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AMBIENTE

Lotta al cambiamento climatico

Verso Cop26. L'appello ecumenico di Francesco con ortodossi e anglicani

Per la prima volta un documento congiunto tra Bartolomeo e Welby per Cop26 prevista a novembre: "Qualunque sia la fede o visione del mondo, ascoltiamo il grido della terra". Nella dichiarazione congiunta si lancia un chiaro monito: "Oggi paghiamo il prezzo, domani potrebbe andare peggio"

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Per la prima volta, i leader della Chiesa Cattolica romana, la Chiesa Ortodossa orientale e la Comunione anglicana hanno lanciato un appello congiunto per la sostenibilità ambientale, il suo impatto sulla povertà e l'importanza della cooperazione globale.

Papa Francesco, il Patriarca ecumenico Bartolomeo e l'Arcivescovo di Canterbury Justin Welby esortano a fare ciascuno la propria parte nello "scegliere la vita" per il futuro del pianeta. 

I leader cristiani invitano le persone a pregare per i leader mondiali in vista della Cop26 di novembre: "qualunque sia la fede o visione del mondo, ascoltiamo il grido della terra". Nella dichiarazione congiunta si lancia un chiaro avvertimento: "Oggi paghiamo il prezzo... Domani potrebbe andare peggio".

Per il Papa, il patriarca Bartolomeo e l'Arcivescovo di Canterbury Welby "la perdita di biodiversità, il degrado ambientale e il cambiamento climatico sono l'inevitabile conseguenze delle nostre azioni, dal momento che abbiamo consumato avidamente più risorse della terra di quanto il pianeta possa sopportare. Ma ci troviamo anche di fronte ad una profonda ingiustizia: le persone che sopportano le più catastrofiche conseguenze di questi abusi sono i più poveri del pianeta e sono stati i meno responsabili nel causarli".

I tre leader cristiani esortano le persone a "pregate per i leader mondiali in vista della Cop26" e per ogni individuo, invitando a fare sforzi significativi per il bene del pianeta, lavorando insieme e assumersi la responsabilità sull'uso delle nostre risorse, per coloro che hanno responsabilità di vasta portata, per scegliere profitti incentrati sulle persone e guidare la transizione verso economie giuste e sostenibili.

E risuonano gli echi dell'Enciclica "Laudato Sì" per l'attenzione e "la cura della casa comune" lanciata da Francesco già nel 2015, appena due anni dopo l'inizio del suo pontificato.
 
Nella dichiarazione si legge: "Noi chiamiamo tutti, qualunque sia il loro credo o la loro visione del mondo, a sforzarsi di ascoltare il grido della terra e dei poveri, esaminando il loro comportamento e facendo sacrifici significativi per il bene della della Terra che Dio ci ha dato". 

La dichiarazione congiunta lancia un chiaro monito: "Oggi, stiamo pagando il prezzo...Domani potrebbe essere peggio".

E conclude : "Questo è un momento critico. Il futuro dei nostri figli e il futuro della nostra Casa comune dipendono da questo". I tre leader cristiani hanno parlato contro l'ingiustizia e la disuguaglianza, dicendo: "Siamo di fronte ad una dura giustizia, la perdita di biodiversità, il degrado ambientale e il cambiamento climatico sono le inevitabili conseguenze delle nostre azioni, poiché abbiamo consumato avidamente più risorse della terra di quanto il Pianeta possa sopportare. Ma siamo anche di fronte a una profonda ingiustizia: le persone che sopportano le conseguenze più catastrofiche di questi abusi sono i più poveri del pianeta e sono stati i meno responsabili".