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ITALIA

Mar Mediterraneo

Libia, Guardia Costiera spara colpi avvertimento a pescherecci italiani: ferito comandante

Nave Libeccio della Marina Militare interviene in soccorso del marinaio italiano, ferito in modo lieve a un braccio. I due motopesca sono stati rilasciati. Fonti Marina: comandante Aliseo ferito da schegge di vetro causate da proiettili. Fonti Farnesina: in corso accertamenti, incidente conferma pericolosità zona

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Il comandante del peschereccio Aliseo della marineria di Mazara del Vallo, Giuseppe Giacalone, è rimasto ferito a causa di colpi sparati da una motovedetta della Guardia Costiera libica circa 75 miglia a nord est di Tripoli. In particolare, la Guardia costiera libica avrebbe esploso alcuni colpi di arma da fuoco di avvertimento intimando all'Aliseo e a un altro peschereccio, l'Artemide, di fermarsi. 'Aliseo' si trovava insieme con altri due pescherecci della marineria di Mazara del Vallo per una battuta di pesca a oltre settanta miglia a nord-est di Tripoli.

Marina italiana: comandante ferito da schegge vetro
Il comandante del motopeschereccio Aliseo ha una ferita, di circa 2 mm, sulla zona frontale e dovuta con ogni probabilità da schegge di vetro generate da alcuni proiettili che hanno colpito la plancia dell'imbarcazione che oggi pomeriggio è stata mitragliata da una motovedetta libica mentre era nel tratto di mare della Tripolitania. Lo riferisce una nota della Marina militare italiana, che con la fregata Libeccio subito intervenuta in zona ha scortato l'Aliseo. Il medico militare della Libeccio si è recato a bordo del motopesca per verificare le condizioni del comandante, che - dice ancora la nota - risulta in buono stato generale di salute.

Fonti Farnesina: in corso accertamenti, incidente conferma pericolosità zona
Con riferimento all'incidente che ha coinvolto oggi al largo delle coste libiche il motopeschereccio italiano ''Aliseo'', fonti della Farnesina confermano che il comandante ha riportato solo lievi ferite che non destano preoccupazione. Sono in corso accertamenti sulla dinamica di quanto avvenuto. L'incidente odierno conferma nondimeno la pericolosità della zona prospiciente le coste della Libia dove non si può pescare. La zona è stata del resto definita ''ad alto rischio'' per tutte le imbarcazioni già nel maggio 2019 dal Comitato Interministeriale per la Sicurezza dei Trasporti.

Libia, fonti: "Comandante 'Aliseo' si è infortunato sbattendo la testa, non per i proiettili"
Come apprende l'Adnkronos, il Comandante del peschereccio 'Aliseo' di Mazara del Vallo Giuseppe Giacalone si  sarebbe ferito a un braccio e alla testa "dopo essersi spostato  velocemente sull'imbarcazione" e "non perché raggiunto dai proiettili  della Guardia costiera libica". La motovedetta libica avrebbe sparato  "colpi di avvertimento" e "non contro i pescherecci siciliani". La vedetta libica Obari sta rientrando adesso su Khoms e non su  Misurata. Il Comandante della motovedetta esclude che il Comandante  Giacalone "sia stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco". Il  motopeschereccio Aliseo è adesso in navigazione verso Mazara del Vallo dove arriverà domani.

Nave Libeccio soccorre marinaio ferito
Nave Libeccio della Marina Militare è intervenuta in soccorso del marinaio italiano ferito. Libeccio, che si trovava a poche miglia dalle due imbarcazioni italiane, è stata autorizzata dai libici ad approntare il soccorso. I due motopesca sono stati rilasciati.

Armatore peschereccio: assurdi spari altezza d'uomo
"Una brutta situazione. Hanno sparato a un peschereccio che si trovava in una zona teoricamente 'amica', quella su versante di Tripoli. Sparare ad altezza d'uomo è assurdo". A parlare con la Dire è Marco Marrone, armatore del peschereccio di Mazara del Vallo 'Medinea', sequestrato l'1 settembre 2020 e rilasciato dopo 108 giorni di prigionia a Bengasi, in Libia, commentando quanto accaduto oggi.
 
Sindaco Mazara: L'Italia si faccia sentire subito
"Era tutto prevedibile, ne parliamo da giorni qui. Qua la questione è sempre la stessa. Adesso ci dicano se dobbiamo andarcene ma lo Stato Italiano deve proteggere gli italiani, l'Italia si faccia sentire. Subito". Lo ha detto all'Adnkronos il sindaco di Mazara del Vallo (Trapani) Salvatore Quinci, parlando delle notizie che arrivano dalla Libia dove la Guardia costiera ha sparato a un peschereccio ferendo il comandante della nave Aliseo. "Non so nulla", dice il sindaco. Che sta cercando di contattare la Farnesina.

"Comandante ferito a bordo nave Marina italiana"
E' a bordo di una nave della marina militare italiana Giuseppe Giacalone, comandante del peschereccio mitragliato dai libici al largo di Misurata. Lo ha detto all'Agi il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci.

