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SPORT

Verso i Giochi invernali

Sci di fondo, lo sprint di Pellegrino: "A Sochi sarà dura, ma è lecito sognare"

In una stagione avara di soddisfazioni per l'Italia, il leader della classifica di Coppa del mondo nella gare sprint è l'unico ad aver regalato sorrisi ai tifosi azzurri. "Vincere una medaglia non sarà facile, ma la pista mi piace e vedrete che anche i miei compagni faranno bene. Sochi? L'anno scorso era piena di cantieri e di cemento. Spero che finiti i lavori abbiano messo un po' di legno"

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Federico Pellegrino
di Andrea BettiniAlpe di Siusi (Bolzano)
Quando si hanno 23 anni e si è alla vigilia della prima Olimpiade in carriera è lecito sognare. Federico Pellegrino lo fa però tenendo i piedi per terra, consapevole di essere in forma ma anche del rischio di peccare di inesperienza proprio nell’appuntamento più importante di una stagione sin qui quasi perfetta. Lo sci di fondo azzurro si avvicina ai Giochi invernali con lo spettro dei Mondiali 2013 in Val di Fiemme, quando collezionò zero medaglie e tante delusioni. Se c’è un indiziato numero uno per regalare un sorriso all’Italia è proprio il talento valdostano, primo nella classifica di Coppa del mondo nella specialità sprint e unico italiano sin qui capace di salire sul podio nel massimo circuito internazionale.

Federico Pellegrino, mancano quindici giorni all’Olimpiade e in Coppa del mondo sei il migliore degli azzurri. L’avvicinamento ai Giochi procede benissimo…
Quest’anno ho trovato quello che mi è mancato nelle passate stagioni, ovvero la continuità. Sono sempre riuscito a farmi valere ad altissimi livelli quindi sono più che soddisfatto. In questo momento siamo all’Alpe di Siusi a rifinire la preparazione: la forma fisica c’è.
 
Non si può dire che il resto della squadra italiana stia andando altrettanto bene. Per ora sei l’unico ad essere salito sul podio in Coppa del mondo. Cosa è successo?
So come abbiamo lavorato durante l’estate e con quanto impegno tutti si sono dedicati alla preparazione. Diciamo che l’obiettivo di questa stagione è l’Olimpiade. Per ora in Coppa del mondo purtroppo non si sono visti grandi risultati da parte dei miei compagni, però sono sicuro che a Sochi riusciranno a dare il meglio e a fare come sempre delle belle gare.
 
Su di te sono riposte tante speranze in vista dei Giochi. Tu cosa ti aspetti?
L'Olimpiade è la massima rassegna per una sportivo e voglio giocare le mie carte al meglio. So che ci arrivo in buone condizioni. Ho un po’ paura di peccare di inesperienza perché non ho mai vissuto un evento del genere e per me sarà una novità. Comunque sia, sono sicuro che prenderò tutto con tranquillità e senza farmi condizionare troppo.

Lo scorso anno hai già gareggiato a Sochi in Coppa del mondo. Che caratteristiche ha la pista?
Purtroppo l’anno scorso non sono arrivato lì in gran forma e sono rimasto fuori dalle fasi finali, anche a causa di qualche mio errore tattico in qualifica. La pista però mi piace: è tosta e in quota. Su un tracciato del genere posso far bene e mi è lecito sognare.

In generale, che risultati può ottenere l’Italia dello sci di fondo a Sochi?
Realisticamente sarà molto dura conquistare una medaglia. In questi appuntamenti però l’Italia è sempre riuscita a dare il meglio. Io confido sempre nella preparazione estiva, non solo mia ma anche dei miei compagni. Che sia nella mia gara oppure in una staffetta, spero vivamente che arrivi un podio che farebbe molto bene al nostro ambiente in questo periodo difficile.

Il tema della sicurezza dell'Olimpiade è di grande attualità. Di recente ci sono state anche delle minacce da parte di gruppi terroristici. Siete preoccupati?
No, credo che in un evento di questa importanza la nostra incolumità verrà tutelata al massimo. Sono abbastanza fiducioso da questo punto di vista.

Aspetti sportivi a parte, che impressione ti ha fatto Sochi quando ci avete gareggiato lo scorso anno?
Mi è sembrato che abbiano voluto fare tutto dal nulla. Abbiamo visto immensi cantieri e tantissimo cemento. Ormai i lavori sono finiti: spero che a coprire quel cemento adesso abbiano messo del legno, in modo da far sembrare quel luogo un po’ più caldo e accogliente.