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ITALIA

Spari in pizzeria

​Ostia, la Dda indaga per tentato omicidio: ferito il nipote di Fasciani

Il pizzaiolo ferito è imparentato con il fratello del boss Carmine Fasciani

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Il locale dove è avvenuto l'agguato
La Direzione distrettuale antimafia di Roma ha aperto un fascicolo per tentato omicidio dopo che ieri sera due persone sono state ferite con colpi di arma da fuoco nella pizzeria "Disco giro pizza" in cui lavorano a Ostia. L'indagine è coordinata dalle pm Ilaria Calò e Barbara Zuin.

I feriti sono il padre della proprietaria della pizzeria, Alessandro Bruno, 50 anni, e il pizzaiolo, Alessio Ferreri, di  41 (entrambi hanno piccoli precedenti penali). Quest'ultimo è nipote di Terenzio Fasciani, fratello del boss Carmine.

Anche in ragione di questo legame di parentela, e dei due anni di commissariamento per mafia del Municipio X, a indagare sul ferimento a colpi di arma da fuoco è il gruppo Dda del procuratore aggiunto Michele Prestipino. Nelle prossime ore potrebbe arrivare una prima informativa della Polizia sull'accaduto.

La titolare della pizzeria: inspiegabile, c'è paura
"Un fulmine a ciel sereno, bizzarro e inspiegabile". Con queste parole Sara Bruno, la titolare della pizzeria teatro dell'agguato di ieri sera, commenta su Facebook quanto avvenuto a Ostia. "Oltre lo stato di shock che non auguro a nessuno e l'apprensione nei riguardi di persone a cui vuoi bene - scrive - subentra ahimè non solo la paura per un gesto a noi ignoto, ma anche la paura nel trovare difficoltà a difendersi dalle chiacchiere che inevitabilmente seguono un episodio del genere a maggior ragione se non sai spiegartelo".

Ostia, Pignatone: dimostra che esistono tante mafie
"Ostia può servire come microcosmo di osservazione per dire che non esiste più una mafia ma ne esistono tante": così ha osservato il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone agli Stati Generali della lotta alle mafie a Milano. "Lo ha capito il legislatore, lo ha capito la Cassazione e piano piano lo capiremo tutti" ha aggiunto sottolineando che sul processo per mafia capitale "vedremo fra due o tre anni chi ha ragione". 

Bindi: non sottovalutare brutalità dei clan
"Non va sottovalutata la brutalità dei clan di Ostia": così la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi ha ammonito durante gli Stati Generali della lotta alle mafie aggiungendo che ancora la mafia "continua ad usare" la violenza "ogni volta che è ostacolata la sua strategia". Certo ora la criminalità organizzata per creare consenso si basa anche "sulle reciproche convenienze che trasforma le vittime - ha aggiunto - in complici" sostituendo "la violenza con la corruzione".

Sabella: troppa timidezza nell'usare parola mafia 
"Sui giornali si parla di mala, di far west, di malavita. C'è ancora timidezza, parlando di Ostia, a pronunciare la parola mafia". Così Alfonso Sabella, ex assessore alla Legalità al comune di Roma e delegato del sindaco Ignazio Marino, oggi a 'La Radio ne parla' di Rai Radio 1, secondo la sintesi fornita dalla trasmissione. "Vado a memoria, negli ultimi anni ci sono stati almeno 15 o 16 incendi agli stabilimenti balneari. Poi c'è stato un incendio all'ufficio comunale dove sono custodite le concessioni degli stabilimenti - ha detto il magistrato siciliano -. Venti incendi ad attività commerciali, 4 agguati con colpi di armi da fuoco, 6 gambizzazioni, 2 omicidi, 5 tentati omicidi, vari episodi di minacce ed intimidazioni, alcune anche con teste di porco mozzate portate davanti alle abitazioni. E questo è solo quello che si sa. Ho paura che tra un po' i riflettori si spegneranno di nuovo e calerà il velo del silenzio. Questo negazionismo fa male, così le mafie controllano il territorio. Auguro a Giuliana Di Pillo ogni bene e di portare della sana politica ad Ostia. Però, se posso dare un consiglio, ci vuole il coraggio di denunciare e di adottare delle scelte impopolari".