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MONDO

Lo apprendiamo solo ora, Vaticano lo ha nascosto in questi anni

Il caso Emanuela ​Orlandi, il fratello Pietro: la prima telefonata la stessa sera del rapimento

"A 35 anni dalla scomparsa sit-in a San Pietro per chiedere verità", dice il fratello Pietro

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Pietro Orlandi (LaPresse)
La prima telefonata ricevuta dal Vaticano da parte dei rapitori di Emanuela Orlandi non sarebbe stata quella del 5 luglio 1983, cioè dopo che Giovanni Paolo II aveva già lanciato un appello, ma sarebbe arrivata tra le 20 e le 21 della stessa sera della scomparsa della ragazza, avvenuta alle 19.15 di 35 anni fa.
 
È quanto afferma Pietro Orlandi accusando il Vaticano di avere tenuto nascosta la telefonata, "prima al centralino poi alla sala stampa vaticana dove annunciavano il rapimento di Emanuela e dicevano di voler parlare con la Segreteria di Stato".

Il fratello: il papa ci aiuti, lui può chiudere vicenda
"Papa Francesco ci deve aiutare perché lui ha la possibilità di chiudere questa storia, è a conoscenza di quello che è successo. Se lui veramente vuole ricostruire una chiesa che è stata infangata per tanti anni, se vuole ricostruire una chiesa nuova, la deve ricostruire dalle
fondamenta. Se tu vuoi costruire una casa nuova non lo puoi fare sul fango ma sul terreno solido, il papa deve togliere tutto quel fango che c'è a cominciare dalla scomparsa di Emanuela. Si ricordi che le parole verità e giustizia sono le parole di Gesù Cristo, troppe volte dimenticate da chi vuole rappresentare Gesù Cristo in terra".

È l'appello lanciato a Papa Francesco da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, nel corso di un sit-in in Largo Giovanni XXIII, in prossimità di via della Conciliazione, organizzato da familiari e amici della figlia del dipendente del Vaticano a 35 anni esatti dalla sua scomparsa.

Dopo il sit-in familiari e amici, con indosso cartelli con la foto di Emanuela, daranno vita a una fiaccolata in piazza San Pietro. "Credo che sia giusto ricordare Emanuela anche a casa sua - spiega Orlandi sulla scelta di concludere la manifestazione in piazza San Pietro -. Emanuela è tuttora iscritta all'anagrafe Vaticana come vivente".