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ECONOMIA

Novità nella finanza italiana

Pirelli, arrivano i russi di Rosneft. Clessidra si sfila

Con un investimento da 500 milioni il gruppo straniero acquista il 13% del gruppo produttore di pneumatici. Tronchetti confermato alla guida per altri 5 anni
 

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Marco Tronchetti Provera
Marco Tronchetti Provera non farà il "passo indietro" che tutti si aspettavano nel 2017 ma resterà alla guida di Pirelli almeno fino al 2019 e accanto a lui avrà non più un socio finanziario ma un partner industriale. A meno di un anno dal riassetto azionario di Camfin, Clessidra esce con una ricca plusvalenza, due volte l'investimento iniziale, e al suo posto entrano i russi di Rosneft che con un investimento di circa cinquecento milioni di euro ottengono, indirettamente, il 13% del gruppo di pneumatici. Unicredit, Intesa Sanpaolo e il fondo di Claudio Sposito sciolgono a sorpresa la partnership in Lauro61/Camfin con cui controllavano il 26% circa di Pirelli e le banche reinvestono parzialmente in un nuovo veicolo di cui Rosneft avrà il 50% e il restante 50% sarà detenuto da una newco composta da Nuove Partecipazioni e le banche.

Con l'uscita di scena di Clessidra decade, insieme ai vecchi patti, l'obbligo di valorizzazione delle quote dopo quattro anni, la preannunciata "exit" da Pirelli nel 2017. Anzi i russi, già dal 2012 partner commerciali della Bicocca, puntano sul presidente Marco Tronchetti Provera e inseriscono una "put" negli accordi sulla governance della partnership che dovrebbe durare cinque anni, rinnovabili a scadenza per altri tre. Secondo quanto si apprende nel caso Tronchetti lasciasse l'incarico per sua scelta, cioè prima dei cinque anni previsti, Rosneft avrà il diritto di vendere le azioni Pirelli indirettamente detenute proprio a Mtp Spa e a un prezzo che le garantisca un rendimento sull'investimento effettuato pari al 10%. Un'arma quindi per incentivare Tronchetti a rimanere presidente. In base agli accordi è previsto che la governance di Pirelli rimanga "invariata e incentrata sul ruolo fondamentale di guida del board, in linea con le best practice internazionali".

Il presidente e Ceo, indicato da Nuove Partecipazioni, avrà pieni poteri relativamente alla gestione ordinaria della società. "Tutte le materie strategiche - anticipa una nota mentre le tecnicalità dell'accordo devono ancora essere approvate - la definizione del business plan e il budget di Pirelli siano sottoposte al board dal presidente e Ceo e siano approvate a maggioranza, come avviene già oggi". Le decisioni su operazioni straordinarie di Pirelli saranno invece oggetto di consultazione tra i soci della nuova partnership e dovranno essere approvati da questi ultimi. In Borsa l'annuncio dell'ingresso di Rosneft ha fatto perdere appeal al titolo che ha lasciato sul terreno il 2,2% a 11,7 euro. "Obiettivo dell'accordo - spiega una nota - è sviluppare le attività e il business di Pirelli". Già dalla fine del 2012 Rosneft ha definito con Pirelli una serie di intese commerciali e nel settore della ricerca e sviluppo, in particolare nei materiali per la produzione di pneumatici e nella gomma sintetica.

Da parte sua, Pirelli ha fatto il suo ingresso industriale diretto in Russia nel 2011 attraverso una joint venture con Russian Technologies e ora conta due stabilimenti produttivi, a Kirov e Voronezh, che occupano circa quattromila addetti e hanno una capacità complessiva di otto milioni di pezzi. Sul mercato russo, l'azienda è presente su tutti i segmenti di mercato, con circa il 10% della market share sul premium, il segmento su cui si focalizza il gruppo italiano, e oltre 650 punti vendita. L'area contribuisce per il 4% ai ricavi di gruppo e dopo i trecento milioni già investiti sono previsti ulteriori investimenti tecnologici tra il 2014 e il 2017. Nel 2013, secondo quanto illustrato in occasione della presentazione del piano industriale 2013-2017, Pirelli conta di registrare in Russia ricavi per circa 240 milioni di euro, in linea con l'anno precedente.