ECONOMIA
Fisco e ambiente
Plastic tax, da gennaio 2021 entrerà in vigore
Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa conferma l'imposta sul consumo di plastica monouso prevista dalla legge di bilancio 2019 e rinviata per l'emergenza Covid

Il ministro per l'Ambiente lo conferma: "Dal primo gennaio 2021 partirà la plastic tax. L'abbiamo sospesa per l'emergenza Covid, ma posso confermare che dal prossimo anno entrerà in vigore". Così Sergio Costa in una conferenza stampa su Facebook con la stampa estera.
La plastic tax, prevista nella legge di bilancio 2019, doveva entrare in vigore nel luglio 2020. Un'imposta di 45 centesimi al chilogrammo sul consumo dei manufatti con singolo impiego - compresi i contenitori tetrapak - a carico di chi produce, acquista o importa questi prodotti. L'introito per le casse dello Stato era previsto in 140 milioni di euro nel 2020 e di 521 milioni nel 2021.
Contrarie le Pmi
Le nuove sugar e plastic tax, che il Governo ha confermato da gennaio 2021, non piacciono alle piccole e medie imprese del comparto delle bevande analcoliche zuccherate. Secondo Assobibe, l'associazione di Confindustria delle imprese di bevande analcoliche, "le Pmi del comparto delle bevande analcoliche che producono prodotti tipici della tradizione italiana quali, per esempio, chinotti, cedrate e aranciate, rischiano di collassare sotto il peso dell'aumento della pressione fiscale"
David Dabiankov Lorini, direttore generale di Assobibe afferma che "la sugar tax comporterà un aumento della pressione fiscale del 28% per litro di prodotto e, nonostante il nome, si applicherebbe alle sole bevande analcoliche, anche senza zucchero. La plastic tax invece causerà un aumento del 50% dei costi di approvvigionamento sulla plastica, senza escludere il Pet al 100% riciclabile utilizzato dal settore. A questo si aggiunge un aumento del carico amministrativo-burocratico prodotto dalle due nuove imposte con l'introduzione di registri di carico e scarico e comunicazioni varie da compilare ogni mese".
La plastic tax, prevista nella legge di bilancio 2019, doveva entrare in vigore nel luglio 2020. Un'imposta di 45 centesimi al chilogrammo sul consumo dei manufatti con singolo impiego - compresi i contenitori tetrapak - a carico di chi produce, acquista o importa questi prodotti. L'introito per le casse dello Stato era previsto in 140 milioni di euro nel 2020 e di 521 milioni nel 2021.
Contrarie le Pmi
Le nuove sugar e plastic tax, che il Governo ha confermato da gennaio 2021, non piacciono alle piccole e medie imprese del comparto delle bevande analcoliche zuccherate. Secondo Assobibe, l'associazione di Confindustria delle imprese di bevande analcoliche, "le Pmi del comparto delle bevande analcoliche che producono prodotti tipici della tradizione italiana quali, per esempio, chinotti, cedrate e aranciate, rischiano di collassare sotto il peso dell'aumento della pressione fiscale"
David Dabiankov Lorini, direttore generale di Assobibe afferma che "la sugar tax comporterà un aumento della pressione fiscale del 28% per litro di prodotto e, nonostante il nome, si applicherebbe alle sole bevande analcoliche, anche senza zucchero. La plastic tax invece causerà un aumento del 50% dei costi di approvvigionamento sulla plastica, senza escludere il Pet al 100% riciclabile utilizzato dal settore. A questo si aggiunge un aumento del carico amministrativo-burocratico prodotto dalle due nuove imposte con l'introduzione di registri di carico e scarico e comunicazioni varie da compilare ogni mese".