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MONDO

Vaticano

​Papa Francesco in San Pietro per la Veglia pasquale: "Non cedere a rassegnazione, possiamo sperare"

"Di pane e non di fucili abbiamo bisogno", dice il Pontefice nell'omelia, in una Basilica senza partecipazione di fedeli per le disposizioni contro il Coronavirus. E poi: "Il diritto alla speranza non ci sarà tolto"

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Il Papa ha parlato di speranza nella sua omelia durante la veglia pasquale in San Pietro. Ha detto: "Coraggio, non arrendiamoci, Dio non ci ha lasciato soli". "Non cedere alla rassegnazione - ha continuato il Pontefice - possiamo sperare, con Dio nulla è perduto". 

"Dio non ci ha lasciato soli, oggi vuole raggiungere gli angoli più bui  della vita". Lo sottolinea il Papa ai fedeli di tutto il mondo. "La tomba è il luogo dove chi entra non esce. Ma Gesù è uscito per  noi, è risorto per noi, per portare vita dove c'era morte, per avviare una storia nuova dove era stata messa una pietra sopra. Lui, che ha  ribaltato il masso all'ingresso della tomba, può rimuovere i macigni  che sigillano il cuore. Perciò - L 'incoraggiamento del Papa - non  cediamo alla rassegnazione, non mettiamo una pietra sopra la speranza. Possiamo e dobbiamo sperare, perché Dio è fedele. Non ci ha lasciati  soli, ci ha visitati: è venuto in ogni nostra situazione, nel dolore,  nell'angoscia, nella morte. La sua luce ha illuminato l'oscurità del  sepolcro: oggi vuole raggiungere gli angoli più bui della vita". Il Pontefice si rivolge ad ogni fedele, casa per casa: "Sorella,  fratello, anche se nel cuore hai seppellito la speranza, non  arrenderti: Dio è più grande. Il buio e la morte non hanno l'ultima  parola. Coraggio, con Dio niente è perduto!".​

"Privilegiare sempre vita, basta armi, guerre, aborti"
"In ogni Galilea, in ogni regione di quell'umanità a cui apparteniamo e che ci appartiene, perché tutti siamo fratelli e sorelle, portiamo il canto della vita! Mettiamo a tacere le grida di morte, basta guerre! Si fermino la produzione e il commercio delle armi, perché di pane e non di fucili abbiamo bisogno. Cessino gli aborti, che uccidono la vita innocente. Si aprano i cuori di chi ha, per riempire le mani vuote di chi è privo del necessario" ha quindi detto Papa Francesco nell'omelia pronunciata nel corso della Veglia Pasquale, dopo la proclamazione del Vangelo nella Basilica di San Pietro.

"Stanotte conquistiamo il diritto alla speranza, che non ci sarà  tolto"
Nell'omelia, il Pontefice paragona i sentimenti che stiamo vivendo nel dramma della pandemia a quelli delle donne davanti alla tomba di  Cristo: "Come noi, avevano negli occhi il dramma della sofferenza, di una tragedia inattesa accaduta troppo in fretta. Avevano visto la  morte e avevano la morte nel cuore. Al dolore si accompagnava la  paura: avrebbero fatto anche loro la stessa fine del Maestro? E poi i timori per futuro, tutto da ricostruire. La memoria ferita, la  speranza soffocata. Per loro era l'ora più buia, come per noi". Il parallelo serve a Bergoglio per infondere coraggio ai fedeli di tutto il mondo: " In questa situazione le donne non si  lasciano paralizzare. Non cedono alle forze oscure del lamento e del  rimpianto, non si rinchiudono nel pessimismo, non fuggono dalla  realtà. Compiono qualcosa di semplice e straordinario: nelle loro case preparano i profumi per il corpo di Gesù. Non rinunciano all'amore:  nel buio del cuore accendono la misericordia. Gesù, come seme nella  terra, stava per far germogliare nel mondo una vita nuova; e le donne, con la preghiera e l'amore, aiutavano la speranza a sbocciare". Il Pontefice rende omaggio ai tanti seminatori di speranza ai tempi del Covid: "Quante persone, nei giorni tristi che viviamo, hanno fatto e fanno come quelle donne, seminando germogli di speranza! Con piccoli gesti di cura, di affetto, di preghiera". Potente l'affermazione del Papa: "Stanotte conquistiamo un diritto  fondamentale, che non ci sarà tolto: il diritto alla speranza. E una speranza nuova, viva, che viene da Dio. Non è mero ottimismo, non è  una pacca sulle spalle o un incoraggiamento di circostanza. E un dono  del Cielo, che non potevamo procurarci da soli. Tutto andrà bene, diciamo con tenacia in queste settimane, aggrappandoci alla bellezza  della nostra umanità e facendo salire dal cuore parole di  incoraggiamento. Ma, con l'andare dei giorni e il crescere dei timori, anche la speranza più audace può evaporare. La speranza di Gesù è diversa. Immette nel cuore la certezza che Dio sa volgere tutto al  bene, perché persino dalla tomba fa uscire la vita".

Liturgia senza partecipazione di fedeli
Papa Francesco è entrato nella Basilica di San Pietro, dove, all'Altare della Cattedra, presiede la solenne Veglia Pasquale. La liturgia in cui si annuncia la Resurrezione di Cristo è considerata la più solenne dell'anno, ma come tutte le altre di questa Settimana Santa ha avuto luogo senza la partecipazione di fedeli, per le disposizioni anti-contagio da Coronavirus.   

Anche il suo svolgimento è stato modificato e in qualche modo snellito. Il rito della Benedizione del fuoco si svolge ai piedi dell'Altare della Confessione. La processione iniziale procede dall'Altare della Confessione a quello della Cattedra passando dal lato dell'"Altare di San Giuseppe". In una basilica deserta dove rimbombano le note del canto gregoriano, Papa Francesco ha dato inizio alla veglia pasquale. Per l'emergenza sanitaria in atto viene omessa la preparazione del Cero pasquale, così come l'accensione dei lumini ai presenti.   

Al canto del Gloria, si tiene la progressiva accensione della Basilica, fino all'illuminazione completa. Nel corso della cerimonia, infine, non hanno luogo i battesimi, restando la sola Rinnovazione delle promesse battesimali. Una celebrazione trasmessa in mondovisione e via streaming. I Vescovi europei hanno invitato i fedeli di tutto il mondo ad accogliere la Pasqua accendendo una candela sulla finestra. Come simbolo di risurrezione.