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EUROPA

Una chiesa ferma è una chiesa 'ammalata'

Papa: "La fede cristiana promuova accoglienza e solidarietà"

Oltre 60mila persone presenti alla funzione. Questo è l'ultimo appuntamento del suo 34esimo viaggio apostolico a Budapest e in Slovacchia. Il Pontefice è rientrato a Roma

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"Davanti a Gesù non si può restare tiepidi, con 'il piede in due scarpe'": lo ha detto papa Francesco nel corso della messa al santuario di Sastin (dove hanno partecipato in 60mila), incoraggiando i fedeli a diffondere "il buon profumo dell'accoglienza e della solidarietà, laddove prevalgono spesso gli egoismi personali e collettivi". Presenti alla funzione il Presidente della Repubblica, Zuzana Caputova e il primo ministro Eduard Heger. E' stato l'ultimo giorno del Pontefice in Slovacchia. Dopo la messa Bergoglio ha raggiunto in auto l'Aeroporto Internazionale di Bratislava e ha preso il volo che lo ha riportato a Roma nel primo pomeriggio. 

"Non si può ridurre la fede a zucchero che addolcisce la vita. Gesù è segno di contraddizione. E' venuto a portare la luce dove ci sono le tenebre, facendo uscire le tenebre allo scoperto e costringendole alla resa", ha avvertito Jorge Mario Bergoglio. "Per questo le tenebre lottano sempre contro di lui. Chi accoglie Cristo e si apre a Lui risorge; chi lo rifiuta si chiude nel buio e rovina sé stesso. Ai suoi discepoli Gesù disse di non essere venuto a portare pace, ma una spada: infatti la sua Parola, come spada a doppio taglio, entra nella nostra vita e separa la luce dalle tenebre, chiedendoci di scegliere". 

"Davanti a Gesù non si può restare tiepidi, con 'il piede in due scarpe'. Accoglierlo significa accettare che egli sveli le mie contraddizioni, i miei idoli, le suggestioni del male; e che diventi per me risurrezione, colui che sempre mi rialza, che mi prende per mano e mi fa ricominciare. E proprio di questi profeti ha bisogno la Slovacchia, voi - ha detto Francesco rivolto ai pastori presenti alla messa - vescovi profeti che vadano su questa strada. Non si tratta - ha proseguito - di essere ostili al mondo, ma di essere 'segni di contraddizione' nel mondo. Cristiani che sanno mostrare, con la vita, la bellezza del Vangelo. Che sono tessitori di dialogo laddove le posizioni si irrigidiscono; che fanno risplendere la vita fraterna, laddove spesso nella società ci si divide e si è ostili; che diffondono il buon profumo dell'accoglienza e della solidarietà, laddove prevalgono spesso gli egoismi personali e collettivi; che proteggono e custodiscono la vita dove regnano logiche di morte".

Una chiesa ferma è una chiesa ammalata
Una Chiesa ferma è una Chiesa "ammalata" ha osservato poi a braccio il Papa celebrando la messa. "Quando una Chiesa si ferma, ammala la Chiesa. Quando i Vescovi si fermano ammalano la Chiesa, quando i sacerdoti si fermano - ha sottolineato il Pontefice - ammalano il popolo di Dio".