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ITALIA

Il legale: presenteremo istanza al pm

Omicidio Yara. Bossetti "Voglio vedere i miei figli"

Il muratore di Mapello è in carcere dallo scorso giugno con l'accusa di avere ucciso la 13enne di Brembate di Sopra. Continuano intanto le indagini degli inquirenti per costruire un impianto accusatorio forte

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Massimo Giuseppe Bossetti
Bergamo
Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello in carcere dallo scorso 16 giugno con l'accusa di avere uccisa Yara Gambirasio, vuole vedere i suoi tre figli di 8, 10 e 13 anni. Uno dei suoi legali, l'avvocato Claudio Salvagni, ha spiegato che "presenteremo un'istanza ai pm" per chiedere l'autorizzazione all'incontro in carcere. Il difensore ha anche precisato di essere in contatto con uno psicologo e che sta facendo "tutte le valutazioni del caso, vista la delicatezza della situazione".

L'obiettivo degli investigatori è ora quello di ricostruire nei dettagli gli spostamenti di Bossetti: tra Brembate di Sopra e Chignolo d'Isola in quel venerdì 26 novembre 2010, giorno in cui la tredicenne fu rapita, uccisa e poi abbandonata, appunto, in un campo a Chignolo d'Isola; ricostruire anche i movimenti del muratore nei giorni immediatamente precedenti e successivi. La volontà è quindi quella di creare un impianto accusatorio consistente da affiancare alle tracce di dna del muratore di Mapello presenti sugli indumenti di Yara. Gli inquirenti stanno vagliando alcuni filmati di telecamere della zona e risalenti a quei giorni per capire, in particolare, se il furgone Iveco Daily di Bossetti sia in effetti transitato attorno alla palestra di via Locatelli e poi nei pressi della casa di Yara. Contestualmente stanno proseguendo le analisi sui reperti trovati dai carabinieri del Ris di Parma proprio sul furgone del muratore (oltre che sulla sua auto, una Volvo V40), per scoprire eventuali tracce riconducibili alla tredicenne di Brembate Sopra.

Oltre a questo restano al vaglio anche gli spostamenti di Bossetti attraverso quanto riscontrato dal suo cellulare (che era però spento nei momenti in cui Yara era stata rapita, salvo poi venire riacceso la mattina seguente). Le amiche e compagne di palestra di Yara hanno però raccontato agli inquirenti di non aver mai visto Bossetti attorno alla struttura sportiva, né di averlo in generale mai visto. Eppure proprio dagli accertamenti sul suo cellulare, gli inquirenti hanno scoperto che il 6 dicembre 2010, dieci giorni dalla scomparsa e l'omicidio della tredicenne, Bossetti si era recato a Chignolo, visto che quel giorno il suo telefonino aveva agganciato una cella che copre proprio la zona di via Bedeschi. Cosa c'era andato a fare? All'epoca era stato erroneamente arrestato da due giorni Mohammed Fikri e nessuno, tranne ovviamente l'assassino, sapeva che il corpo senza vita di Yara si trovava proprio nel campo di via Bedeschi, a pochi metri dalla discoteca dalla quale arriverà la svolta alle indagini (era infatti frequentata dal nipote di Giuseppe Guerinoni, per la scienza il padre naturale dell'ex 'Ignoto 1' Massimo Bossetti). Il muratore ha spiegato agli inquirenti di essersi recato a Chignolo per lavoro, ma non esiste alcun documento che confermi questa sua versione.