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MONDO

Il Papa ai giovani: mancanza di lavoro è un peccato sociale

"Le statitstiche sui suicidi giovanili sono truccate". "La gioventù non esiste: esistono i giovani, i volti e le loro storie"

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Aprendo i lavori del "presinodo" che riunisce a Roma 300 giovani di tutto il mondo in vista del Sinodo dei vescovi che si terrà in ottobre sul tema delle attese del mondo giovanile, Papa Francesco ha sottolineato il dolore che purtroppo sembra ferire le giovani generazioni che si sentono troppo spesso senza futuro.

"In Italia - ha detto - le statistiche sulla disoccupazione giovanile segnalano un tasso del 35 per cento, in un paese confinante i dati sono analoghi. Ma i numeri sui suicidi giovanili non li sappiamo: le statistiche sui suicidi giovanili sono tutte truccate. Sembra che siamo circondati da una cultura che, se da una parte idolatra la giovinezza cercando di non farla passare mai, dall'altra esclude tanti giovani dall'essere protagonisti. E' la filosofia del trucco, le persone crescono e si truccano per sembrare giovani, ma allo stesso tempo non fanno crescere i giovani". "Spesso siete emarginati dalla vita pubblica ordinaria e vi trovate a mendicare occupazioni che non vi garantiscono un domani", ha denunciato il Papa.    

  Secondo Bergoglio, la mancanza di lavoro per i giovani "è un peccato sociale, la società  è responsabile di questo". "Siatene certi: Dio ha fiducia in voi, vi ama e vi chiama. E da parte sua non verra' meno, perche' e' fedele e crede davvero in voi. Vi rivolge la domanda che un giorno fece ai primi discepoli: "Che cosa cercate?" (Gv 1,38). Vi invita a condividere la ricerca della vita con Lui, a camminare insieme", ha assicurato il Papa ai giovani che lo ascoltavano. "Noi, come Chiesa - ha aggiunto - desideriamo fare lo stesso, perché non possiamo che condividere con entusiasmo la ricerca della vera gioia di ciascuno; e non possiamo tenere solo per noi Chi ci ha cambiato la vita: Gesù. I vostri coetanei e i vostri amici, anche senza saperlo, aspettano Lui e il suo annuncio di salvezza".

"Cercate quanti articoli, quante conferenze parlano della gioventù d'oggi: ma io voglio dirvi una cosa: la gioventù non esiste, esistono i giovani, le storie, i volti gli sguardi le illusioni". Così Papa Francesco nell'aprire la riunione presinodale dei giovani in Vaticano in vista del sinodo dei vescovi di ottobre.   "Esistono i giovani. E per parlare della gioventù è facile, si fanno astrazioni percentuali, ma il tuo cuore cosa dice? Interloquire, sentire i giovani", ha detto ancora.        

"Il prossimo Sinodo - ha spiegato il Papa - sarà anche un appello rivolto alla Chiesa, perché riscopra un rinnovato dinamismo giovanile".     Francesco ha poi rivelato di aver potuto leggere "alcune e-mail del questionario messo in rete dalla Segreteria del Sinodo". "Mi ha colpito - ha confidato - l'appello lanciato da diversi giovani, che chiedono agli adulti di stare loro vicini e di aiutarli nelle scelte importanti. Una ragazza ha osservato che ai giovani mancano punti di riferimento e che nessuno li sprona ad attivare le risorse che hanno. Poi, accanto agli aspetti positivi del mondo giovanile, ha sottolineato i pericoli, tra cui l'alcool, la droga, una sessualità vissuta in maniera consumistica. E ha concluso quasi con un grido: 'Aiutate il nostro mondo giovanile che va sempre più a rotoli'". "Non so - ha commentato il Papa - se il mondo giovanile vada sempre più a rotoli. Ma sento che il grido di questa ragazza è sincero e richiede attenzione. Anche nella Chiesa dobbiamo imparare nuove modalità di presenza e di vicinanza".    

 Nel suo intervento, Papa Francesco ha citato un giovane che rispondendo al questionario inviato alle diocesi dalla Segreteria del Sinodo, ha raccontato con entusiasmo la sua partecipazione ad alcuni incontri con queste parole: "La cosa più importante è stata la presenza di religiosi in mezzo a noi giovani come amici che ci ascoltano, ci conoscono e ci consigliano". "Mi viene in mente - ha commentato il Papa - lo splendido Messaggio ai giovani del Concilio Vaticano II. E' anche oggi uno stimolo a lottare contro ogni egoismo e a costruire con coraggio un mondo migliore. E' un invito a cercare nuovi cammini e a percorrerli con audacia e fiducia, tenendo fisso lo sguardo su Gesù e aprendosi allo Spirito Santo, per ringiovanire il volto stesso della Chiesa. Perché è in Gesù e nello Spirito che la Chiesa trova la forza di rinnovarsi sempre, compiendo una revisione di vita sul suo modo di essere, chiedendo perdono per le sue fragilità e inadeguatezze, non risparmiando le energie per mettersi al servizio di tutti, col solo intento di essere fedele alla missione che il Signore le ha affidato: vivere e annunciare il Vangelo".