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MONDO

Dopo la pandemia

Ocse: Pil Italia +4,5% nel 2021, ma servono riforme e vaccini per 80% popolazione

L'organizzazione presenta a Parigi le sue prospettive economiche. In italia pandemia sotto controllo, nel 2022 con i vaccini previsione del Pil italiano al 4,4% 

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Il Pil dell'Italia crescerà al 4,5% nel 2021, parallelamente alla campagna di vaccinazione contro il Coronavirus e rimarrà sostenuto, al 4,4%, nel 2022: è quanto emerge dalle prospettive economiche dell'Ocse presentate oggi a Parigi. 

Nella scheda sulle prospettive economiche dedicata all'Italia dall'organismo internazionale per la cooperazione e lo sviluppo economico dei 38 paesi aderenti, "la pandemia è stata messa sotto controllo grazie alle misure di contenimento" adottate dal nostro governo che viene invitato ora a puntare sulle riforme della Pubblica Amministrazione in quanto "necessarie per sostenere una maggiore crescita". "Il governo ha di conseguenza allentato le restrizioni, consentendo la riapertura di ristoranti, musei e scuole superiori" e adesso "mira a vaccinare l'80% della popolazione (41,5 milioni di persone) entro il mese di settembre 2021". 

"La priorità - afferma l'Ocse nella scheda dedicata all'Italia dell''Economic outlook' - è attuare riforme riguardanti l'investimento pubblico e la giustizia civile, semplificare le formalità amministrative e la fiscalità, rafforzare la concorrenza, come anche accrescere l'efficacia delle politiche relative alla formazione e alla ricerca professionale". 

Posti di lavoro e debito pubblico
Per quanto riguarda il lavoro, dice l'organizzazione, in Italia si creeranno nuovi posti solo nel 2022. Con il Covid "le prospettive economiche si illuminano ma in modo irregolare".

Il governo italiano intende "continuare a condurre una politica di bilancio espansionista per un certo periodo", facendo aumentare il deficit nel 2021 rispetto al 2020, prima di tornare progressivamente sotto alla soglia del 3% nel 2025". Il Governo, prosegue l'Ocse, ha messo in conto "un aumento delle spese legate agli investimenti destinato a completare i fondi del piano di rilancio Next Generation Eu". Il bilancio "include anche un generoso stimolo alla creazione di posti di lavoro e all'investimento nel settore privato".

Secondo le previsioni dell'Ocse, l'investimento pubblico "dovrebbe salire al 3,1% del pil nel 2022 con un rapporto debito/pil di circa il 160% nel 2021". Per ridurre il livello del debito nel medio termine, prosegue l'Ocse, "le autorità si appoggeranno essenzialmente su un'accelerazione della crescita, basandosi in parte sul rapido dispiegamento dei fondi previsti nel quadro di 'Next Generation Eu". "L'attuazione efficace di queste misure - avverte l'Ocse - è cruciale per il successo del piano di rilancio del governo". 

Prospettive dopo Covid
"È con un certo sollievo che osserviamo delle prospettive economiche promettenti, ma ci rammarica rilevarne la disomogeneità. La crescita globale continua a riprendersi, nonostante l'insorgenza di nuovi focolai meno frequenti ma più sparsi nel mondo": è quanto afferma la capo economista dell'Ocse, Laurence Boone, in un'editoriale intitolato "una ripresa fuori dal comune", pubblicato in occasione della presentazione. "Secondo le prospettive economiche di quest'anno, si prevede che la produzione globale aumenterà di quasi il 6%: un'impennata straordinaria dopo la contrazione del 3,5% registrata nel 2020", scrive Boone.

"Nonostante la ripresa riporterà il Pil della maggior parte dei paesi del mondo ai livelli pre-pandemia entro la fine del 2022, ciòè lungi dall'essere sufficiente", prosegue Boone, "l'economia globale rimane al di sotto del suo percorso di crescita precedente alla pandemia, mentre in un numero elevato di paesi dell'Ocse gli standard di vita, alla fine del 2022, non saranno ancora tornati al livello atteso prima della pandemia". 

Il Pil dell'Eurozona
Il Pil dell'Eurozona crescerà del 4,3% nel 2021 per poi aumentare ulteriormente al 4,4% nel 2022. Il Pil mondiale crescerà invece del 5,8% nel 2021 per poi rallentare al +4,4% nel 2022. Per il G20, il dato è rispettivamente del 6,3% e del 4,7% mentre la media dei paesi Ocse passa dal 5,3% del 2021 al 3,8% del 2022.

Vaccini e paesi emergenti
"E' preoccupante constatare che le economie emergenti e quelle a basso reddito non stiano ricevendo un quantitativo adeguato di dosi di vaccino, il che le espone a un grave rischio, in quanto dispongono di una capacità politica di sostegno all'attività inferiore rispetto alle economie più avanzate": è l'avvertimento lanciato dalla capo economista dell'Ocse durante la presentazione delle prospettive economiche dell'organizzazione.