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Coronavirus

Lotta al coronavirus

Vaccino, Figliuolo: dal 10 maggio avvio somministrazioni over 50

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A partire dal prossimo 10 maggio, la Struttura Commissariale ha disposto l'avvio delle prenotazioni per la somministrazione anche per gli over 50 del vaccino anti-Covid-19, ovvero fino ai nati nel 1971.

Lo comunica la struttura del Commissario per l'Emergenza Francesco Figliuolo specificando che "questa apertura avrà carattere di gradualità ed è suffragata dal buon andamento della campagna di somministrazione su scala nazionale delle categorie prioritarie, over 80 e fragili, riportate nell'ordinanza n. 6 del 9 aprile 2021.

Le prenotazione per i cittadini over 50 verranno recepite ferma restando la priorità per le persone affette da patologie o situazioni di compromissione immunologica che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di Covid-19 (comorbilità), seppur senza quella connotazione di gravità riportata per le persone fragili". 

La campagna vaccinale contro il coronavirus in Italia dunque si fa sempre più di massa. Una svolta che già alcune grandi Regioni avevano anticipato, come il Lazio, la Lombardia e il Veneto, circa un terzo della popolazione nazionale. L'ulteriore balzo in avanti, fino ai nati nel 1971, è consentito "dal buon andamento della campagna di somministrazione delle categorie prioritarie, over 80 ef ragili", secondo la struttura guidata dal generale.  Un quarto degli italiani (25%) ha ricevuto almeno una dose, tra loro ben i tre-quarti degli over 70, quelli più a rischio di conseguenze gravi o mortali per il Covid.   
 
A permettere l'apertura agli over 50 - sempre con precedenza a chi ha patologie - anche l'accumulo nei frigoriferi di 4,7milioni di dosi di vaccini, oltre due milioni dei quali di Pfizer in consegna da ieri alle Regioni. E i 17 milioni in arrivo a maggio complessivamente, ha confermato Figliuolo. Sono finora oltre 22 milioni le dosi somministrate e si va verso i 7milioni di vaccinati anche con richiamo.  
 
La campagna non ha più visto superare l'iconico mezzo milione di iniezioni al giorno del 30 aprile, ma si mantiene comunque ben sopra le 400 mila quotidiane. Le differenze restano importanti tra Regioni e tra vaccini utilizzati. I
 
 Ma di AstraZeneca ci sono al momento in frigo 1,8 milioni di dosi e nell'ultima settimana ne sono state usate in media 86 mila al giorno in Italia.   Molte meno preoccupazioni desta Pfizer-BioNtech, di cui ci sono 2,3 milioni di dosi da parte. Sta prendendo piede la scelta di posticipare a 42 giorni la seconda dose del vaccino Usa-Germania. Da lunedì lo farà la Campania, mantenendo i 21giorni per il richiamo per chi fa la prima dose entro domenica.
 
Perplessità invece nel Lazio, dove l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato dice che "per molte delle somministrazioni che avverranno a giugno, i 42 giorni cadranno nel mese di agosto. Temo che ci sia un riflesso negativo sulla campagna". Lazio che ancora una volta tenta di stare all'avanguardia annunciando la vaccinazione dei trentenni entro la fine di luglio.   In generale, posticipare il richiamo di Pfizer - come ha scelto di fare la Germania e in Italia finora solo il Trentino -(e di Moderna, che conta per una quota molto minore) permetterebbe secondo alcuni calcoli di vaccinare 3,5 milioni di persone in più nel solo mese di maggio. Una differenza non da poco per i target nazionali.   Intanto la possibile svolta mondiale sui brevetti dei vaccini- che sono stati privilegiati rispetto ai farmaci a motivo dell'emergenza - potrebbe spostare la direzione dalle iniezioni alle pasticche. "Ci sono almeno altri due antivirali - dice il professor Massimo Puoti dell'ospedale Niguarda di Milano -, noi inizieremo la sperimentazione il 15 maggio. Vengono dati come compresse e riducono la possibilità di sviluppare una malattia grave. Il futuro sarà una combinazione di vaccini e farmaci". Compresi anche i monoclonali.