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MONDO

Il Pontefice al sito del Battesimo di Gesù

Il Papa: "Basta armi, toccato dalle violenze in Siria e Medioriente"

"Dio converta i violenti e chi ha progetti di guerra" così Francesco incontrando un gruppo di rifugiati siriani a Betania sulle rive del Giordano.

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 "Dio converta i violenti e coloro che hanno progetti di guerra, coloro che fabbricano e vendono le armi e rafforzi i cuori e le menti degli operatori di pace e li ricompensi con ogni benedizione". Papa Francesco si dice "molto toccato dalle guerre in Siria e Medioriente" e lo dice a Betania, sulle rive del Giordano - dove Gesù fu battezzato - ad un gruppo di rifiugiati siriani e  giovani disabili. "Rinnovo il mio più accorato appello per la pace in Siria", ha scandito il Pontefice, "Si abbandoni a parte di tutti la pretesa di lasciare alle armi la soluzione dei problemi e si ritorni alla via del negoziato". 

Il viaggio in caddie
A Betania, Francesco è giunto attraversando strade sterrate in compagnia del re di Giordania e a bordo di un'auto elettrica. Domenica andrà prima in Palestina, poi in Israele, e lunedì sera rientrerà in Vaticano. Nella mattinata di oggi, la messa all'International Stadium di Amman davanti a 40.000 persone, dopo aver incontrato i reali di Giordania.

L'omelia della Messa
"La pace non si può comperare: essa è un dono da ricercare pazientemente e costruire 'artigianalmente' mediante piccoli e grandi gesti che coinvolgono la nostra vita quotidiana". Lo ha affermato Papa Francesco nell'omelia. In Medio Oriente, ha spiegato, "è necessario porre gesti di umiltà, di fratellanza, di perdono, di riconciliazione" che "sono premessa e condizione per una pace vera, solida e duratura".  Secondo Papa Francesco, "il cammino della pace si consolida se riconosciamo che tutti abbiamo lo stesso sangue e facciamo parte del genere umano; se non dimentichiamo di avere un unico Padre celeste e di essere tutti suoi figli, fatti a sua immagine e somiglianza".  Per questo, ha esortato rivolto ai 40mila fedeli presenti alla Messa, "chiediamo al Padre di ungerci affinché diventiamo pienamente suoi figli, sempre più conformi a Cristo, per sentirci tutti fratelli e così allontanare da noi rancori e divisioni e amarci fraternamente". 

"La diversità è arricchimento"
"La diversità di persone e di pensiero non deve provocare rifiuto e ostacoli, perché la varietà è sempre arricchimento" ha inoltre ricordato il Papa. "Oggi - ha scandito - invochiamo con cuore ardente lo Spirito Santo, chiedendogli di preparare la strada della pace e dell'unità". Francesco ha poi esortato i fedeli della Giordania ad avere "gli stessi sentimenti di Gesù" e ad assumere "nella loro vita atteggiamenti che favoriscono la pace e la comunione". 

L'incontro con re Abdullah II e la moglie Rania
In mattinata il Pontefice ha parlato al Palazzo Reale, davanti ai sovrani della Giordania e alle autorità del Paese. Constatando "con dolore" la permanenza di forti tensioni in Medio Oriente il Papa ha incoraggiato a "impegnarsi nella ricerca dell'auspicata durevole pace per tutta la Regione". Francesco ha giudicato "quanto mai necessaria e urgente una soluzione pacifica alla crisi siriana, nonché una giusta soluzione al conflitto israeliano-palestinese". Bergoglio ha espresso stima per la Giordania che accoglie i profughi della Siria e di altre aree di crisi e ha invocato la libertà di religione nel mondo.