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ITALIA

Domani lavoratori incrociano braccia

P.A. Furlan: "Sciopero per riforma, assunzioni e investimenti". Landini: "Non siamo stati ascoltati"

Confermata l'astensione dal lavoro nonostante la convocazione per il 10 dicembre da parte del ministro della Funzione Pubblica, Dadone. Il gesto dell'esecutivo è ritenuto 'tardivo'. Bombardieri: "Uno sciopero che il governo si è dichiarato da solo, voltando le spalle alle richieste di tre milioni di lavoratori". Frena l'Ugl che sottolinea come la mobilitazione sia legittima ma del tutto inopportuna in questo momento

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La chiamata del governo è arrivata fuori tempo massimo e le braccia dei lavoratori del pubblico impiego rimarranno incrociate domani, 9 dicembre. Nonostante la convocazione della ministra della Funzione pubblica Fabiana Dadone per giovedì 10 dicembre, i sindacati tengono il punto e confermano lo sciopero dei servizi pubblici proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa in merito ai rinnovi contrattuali 2019-2021. Il passo avanti dell'esecutivo è infatti stato giudicato "tardivo" e fonti delle parti sociali fanno notare che "se la ministra Dadone avesse voluto evitare lo sciopero avrebbe dovuto chiamarci prima e non per parlare solo di contratto ma anche di assunzioni e sicurezza. È la dimostrazione che la ministra non ha un'idea di investimenti complessivi sul lavoro pubblico e risposte per le emergenze".

Cisl: "Sciopero per riforma e assunzioni"
Le dichiarazioni di questi giorni sullo sciopero dei dipendenti pubblici, come quelle di Giorgia Meloni (che ha definito indecente la conferma della protesta nella Pa) hanno  dell'"incredibile". Lo ha detto la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan. "Siamo difronte a persone che hanno pagato un tributo terribile anche in termini di morti per  essere stati a fianco dei cittadini: ma come si permettono di dire queste cose?", ha aggiunto Furlan facendo riferimento in particolare al personale sanitario.

La leader della Cisl ha fatto notare la contraddizione tra dichiarare un giorno eroi gli operatori della sanità e poi prevedere in legge di Bilancio solo la proroga per un anno per i  lavoratori  precari."Domani i lavoratori e le lavoratrici del pubblico impiego sciopereranno perchè  vogliono che sia riformata la Pa" ha proseguito Furlan, secondo cui "non  si riforma senza assunzioni e  investimenti".La segretaria generale della Cisl ha sottolineato che "la prima questione posta dai sindacati sono le assunzioni: abbiamo 350 mila  precari, quasi 60 mila solo nella sanità". Servono poi "investimenti nella digitalizzazione. Oggi - ha spiegato - un lavoratore pubblico in smart working si paga il computer,  le bollette, l'allacciamento a internet e non ha fatto percorsi formativi. Non è così che riformiamo la Pa".

Secondo Furlan occorre al più presto riformare gli ammortizzatori sociali, fare gli investimenti, sbloccare le infrastrutture ("i 100 commissari per sbloccare le opere li nominano o siamo ancora in attesa dopo due anni?"); le risorse stanziate in manovra per le politiche attive, pari a 500 milioni, "sono del tutto insufficienti", considerando che "in molte regioni si parte dall'anno zero". Secondo la leader Cisl, il Recovery va "utilizzato bene": "abbiamo chiesto di renderci partecipi e non capisco cosa aspetti il governo a farlo"

Landini: "E' un anno che chiediamo al governo di discutere su riforma"
"Avremmo fatto volentieri a meno. È un anno che chiediamo al governo di discutere sulla riforma della pubblica amministrazione e siamo stati portati al punto di prendere  questa decisione, non siamo stati ascoltati". Ad affermarlo è Maurizio Landini, segretario generale Cgil.

Bombardieri: "Sciopero che il governo si è dichiarato da solo"
Il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri parla di "uno sciopero del pubblico impiego che il governo si è dichiarato da solo, voltando le spalle alle richieste di tre milioni di lavoratori".

Capone (Ugl): "Sciopero legittimo ma inopportuno in piena pandemia"
"E' inopportuno lo sciopero per il rinnovo dei contratti nazionali della P.A. in un periodo in cui l'intera economia è vicina al tracollo, considerato il rischio di perdere un milione di  posti di lavoro nel settore privato e con i piccoli imprenditori alla fame. Una rivendicazione salariale, proveniente peraltro da una categoria che non ha subito il disagio della cassa  integrazione e che di certo non teme la perdita del lavoro, non la comprenderebbe nessuno. Utilizzare la leva conflittuale, dunque, è un atto irresponsabile nei confronti del  Paese". Lo dichiara Paolo Capone, Segretario Generale dell'Ugl.

"Gli stessi lavoratori della pubblica amministrazione- sostiene- hanno difficoltà a capire ed è facile prevedere che aderiranno in pochi. È evidente che i vertici dei sindacati  del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil sono completamente scollegati dalla base. Cosa diversa è aprire una trattativa per definire i grandi temi della sicurezza per i lavoratori  della sanità e delle forze di sicurezza più esposti degli altri in questa pandemia, come diverso è reclamare norme certe per regolamentare il ricorso massiccio allo Smart working.  La pubblica amministrazione ha bisogno di uno scatto in avanti, di una staffetta generazionale portatrice di nuove competenze e di una organizzazione del lavoro all'altezza di uno Stato moderno, ma tutto questo non si ottiene con uno sciopero. Mai come in questa fase, occorre superare le logiche corporative e le barricate ideologiche nell'interesse di tutti i  cittadini", termina Capone.