POLITICA
Il sindaco non esclude azione legale contro il Movimento
Pizzarotti sospeso, Di Maio: abbiamo applicato le regole, non siamo il Pd
Il sindaco sospeso dal M5s: "Parma va avanti, non c'è nessuna crisi, giunta e consiglieri siamo tutti allineati". E attacca i vertici del Movimento: "Irresponsabili, non si governa con le mail, vogliamo rispetto". Grillo: "Ha nascosto l'avviso a Di Maio". Boschi a M5s: noi democratici, non usiamo mail anonime

"Io penso che il M5S abbia semplicemente applicato una regola. Abbia fatto rispettare le regole. Avevamo un avviso di garanzia nascosto per tre mesi e questo è un dato inconfutabile. E per questa ragione noi abbiamo applicato una regola in quanto questo è il Movimento Cinque stelle e non il Partito Democratico". Lo ha detto Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, a Volla (Napoli), rispondendo alle domande dei giornalisti sull'ipotesi di un'azione legale da parte di Federico Pizzarotti nei riguardi del M5S.
Il sindaco di Parma da parte sua, intervistato dal Corriere della sera, ha commentato la decisione del M5S di sospenderlo un “autogol pazzesco”. “Siamo stati un esempio, ma abbiamo perso il senso del limite, abbiamo sbracato". Alla domanda se "ha senso rimanere dove non ti vogliono?", la risposta è secca: "No". Ma dopo la sospensione dal MoVimento CInque Stelle "può aver senso chiedere giustizia: su questo si può ragionare". Il punto è quello delle regole in base alla quali Pizzarotti è stato sospeso: "Loro stanno ignorando tante regole. Penso sia altamente irresponsabile. Non lo fai neanche nel circolo delle bocce". Regole che "non è che non sono chiare: non ci sono. Non so cosa significhi essere sospesi. Nascondono la loro identità, si appellano a regole che non esistono, citano un regolamento sulla base del quale starebbero facendo un'istruttoria senza dirmi qual è. Nella mia risposta chiedevo questo: qual è il regolamento? Chi siete? E solo questo vorrei sapere oggi: chi inventa le regole? Chi le cambia a suo uso e consumo com'è stato per la tv?".
Ma Di Maio ribatte: "Siamo rappresentanti delle istituzioni, non dell'asilo Mariuccia", ha aggiunto Di Maio rispondendo alle domande sullo scambio di messaggi inviati dal sindaco di Parma, Pizzarotti, a lui e Roberto Fico, di cui ha riferito lo stesso Pizzarotti. "Quindi - ha proseguito Di Maio - credo veramente che commentare messaggi pubblicati su Facebook sia veramente di cattivo gusto di fronte agli italiani. Tra l'altro in quei messaggi si testimonia che c'eravamo sentiti". "Gli italiani - ha concluso Di Maio - mi pagano lo stipendio per occuparmi dei problemi del Paese e non per parlare del Movimento Cinque Stelle ed e' per questo che oggi sono qui - ha concluso riferendosi alla sua presenza a Volla - a parlare di amianto e voglio occuparmi di problemi ben piu' seri".
Boschi a M5s: noi democratici, non usiamo mail anonime
"Il Pd è democratico davvero, abbiamo dei luoghi dove ci confrontiamo e non abbiamo mai fatto delle espulsioni anche rispetto a persone che potevano essere in dissenso con il partito. Mandare una e-mail anonima per chiedere a una persona che poi è un sindaco eletto dai cittadini di lasciare il Movimento 5 Stelle al di là dello strumento utilizzato credo che ci riporti molto indietro nel tempo", ha detto ai cronisti il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, a margine di un'iniziativa, a Palermo.
Il sindaco di Parma da parte sua, intervistato dal Corriere della sera, ha commentato la decisione del M5S di sospenderlo un “autogol pazzesco”. “Siamo stati un esempio, ma abbiamo perso il senso del limite, abbiamo sbracato". Alla domanda se "ha senso rimanere dove non ti vogliono?", la risposta è secca: "No". Ma dopo la sospensione dal MoVimento CInque Stelle "può aver senso chiedere giustizia: su questo si può ragionare". Il punto è quello delle regole in base alla quali Pizzarotti è stato sospeso: "Loro stanno ignorando tante regole. Penso sia altamente irresponsabile. Non lo fai neanche nel circolo delle bocce". Regole che "non è che non sono chiare: non ci sono. Non so cosa significhi essere sospesi. Nascondono la loro identità, si appellano a regole che non esistono, citano un regolamento sulla base del quale starebbero facendo un'istruttoria senza dirmi qual è. Nella mia risposta chiedevo questo: qual è il regolamento? Chi siete? E solo questo vorrei sapere oggi: chi inventa le regole? Chi le cambia a suo uso e consumo com'è stato per la tv?".
Ma Di Maio ribatte: "Siamo rappresentanti delle istituzioni, non dell'asilo Mariuccia", ha aggiunto Di Maio rispondendo alle domande sullo scambio di messaggi inviati dal sindaco di Parma, Pizzarotti, a lui e Roberto Fico, di cui ha riferito lo stesso Pizzarotti. "Quindi - ha proseguito Di Maio - credo veramente che commentare messaggi pubblicati su Facebook sia veramente di cattivo gusto di fronte agli italiani. Tra l'altro in quei messaggi si testimonia che c'eravamo sentiti". "Gli italiani - ha concluso Di Maio - mi pagano lo stipendio per occuparmi dei problemi del Paese e non per parlare del Movimento Cinque Stelle ed e' per questo che oggi sono qui - ha concluso riferendosi alla sua presenza a Volla - a parlare di amianto e voglio occuparmi di problemi ben piu' seri".
Boschi a M5s: noi democratici, non usiamo mail anonime
"Il Pd è democratico davvero, abbiamo dei luoghi dove ci confrontiamo e non abbiamo mai fatto delle espulsioni anche rispetto a persone che potevano essere in dissenso con il partito. Mandare una e-mail anonima per chiedere a una persona che poi è un sindaco eletto dai cittadini di lasciare il Movimento 5 Stelle al di là dello strumento utilizzato credo che ci riporti molto indietro nel tempo", ha detto ai cronisti il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, a margine di un'iniziativa, a Palermo.