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ITALIA

Danni incalcolabili

Incendi Pescara. Il giorno dopo, la città conta i danni

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Dopo la tragica domenica di fuoco che ha devastato il sud della città di Pescara, si contano i danni.

Ancora la scorsa notte i vigili del fuoco hanno bonificato e sorvegliato l'intera area con diverse squadre spegnendo sul nascere qualche piccolo focolaio che si era riattivato. Altri uomini e mezzi dei vigili del fuoco hanno lavorato per domare roghi nelle zone di Farindola (già interessata ieri da un vasto incendio), Castiglione a Casauria e Città Sant'Angelo. 

Solo all'alba di oggi la situazione è stata messa sotto controllo. Ieri sera dal Lazio e dalla Toscana sono arrivate in aiuto le colonne mobili dei Vigili del fuoco per dare man forte ai colleghi abruzzesi. Intanto sempre all'alba è stato svuotato il Palabecci del porto turistico di Pescara dove ieri erano confluite alcune persone che erano rimaste leggermente intossicate negli incendi. In queste ore gradualmente le persone evacuate dalle case soprattutto per motivi precauzionali, rientreranno nelle proprie abitazioni. Come riferito dalle forze dell'ordine ieri erano state evacuate un centinaio di persone oltre a lidi balneari e ad una casa di riposo. In queste ore è già iniziata la conta dei danni. 

Oltre 30 le persone finite in pronto soccorso. Alcune delle persone in questione, tra cui una bambina e due suore che vivevano in una struttura della zona della pineta, sono state trasportate dal 118, ma la maggior parte ha raggiunto l'ospedale autonomamente. In tutti i casi si tratta di persone che hanno riportato una lieve intossicazione dopo aver inalato fumi, ma nessuna di loro ha riportato conseguenze più gravi. 

Le fiamme sono arrivate sulle spiagge a Sud della città dove i balneari hanno dovuto assistere a scene "apocalittiche". "Sembrava che ieri pomeriggio avessero lanciato una bomba atomica. Abbiamo 16 palme, un gazebo e un centinaio di lettini bruciati. Ieri ci sono state scene incredibili. Questo stabilimento è stato preso in pieno a differenza degli altri. Credetemi è stata una giornata terribile e meno male che prima che arrivassero le fiamme avevamo fatto spostare le macchine", ha detto il titolare di uno stabilimento balneare. 

"Erano da poco passate le 15.40. Ero dietro la torretta di salvataggio e ho visto la gente iniziare a scappare con la nube nera abbiamo cercato di far uscire le persone senza accalcarsi anche se qualcuno è stato preso da attacchi di panico. Abbiamo visto bruciare la prima palma poi il fumo e il fuggi fuggi. Mai vista una cosa del genere", ha riferito la bagnina.

Per gli amministratori locali dietro tale scempio c'è la mano dell'uomo: "Abbiamo avuto come dire un attacco sistematico con decine di focolai in tre province. Ovviamente non è per niente casuale ed è inutile pensare che si tratti solo di casualità di natura. Quando accade questo nei giorni di maggior caldo e vento e in maniera così sistematica e scientifica in punti di difficile accesso con difficoltà per spegnere è chiaro che c'è quasi sempre la mano dell'uomo dietro e spero che le indagini e la magistratura e gli inquirenti facciano uno sforzo importante per assicurare alla giustizia questi delinquenti che mettono a rischio vite umane oltre a distruggere un patrimonio ambientale preziosissimo. A Pescara è stata aggredita la pineta dannunziana e una delle nostre principali e pressione zone paesaggistiche. Ma non solo a pescara danni visto che il sindaco ci ha detto che ci sono 50 persone da sistemare. Stato di calamità? vedremo. Ora pensiamo a spegnere gli incendi", ha detto il presidente della regione abruzzo Marco Marsilio al termine della riunione di ieri sera presieduta in prefettura per fare il punto sulla drammatica giornata di incendi. 

"Questa zona della pineta è riserva integrale ed è completamente distrutta. Viene da piangere a guardarla. I danni ambientali sono incalcolabili. Qui ci sono le radici di Pescara. Questo è il cuore della città, il suo polmone verde e oggi lo vediamo distrutto", ha detto il sindaco di Pescara, Carlo Masci, davanti al comparto 5 della riserva naturale pineta dannunziana, mentre l'area è invasa dal fumo e le operazioni di spegnimento vanno avanti. "Essendo riserva integrale, è un'area non sottoposta a manutenzione e il sottobosco ha bruciato rapidamente - spiega - le fiamme hanno interessato anche il comparto 4 della riserva, dove è andata distrutta anche una casetta in legno di proprietà del comune".