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ITALIA

La denuncia all'inaugurazione dell'anno giudiziario

I magistrati: da nord a sud è piaga corruzione. Orlando: giustizia inefficiente rallenta crescita

In tutta Italia l'anno giudiziario si apre con parole contro le organizzazioni criminali che tentano di sostituire e corrompere lo stato. Il presidente dell'Anm sulla responsabilità civile dei giudici ribadisce la necessità di non limitare l'indipendenza dell'organo. Da Lecce il monito: attenzione al mondo del calcio

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Inaugurazione dell'anno giudiziario e in tutta Italia il tema chiave è quello della corruzione, dei clan che tentano di sostituire lo Stato e in molti casi ne corrompono gli stessi rappresentanti. A chiusura dell'anno dei grandi scandali pubblici, dell'Expo, del Mose, dell'inchiesta Mafia Capitale, per citare solo i più eclatanti, la denuncia da nord a sud è la stessa: il dilagare delle organizzazioni criminali.

Orlando:  giustizia inefficiente rallenta crescita
Il guardasigilli Andrea Orlando ha parlato da Genova di "giustizia inefficiente" che in tempi di crisi economica "rallenta ulteriormente la crescita". E poi: "Il Governo - ha concluso il ministro - ha posto con forza il tema della giustizia civile perché essa rappresenta il terreno di contatto quotidiano tra il cittadino e l'amministrazione della giustizia e la sua inefficienza contribuisce al crollo del senso di legalità e alla sfiducia nel sistema giudiziario".

Sabelli sulla riforma della giustizia
Altro tema caldo è la legge di riforma della responsabilità civile dei magistrati. "Siamo i primi a volere le riforme ma ci vuole coerenza, agli annunci devono corrispondere i fatti": ha detto il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli durante una conferenza stampa, convocata in occasione dell'apertura dell'Anno giudiziario a Milano.

Problema giustizia non noi ma chi intasca tangenti
"Respingiamo fortemente questa idea demagogica che il problema della giustizia siamo noi magistrati e non di chi intasca le tangenti". Dice invece da Bari, Maurizio Carbone, segretario nazionale dell'Anm. 

N'drangheta: "in Lombardia è un cancro"
E da Milano il presidente della Corte d'appello Giovanni Canzio sottolinea che "la forma di penetrazione e la veloce diffusione del potere della 'ndrangheta all'interno dei diversi gangli della società lombarda può paragonarsi all'opera distruttiva delle metastasi di un cancro". La presenza mafiosa al Nord dunque per Canzio deve essere letta in termini non già di mera "infiltrazione", quanto piuttosto di "interazione-occupazione".

Napoli: organizzazioni criminali dilagano al nord
Idea ribadita a nord dal Presidente Antonio Bonajuto che ha evidenziato come "la dinamica delle organizzazioni criminali che, con caratteristiche autoctone e metodi mafiosi, dilagano ormai a macchia d'olio soprattuto nelle aree centro-settentrionali del Paese dove il mondo economico e politico ha palesato un'imprevista permeabilità alle infiltrazioni del crimine organizzato e - ha concluso - della delinquenza economica".

Lecce: i gruppi criminali tentano di sostituire lo Stato, attenzione al mondo del calcio
E sempre dal sud arriva un altro allarme legato ai clan. Il presidente Marcello Dell'Anna sottolinea che "i gruppi criminali acquisiscono attraverso una modifica del rapporto con la società una sorta di legittimazione sostitutiva degli organi dello Stato".

In questo ambito vengono collocati da Dell'Anna anche "i segnali di infiltrazioni della criminalità in squadre di calcio, che si pongono come canali di riciclaggio dei proventi di attività illecite".

Venezia: attenzione alla corruzione dei pubblici funzionari
Da Venezia il presidente della Corte d'Appello di Venezia, Antonino Mazzeo Rinaldi denuncia il persistere di fenomeni che si riconducono a comportamenti illeciti di "pubblici funzionari, spesso collegati a fatti di notevole gravità, che vanno inquadrati nell'ambito del perdurante e preoccupante sistema di corruttela in materia di appalti e servizi della pubblica amministrazione, sottolineando l'influenza e l'impatto socio-economico del fenomeno stesso".