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POLITICA

Rossi, risposte inadeguate; vogliamo cambiare l'Italia

Pd. Emiliano: ho convinto Renzi a sostenere il governo Gentiloni fino a 2018

Segnali di un possibile ricompattamento del partito arrivano non solo dal Governatore della Puglia, ma anche dal ministro Franceschini:"I margini di trattativa ci sono sempre. Dipende dalla volontà delle persone"

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"Ieri ho detto a Renzi che basterebbe fare una conferenza programmatica a maggio e le primarie congressuali a settembre per ricomporre un clima di rispetto reciproco e salvare il PD. Adesso che lo abbiamo convinto a sostenere Gentiloni fino alla fine della legislatura senza fargli brutti scherzi, possiamo darci il tempo di riconciliarci e trovare le ragioni per stare ancora insieme". Lo scrive su Facebook Michele Emiliano aggiungendo che "questo è il lavoro che deve fare il segretario. Rimettere insieme i cocci di anni difficili per ripartire insieme. Senza questo lavoro - avverte ancora il presidente della Regione Puglia - le distanze politiche tra noi sono troppo grandi e non basterebbe una conta per evitare anche a breve nuovi dissensi e nuovi rischi di conflitto. Diamoci una possibilita'".



Ha preso il via intanto al Teatro Vittoria a Roma, l'assemblea della minoranza dem che precede l'assemblea di domani per il congresso. In prima fila Guglielmo Epifani, Massimo D'Alerma e Pierluigi Bersani che alla domanda se avesse sentito l'ex premier ha risposto: "No, non ho sentito Renzi. Ma lui non deve sentire me, deve sentire Speranza, Rossi e Emiliano". La kermesse è stata organizzata da Michele Emiliano, Roberto Speranza ed Enrico Rossi. Quest'ultimo dal palco ha ribadito che "serve una svolta politica, un partito partigiano che sta dalla parte del lavoro e dei lavoratori: da qui dobbiamo ripartire". E poi il suo pensiero va ai giovani e spiega che serve un'azione straordinaria per creare posti di lavoro. Rossi infine punta il dito contro il suo partito che in molti casi "non è riuscito a dare risposte adeguate" al Paese. Tanti sono gli italiani che versano in povertà assoluta: è nostro dovere intervenire.

Segnali di un possibile ricompattamento del partito arrivano non solo dal Governatore della Puglia, ma anche dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini:"I margini di trattativa ci sono sempre. Dipende dalla volontà delle persone e soprattutto dobbiamo sapere che il Pd non è proprietà di alcuni capi che litigano tra loro" - ha sottolineato - il Pd è proprietà dei milioni di persone che ci hanno creduto, che ci credono e che non vogliono questa divisione".