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MONDO

Papa, il giorno della preghiera di pace. Storico incontro con Shimon Peres e Abu Mazen

L'incontro con Shimon Peres, Abu Mazen e il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo nei Giardini vaticani. Si svolgerà in tre tempi, ognuno dedicato alla preghiera di una delle comunità religiose: Ebraica, Cristiana, Musulmana

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Incontro senza precedenti nei Giardini Vaticani. Con Papa Francesco pregano insieme per la "pace in Terrasanta" il presidente israeliano Shimon Peres e il presidente della Palestina Abu Mazen. Un invito nato nei giorni della visita del Pontefice in Terrasanta. Papa Francesco questa mattina ha celebrato nella basilica di San Pietro in Vaticano la messa della solennità di Pentecoste, che ricorda il momento in cui lo Spirito Santo discese sui discepoli di Gesù Cristo, riuniti nel cenacolo. Poi il Regina Coeli in Piazza San Pietro.

"La pace è un dono di Dio, ma richiede il nostro impegno. Cerchiamo di essere gente di pace nelle preghiere e nei fatti". Papa Francesco lo ha sottolineato oggi con un tweet, lanciando anche l'hashtag #weprayforpeace.



"Una Chiesa che non sorprende va ricoverata in rianimazione"
 "Dove arriva lo Spirito di Dio, tutto rinasce e si trasfigura: l'evento della Pentecoste segna la nascita della Chiesa e la sua manifestazione pubblica; e ci colpiscono due tratti: e' una Chiesa che sorprende e scompiglia. Attenzione: se la Chiesa è viva sempre deve sorprendere, se no è debole, ammalata, morente e deve essere ricoverata nel reparto di rianomazione".

Papa Francesco ha voluto usare queste parole forti al Regina Coeli di oggi. "Qualcuno a Gerusalemme - ha osservato - avrebbe preferito che i discepoli di Gesù, bloccati dalla paura, rimanessero chiusi in casa per non creare scompiglio. Anche oggi tanti vogliono questo dai cristiani".

Invece "il Signore risorto li spinge nel mondo: 'Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi'".

"La Chiesa di Pentecoste - dunque - è una Chiesa che non si rassegna ad essere innocua, elemento decorativo. E' una Chiesa che non esita ad uscire fuori, incontro alla gente, per annunciare il messaggio che le è stato affidato, anche se quel messaggio disturba e inquieta le coscienze. Essa nasce una e universale, con un'identita' precisa, ma aperta, una Chiesa che abbraccia il mondo ma non lo cattura, come il colonnato di questa Piazza: due braccia che si aprono ad accogliere, ma non si richiudono per trattenere".

"Questa sera invochiamo dono della pace in Terra Santa"
"Questa sera in Vaticano i presidenti di Israele e Palestina si uniranno a me e al patriarca ecumenico di Costantinopoli per invocare da Dio il dono della pace nella Terra Santa, in Medio Oriente e nel mondo intero". Così Papa Francesco dopo il Regina Coeli.

"Desidero ringraziare - ha aggiunto - tutti coloro che, personalmente e in comunita, hanno pregato e stanno pregando per questo incontro, e si uniranno spiritualmente alla nostra supplica".

La preghiera per la pace in Medio Oriente
Nel pomeriggio papa Bergoglio è atteso dal grande appuntamento nei Giardini vaticani con i presidenti di Israele e Palestina, Shimon Peres e Abu Mazen, e il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, per l'invocazione per la pace in Medio Oriente.

L'arrivo di  Shimon Peres
Peres è arrivato a Roma alle 8.50 all'aeroporto di Fiumicino con un volo di linea della compagnia El Al da Tel Aviv. Rigide le misure di sicurezza al Leonardo da Vinci: il presidente israeliano, dopo lo sbarco con la folta delegazione, ha lasciato alle 9.10 lo scalo romano in auto, seguito da un lungo corteo di vetture di scorta e del seguito, attraverso un varco decentrato.

L'arrivo di Abu Mazen
Anche io  Presidente palestinese, Abu Mazen, è a Roma. Il Capo di Stato, atteso, su invito di Papa Francesco, all';Incontro di preghiera per la pace in Terra Santa,
è arrivato intorno alle 16.50 a bordo di un volo speciale, un Gulf Stream, atterrato all'aeroporto militare di Ciampino.