Letta: "Non ci si potrà accontentare di vaghe spiegazioni"
"Inconcepibile quel che è accaduto oggi. Solidarietà al comandante del peschereccio italiano e non ci si potrà accontentare di scuse o vaghe spiegazioni. #Libia" Lo scrive su twitter Enrico Letta segretario del Pd.

Lega: "Gravissimo attacco a peschereccio italiano"
"Gravissimo l'attacco della Guardia costiera libica al peschereccio italiano Aliseo. Apprensione per lo stato di salute del comandante, Giuseppe Giacalone. La Lega chiede da tempo un intervento diplomatico per garantire la sicurezza e il lavoro dei nostri pescatori". Così i deputati della Lega Lorenzo Viviani e Paolo Formentini, capo dipartimento Pesca del partito e vicepresidente della commissione Affari esteri di Montecitorio.

Leu: "Governo riferisca con urgenza in aula"
"Il Governo venga a riferire con urgenza in aula. Ci spieghi se a sparare è stata la stessa guardia costiera libica che il Presidente del Consiglio ha ringraziato qualche giorno fa per le deportazioni quotidiane di migranti e se lo ha fatto utilizzando una delle motovedette che gli abbiamo regalato. Dopo questo ennesimo e gravissimo episodio, occorre sospendere immediatamente la missione di supporto alla guardia costiera libica". Lo scrive in una nota il deputato di Leu Erasmo Palazzotto nell'apprendere degli spari della guardia costiera libica verso tre pescherecci italiani con il ferimento del comandante di una delle barche.

Meloni: "FdI chiede al governo di riferire in aula, Italia non pieghi la testa"
"Fratelli d'Italia chiede al Governo di riferire immediatamente in Parlamento su quanto accaduto ai danni di tre pescherecci italiani. Seguiamo con apprensione l'evolversi della situazione e siamo vicini al comandante dell'Aliseo Giuseppe Giacalone, rimasto ferito ad un braccio per i colpi d'arma da fuoco sparati da una motovedetta della Guardia costiera libica. Chiediamo che si faccia sentire forte e autorevole la voce del Governo Draghi e del Ministro degli Esteri. L'Italia non deve piegare la testa". Lo dichiara il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

Musumeci: Roma difenda interessi ma anche pescatori
"Basta! Non ne possiamo più di queste azioni di violenza delle motovedette libiche contro i nostri motopescherecci. Non è tollerabile che i pescatori siciliani debbano andare a lavorare nelle acque internazionali con l'incubo di finire arrestati, sequestrati o persino mitragliati, senza colpa alcuna. Il governo italiano apra finalmente un confronto serio e risolutivo con Tripoli. Non vorrei pensare che per Roma la legittima tutela di interessi economici con la Libia debba fare dei pescatori siciliani una sorta di carne da macello". Lo dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dopo l'attacco di oggi, al largo di Bengasi, di un motopeschereccio di Mazara del Vallo da parte di motovedette libiche, col ferimento del vicecomandante del natante siciliano.

Fonti Tripoli: pescatori in zona pesca libica, sparati solo colpi avvertimento
La Guardia costiera libica nega di aver  sparato contro i pescherecci italiani al largo delle coste di  Misurata, ammette solo di aver sparato colpi di avvertimento, uno dei  quali avrebbe raggiunto il comandante dell'''Aliseo'' Giuseppe  Giacalone. Una circostanza che potrà essere confermata solo dopo la  visita medica completa del comandante, ferito lievemente, e  trasportato sulla nave della Marina militare italiana ''Libeccio'',  dicono all'Adnkronos fonti libiche. Che ribadiscono come i tre  pescherecci non si trovassero in acque internazionali, come da loro  sostenuto, ma nella Zona di protezione della pesca creata da Muammar  Gheddafi nel 2005, quando estese da 12 a 74 miglia la zona economica  esclusiva. ''La pesca in acque internazionali nel Mediterraneo è un  concetto che non ha più alcun valore dal punto di vista legale. I  pescatori sostengono che si trovassero in acque internazionali, ma non è così'', spiegano le fonti. Le autorità italiane, da quando nelle settimane scorse i pescatori di  Mazara del Vallo avevano annunciato l'intenzione di tornare al largo  delle coste libiche, avevano più volte messo in guardia dal rischio di incidenti, come avvenuto a settembre, quando gli uomini di Khalifa  Haftar avevano sequestrato 18 membri dell'equipaggio di due  pescherecci, tenendoli in ostaggio per oltre tre mesi. E solo il 3  maggio scorso la fregata ''Alpino'' della Marina militare era dovuta  intervenire a protezione di alcune imbarcazioni, verso le quali si  dirigeva a tutta velocità un gommone proveniente dalla Cirenaica. "Si dovrebbe avviare una riflessione sull'ipotesi di sanzioni''  contro chi si mette in mare in quelle aree nonostante ''il forte  sconsiglio'' del governo, dicono fonti a conoscenza del dossier. ''Si  deve decidere che linea attuare, perché la politica libica è più  conforme di quanto non lo sia quella italiana rispetto alla zona di  protezione della pesca e delle loro risorse'', sottolineano.