tutto ciò aggraverà la situazione del mercato del lavoro e le disuguaglianze regionali. Aumenteranno i fallimenti e i prestiti in sofferenza come in altri paesi. Le esportazioni si  riprenderanno solo parzialmente, riflettendo la debolezza globale della domanda, così come il turismo. Il sostegno fiscale sta facendo salire l'indebitamento netto nel 2020, che  diminuirà nel 2022 con la ripresa della crescita e dei ricavi, grazie anche ai progetti del Recovery Plan", evidenzia l'Ocse.I tassi di interesse dovrebbero rimanere bassi. I ritardi degli investimenti pubblici e il rallentamento di quelli privati ridurrà il ritmo della ripresa nel 2022. Il settore bancario è molto più forte rispetto a 10 anni fa e finora ha resistito  all'impatto della crisi ma potrebbero pesare i diffusi fallimenti. Tra i fattori positivi, c'è il vaccino che potrebbe portare a un'immunizzazione più veloce del previsto. I  risparmi delle famiglie di conseguenza potrebbero ridursi portando a una maggiore spesa privata.

L'export potrebbe tornare ai livelli pre-pandemici se le imprese trarranno vantaggio dai cambiamenti verso una dimensione più regionale delle catene di valore globali. L'adattamento delle aziende all'uso delle tecnologie digitali da parte dei consumatori potrebbe incrementare la produttività e la crescita. Prima della crisi infatti l'italia era indietro su questo fronte rispetto agli altri paesi.