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MONDO

Trump smorza la polemica: il Papa è fantastico, lo rispetto molto

Ha accusato i media di aver 'gonfiato' l'attacco contro di lui

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Dopo l'aspro confronto a distanza, Donald Trump ha scelto toni più conciliatori con il Papa, durante un 'town hall' in South Carolina, dove domani sono in programma le primarie repubblicane, in vista delle presidenziali statunitensi.

"Il Papa è un uomo fantastico, non mi piace scontrarmi con lui" ha risposto a una domanda durante il confronto con gli elettori organizzato da Cnn. Ieri, Papa Francesco aveva detto che "una persona che pensa solo a fare muri e non ponti, non è cristiana". Per il candidato repubblicano alla Casa Bianca, sono stati i media a 'gonfiare' l'attacco nei suoi confronti. "Il Papa è stato più morbido rispetto a quanto non sia stato riportato". Per il pontefice, ha aggiunto, "nutro un grande rispetto, ha una forte personalità. Sta facendo un buon lavoro. Penso che gli siano state date informazioni sbagliate. Certo non è stata una bella cosa da dire perché noi dobbiamo avere una frontiera. Al momento non ne abbiamo una. Dobbiamo costruire un muro e lo faremo. Abbiamo bisogno di sicurezza. È quello che chiedono i cittadini". Trump si è poi detto pronto ad incontrare il Papa.

Le parole del Papa, in un primo momento, erano state definite "vergognose" da Trump: "Nessun leader, tantomeno religioso, dovrebbe avere il diritto di mettere in discussione la religione o la fede di qualcun altro". "Se il Vaticano fosse attaccato dall'Isis, posso assicurarvi che il Papa non potrebbe che pregare per avere Donald Trump come presidente".

Padre Lombardi: Papa non voleva attaccare direttamente Trump
"Il Papa ha detto quello che ben sappiamo, quando seguiamo il suo magistero e le sue posizioni: che non bisogna costruire muri, ma ponti". Così Padre Lombardi, portavoce vaticano, commenta le parole di Papa Francesco nella conferenza con i giornalisti sul volo di rientro dal Messico, in merito alla politica di Donald Trump.

"Non è una questione specifica - spiega padre Lombardi -, limitata a questo caso. E' un suo atteggiamento generale, molto coerente con quello che è un seguire con coraggio le indicazioni del Vangelo di accoglienza e di solidarietà. Naturalmente, questo poi è stato molto rilanciato, ma non è che volesse essere, in nessun modo, un attacco personale né un indicazione di voto. Il Papa ha detto chiaramente che non entrava nelle questioni del voto nella campagna elettorale degli Stati Uniti e ha anche detto - cosa che naturalmente non è stata molto ripresa - che lui diceva questo nel caso che fosse esatto e vero quello che gli era stato riferito, quindi dando il beneficio anche del dubbio a proposito di quello che gli è stato riferito delle espressioni del candidato repubblicano. E', quindi, il noto discorso dell'accoglienza, del costruire ponti invece che muri, che è caratteristico di questo Pontificato. Va interpretato e capito in questo senso".