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MONDO

Il papa in Colombia: qui per una pace stabile e duratura

Comincia domani il viaggio apostolico nella terra dilaniata da 50 anni di guerrigilia interna

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La Colombia ha bisogno di "una pace stabile, duratura, perché possiamo vederci e trattarci come fratelli, non come nemici. La pace ci ricorda che siamo tutti figli dello stesso Padre che ci ama e ci conforta". Così Papa Francesco in un video messaggio inviato al popolo colombiano in vista del suo viaggio Apostolico in Colombia, dal 6 all'11 settembre.
 
"Sono onorato - continua - di visitare questa terra ricca di storia, cultura, fede, uomini e donne che hanno lavorato con determinazione e perseveranza per renderla un luogo in cui regna l’armonia e la fratellanza, in cui il Vangelo è conosciuto e amato, dove dire fratello e sorella non risulta un segno strano, ma un vero e proprio tesoro da proteggere e difendere. Il mondo di oggi ha bisogno consiglieri di pace e di dialogo".
 
"'Facciamo il primo passo' è il motto di questo viaggio. Esso ci ricorda che abbiamo sempre bisogno di fare un primo passo per qualsiasi attività e progetto. Esso ci spinge anche ad essere i primi ad amare, a costruire ponti, a creare la fratellanza. Fare il primo passo ci incoraggia ad uscire per andare incontro all'altro, a tendere la mano e a scambiarci il segno della pace. La pace è quella che la Colombia cerca e per il cui conseguimento lavora da molto tempo".
 
Non solo quindi suggellare un accordo di pace che in Colombia è stato raggiunto dopo oltre 50 anni di guerra interna e che ora richiede di essere consolidato con un processo di vera e propria rinascita nazionale, ma anche dare un messaggio a un mondo percorso da mille tensioni e da mille conflitti reali o striscianti: quello che la pace e la riconciliazione sono obiettivi possibili, tramite anche un cammino di ricomposizione, di perdono, di solidarietà, di cui il Paese latino-americano può essere esempio a livello globale.    E' questo che papa Francesco vuole dal suo ventesimo viaggio all'estero: terzo Papa nel Paese dopo Paolo VI nel 1968 e Giovanni Paolo II nel 1986.  
E un primo risultato concreto del viaggio è che, dopo l'accordo di un anno fa del governo con l'ex guerriglia delle Farc, principale movimento armato colombiano che ora, deposte le armi, si trasforma in partito con obiettivo le elezioni, proprio a due giorni dall'arrivo di Francesco il presidente Juan Manuel Santos ha detto ieri che firmerà un cessate il fuoco bilaterale con l'ultimo grande gruppo ribelle attivo nel Paese, l'Esercito di liberazione nazionale (Eln), in occasione della visita del Pontefice: l'accordo sarà siglato oggi a Quito, in Ecuador, dove sono in corso da febbraio negoziati, e sarà in vigore dal 1/o ottobre fino al 12 gennaio dell'anno prossimo.   
 
Mentre così il processo di pacificazione si allarga, il Paese è chiamato anche al passo più difficile, quello di sanare le ferite lasciate da oltre mezzo secolo di conflitto armato. E la riconciliazione nazionale è uno dei grandi temi del viaggio papale, dall'eloquente motto "Demos el primer paso" (Facciamo il primo passo). Delle quattro tappe della visita - Bogotà con gli incontri istituzionali e con i vescovi di Colombia e Sudamerica, Medellin con l'incontro col clero sullo sfondo del dominio di criminalità e narcotraffico, la coloniale Cartagena con i particolari accenti su sociale e povertà -, è a Villavicencio (seconda città visitata dopo la capitale) che si avrà il momento cruciale sul piano delle nuova e futura concordia nazionale.    Nel pomeriggio di venerdì 8, nel Parque de Las Malocas, è previsto il grande incontro di preghiera per la riconciliazione nazionale, in cui tra letture bibliche, canti e scambi di pace, discorso del Papa e preghiera di San Francesco, porteranno le loro testimonianze quattro tra ex guerriglieri, ex miliziani, vittime della violenza, testimoni della tragica epoca della guerriglia.
 
 Anziché in un contesto "politico" o istituzionale, insomma, come ha sottolineato il portavoce vaticano Greg Burke, Bergoglio ha voluto che l'incontro con ex esponenti armati rivoluzionari avvenisse "in un quadro liturgico e di preghiera".