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MONDO

Ad appiccare il fuoco probabilmente gli estremisti filo Kiev

Odessa: 31 persone uccise in un incendio scoppiato a seguito degli scontri

A dare la notizia è stato il Ministero dell'Interno di Kiev. Le 31 persone sono morte per soffocamento o perchè si sono buttate dalla finestra nel tentativo di sfuggire alle fiamme. Almeno 50 i feriti

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(LaPresse foto di Sergei Poliakov)
Odessa
Per il Ministero dell’Interno si tratta di un gesto criminale, parla di incendio doloso scoppiato “a margine degli scontri”. La Casa del Sindacato di Odessa si è trovata improvvisamente avvolta dalle fiamme, chi era al suo interno - secondo le prime ricostruzioni si tratterebbe di filorussi - è morto per soffocamento o per essersi buttato dalla finestra nel tentativo disperato di scappare dall’incendio. In un primo momento la polizia locale aveva parlato di 38 morti, poi la cifra è stata ritoccata: le vittime accertate sono 31, i feriti sono almeno 50 tra cui una decina di agenti di polizia.

Le vittime sarebbero tutte miliziani filorussi
Secondo le prime ricostruzioni dei media ucraini l'incendio sarebbe stato appiccato dalle frange estremiste dei filo-Kiev perchè all'interno dell'edificio si erano rifugiati i filorussi dopo gli scontri avvenuti durante il giorno. Alcuni media russi riportano le testimonianze di alcuni sopravvissuti secondo cui alcune delle persone fuggite saltando dalla finestra sarebbero state aggredite a calci e bastonate dagli attivisti più estremisti.

La reazione di Mosca
"La Russia apprende con indignazione le notizie sui nuovi crimini commessi a Odessa - scrive il ministro degli Esteri Sergei Lavrov in una nota - e chiede a Kiev e ai suoi sostenitori occidentali di mettere fine
all'anarchia e assumersi le loro responsabilità davanti al popolo Ucraino".

Gli scontri a Odessa
La guerra civile è arrivata anche in questa città sul Mar Nero. Una giornata iniziata con una manifestazione di un migliaio di persone degenerata in maxirissa e arrivata in serata con il rogo della sede del sindacato.

11 morti nell'est dell'Ucraina
E’ l’est dell’Ucraina il terreno dello scontro che non sembra trovare soluzione e che in giornata ha lasciato sul campo 11 morti. A Sloviansk, in mano ai filorussi, in mattinata è iniziata un’offensiva su larga scala da parte del governo di Kiev: i blindati dell’esercito nazionale hanno fatto il loro ingresso ma i ribelli continuano ad avere il controllo della maggior parte della città. Con la morte di oltre 40 persone, in Ucraina sembra morire definitivamente anche l’accordo siglato a Ginevra tra Stati Uniti e Russia. 

Due elicotteri governativi abbattuti  
Nei cieli dell’est del Paese è arrivata l’aviazione. Secondo fonti governative i separatisti avrebbero abbattuto due elicotteri, uccidendo entrambi i piloti e ferendo quello alla guida di un terzo velivolo. Per Kiev è la prova che forze straniere stiano partecipando alla difesa della città da parte dei filorussi, militari esperti e non miliziani improvvisati e cittadini pacifici.

Turchiynov: al lavoro "sabotatori russi" 
Si spinge oltre, il presidente ad interim Alexandr Turchiynov, secondo cui “sabotatori russi” avrebbero tentato di infiltrarsi lungo il confine. Secca la smentita di Mosca: “Al confine la situazione è sotto controllo”. 

Laura Boldrini: "si rischia una reazione a catena"
A margine delle Giornate del Lavoro della CGIL il presidente della Camera Laura Boldrini commenta con preoccupazione la crisi ucraina: "Se passa il principio che basta una lingua comune per disgregare un Paese - ha detto - si rischia una reazione a catena, ci troveremo davanti a crisi molto difficili da gestire".