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ECONOMIA

L'iniziativa per sollecitare il governo ad "assumere rapidamente decisioni"

Gli operai Whirlpool consegnano il calendario a Conte: "Il Paese non dipenda da giochi di palazzo"

Il calendario, realizzato dal Cral del sito napoletano, racconta attraverso le immagini la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori contro la multinazionale che il 31 ottobre scorso ha chiuso la produzione di lavatrici a Napoli dopo venti mesi di resistenza e mobilitazione

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Un gruppo di lavoratori della Whirlpool di Napoli, in rappresentanza del sito di via Argine dove il 31 ottobre scorso la multinazionale ha smesso la produzione di lavatrici, è a Roma per consegnare il calendario 2021 "Sulla nostra pelle" al governo, a cominciare da Palazzo Chigi.

"Abbiamo detto al presidente del Consiglio che in questo momento per la nazione è importante non avviare nessuna crisi di governo. Significherebbe lasciare appesi centinaia e centinaia di famiglie in vertenze come la nostra. Una nazione intera non può dipendere da giochi di palazzo". Lo sottolinea la delegazione di operai Whirlpool - accompagnata dagli esponenti di Leu Pier Luigi Bersani e Arturo Scotto - uscendo da Palazzo Chigi dove ha consegnato il calendario "Sulla nostra pelle" al premier Giuseppe Conte.

"Il presidente ha molto apprezzato l'iniziativa del calendario e ci siamo confrontati sulla vertenza. Volevamo sottolineare la forza e la dignità di 350 famiglie di Napoli. Siamo venuti qui con la speranza di riportare sotto i riflettori, nonostante la pandemia, la nostra vertenza", spiega la delegazione - composta da tre dipendenti - dello stabilimento partenopeo. 

L'iniziativa degli operai dello stabilimento campano nasce per sollecitare il governo ad "assumere rapidamente decisioni", per garantire un futuro al sito riprendendo la produzione e scongiurare l'avvio della procedura di licenziamento collettivo a partire dal prossimo primo aprile.

Il calendario, realizzato dal Cral del sito napoletano, racconta attraverso le immagini la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori contro la multinazionale che il 31 ottobre scorso ha chiuso la produzione di lavatrici a Napoli dopo venti mesi di resistenza e mobilitazione.