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MONDO

Il Pontefice: "I politici siano onesti, umani, non corrotti"

Panama, il portavoce del Vaticano: "Il Papa segue le notizie dal Venezuela e prega per le vittime"

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"Il Santo Padre, raggiunto a Panama dalle notizie provenienti dal Venezuela, segue da vicino l'evolversi della situazione e prega per le vittime e per tutti i venezuelani. La Santa sede appoggia tutti gli sforzi che permettano di risparmiare ulteriore sofferenza alla popolazione". Lo dice il portavoce del Vaticano Alessandro Gisotti a Panama dove è in corso la visita di Papa
Francesco.

Il Papa alle autorità: politica ponga la persona al centro
La politica deve essere "sinonimo di onestà e giustizia, e il contrario di qualsiasi forma di corruzione": lo ha detto il Papa parlando alle autorità panamensi e sottolineando la necessità, soprattutto da parte di "quanti ci diciamo cristiani" di avere "l'audacia di costruire una politica autenticamente umana".

"Le nuove generazioni – ha proseguito il Papa -, con la loro gioia e il loro entusiasmo, con la loro libertà, sensibilità e capacità critica, esigono dagli adulti, ma specialmente da tutti quelli che detengono un ruolo direttivo nella vita pubblica, di avere una condotta conforme alla dignità e autorità che rivestono e che è stata loro affidata. È un invito a vivere con austerità e trasparenza, nella concreta responsabilità per gli altri e per il mondo".

La politica deve avere la capacità di porre "la persona al centro come cuore di tutto; e questo spinge a creare una cultura di maggiore trasparenza tra i governi, il settore privato e tutta la popolazione".

Il Papa ai vescovi, discorso sui migranti: "Accogliere, proteggere, promuovere e integrare"
"Molti dei migranti hanno volto giovane, cercano qualcosa di meglio per le loro famiglie, non temono di rischiare e lasciare tutto pur di offrire le condizioni minime che garantiscano un futuro migliore".

Lo ha detto Papa Francesco nel discorso ai vescovi dell'America Centrale, ribadendo dunque il diritto ad emigrare che è riconosciuto dalla carta dei diritti dell'uomo ed è stato teorizzato nella chiesa da Benedetto XVI. "Su questo - ha scandito - non basta solo la denuncia, ma dobbiamo annunciare concretamente una 'buona notizia'". Secondo il Papa, "la Chiesa, grazie alla sua universalità, può offrire quell'ospitalità fraterna e accogliente in modo che le comunità di origine e quelle di arrivo dialoghino e contribuiscano a superare paure e diffidenze e rafforzino i legami che le migrazioni, nell'immaginario collettivo, minacciano di spezzare".

"Accogliere, proteggere, promuovere e integrare ha scandito Francesco - possono essere i quattro verbi con cui la Chiesa, in questa situazione migratoria, coniuga la sua maternità nell'oggi della storia. Tutti gli sforzi che potrete compiere gettando ponti tra comunità ecclesiali, parrocchiali, diocesane, come pure mediante le Conferenze episcopali saranno un gesto profetico della Chiesa che in Cristo è segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano. Così la tentazione di limitarsi alla mera denuncia svanisce e si attua l'annuncio della Vita nuova che il Signore ci dona".