ECONOMIA
L'indice degli acquisti delle aziende manifatturiere
Tornano a crescere i servizi, terziario traina crescita: Pmi Italia al top dal 2019
E' il terziario a trainare la crescita economica, sopra le attese l'Indice che misura la fiducia e le aspettative delle imprese, ad Aprile era 53,8 ben 4 punti sotto

A maggio torna a crescere il settore terziario dell'Eurozona, dando inizio a un forte recupero che probabilmente rimarrà costante durante tutta l'estate. Secondo Ihs Markit, l'indice Pmi della produzione composita della zona euro sale a 57,1 punti dai 53,8 di aprile e sopra gli attesi 56,9 punti. A spingere la ripresa è il settore servizi, che balza dai 50,5 di aprile a 55,2 punti, ben al di sopra della soglia dei 50 punti che separa le fasi di espansione da quelle di contrazione dell'economia.
In Italia il settore terziario, alimentato dal più forte rialzo dei nuovi ordini in più di tre anni, è tornato in espansione con l'attività economica in aumento per la prima volta in quasi un anno e al tasso più rapido da marzo 2019.Tornando alla zona euro, il mese di maggio non ha soltanto indicato il terzo mese consecutivo di espansione della produzione composita, ma anche il migliore incremento avutosi da febbraio 2018. E proprio grazie alla notevole accelerazione della crescita dell'attività terziaria. La produzione manifatturiera, seppur registrando la più lenta crescita degli ultimi tre mesi, ha continuato ad aumentare ad un tasso maggiore del terziario.
Il comparto di produzione di beni strumentali è quello che mostra le prospettive migliori. La fiducia degli imprenditori manifatturieri in maggio è salita ai massimi dall'autunno del 2017, sostenuta da una ripresa della domanda che, stando alla rilevazione, è più rapida di quanto previsto.
Il mese di maggio non ha soltanto indicato il terzo mese consecutivo di espansione, ma anche il migliore incremento avutosi da febbraio 2018. Tale rialzo dell'indice è principalmente dovuto alla notevole accelerazione della crescita dell'attività terziaria. I dati di maggio hanno indicato il secondo aumento mensile consecutivo del settore dei servizi, il migliore in quasi tre anni (il Pmi servizi è salito a 55,2 punti dai 50,5 di aprile).
Ciononostante, la produzione manifatturiera, seppur registrando la più lenta crescita degli ultimi tre mesi, ha continuato ad aumentare ad un tasso maggiore del terziario.
Produzione sostenuta da una ripresa della domanda che, stando alla rilevazione, è più rapida di quanto previsto: a fronte di un netto miglioramento di giudizi e attese su produzione e ordini, l'ISTAT ha rilevato, infatti, un veloce decumulo delle scorte di magazzino.
La loro ricostituzione darà un contributo importante alla dinamica dell'attività industriale nei prossimi mesi. Inoltre, l'aumento della domanda sta generando pressioni sulla capacità produttiva (il grado di utilizzo degli impianti è ancora di circa due punti inferiore ai livelli pre-covid) e ciò preannuncia un'espansione della forza lavoro. Secondo l'indagine IHS-Markit sul manifatturiero, l'indicatore relativo al livello occupazionale ha raggiunto il record storico. Aumento della produzione e degli ordini, soprattutto esteri, hanno spinto l'indice PMI manifatturiero ai livelli massimi da quando è stata avviata l'indagine (giugno 1997).
Tra i paesi europei è l'Irlanda a guidare la classifica di espansione, toccando il valore più alto in poco più di 21 anni di raccolta dati. Anche la Spagna ha mostrato una forte prestazione, con l'indice migliore in quattordici anni e mezzo, mentre la Francia ha segnato il tasso di crescita maggiore in dieci mesi. La Germania ha indicato un leggero miglioramento della crescita, ma è stata l'Italia che, pur indicando il miglior tasso di incremento in più di tre anni, ha registrato il più debole rialzo netto della produzione del settore privato.
Accelera a maggio anche nel Regno Unito il settore dei servizi, con l'indice Ihs Markit Cips che sale a 62,9 dai 61 di aprile, tasso di crescita che non si registrava da 24 anni. La spesa delle imprese e dei consumatori è cresciuta notevolmente in risposta alle più allentate restrizioni pandemiche. I nuovi ordini sono al top dall'ottobre del 2013 e il ritmo di creazione di posti di lavoro è stato il più forte da marzo 2015. L'indice della produzione composito cresce a 62,9 (meglio della stima flash a 62) dai 60,7 punti di aprile, ai massimi dall'inizio della rilevazione (gennaio 1998).
"A maggio, l'ampio settore terziario dell'eurozona è ritornato a crescere, dando inizio ad un forte recupero che probabilmente rimarrà costante durante tutta l'estate - ha osservato Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit - le aziende che rispondono all'indagine hanno riportato la più forte ripresa della domanda dall'inizio del 2018, con la fiducia in aumento per l'allentamento delle restrizioni e per l'avanzamento della campagna di vaccinazione".
Secondo gli esperti la ripresa del settore terziario potrebbe favorire anche una crescita importante del Pil del secondo trimestre segnando punti eccezionali nelle commesse, ma a preoccupare sono i vincoli sulla capacità operativa, sia in termini di carenza di materiale presso i fornitori che di difficoltà ad assumere personale per far fronte al recente rialzo improvviso della domanda che potrebbe portare a un'impennata sui prezzi.
In Italia il settore terziario, alimentato dal più forte rialzo dei nuovi ordini in più di tre anni, è tornato in espansione con l'attività economica in aumento per la prima volta in quasi un anno e al tasso più rapido da marzo 2019.Tornando alla zona euro, il mese di maggio non ha soltanto indicato il terzo mese consecutivo di espansione della produzione composita, ma anche il migliore incremento avutosi da febbraio 2018. E proprio grazie alla notevole accelerazione della crescita dell'attività terziaria. La produzione manifatturiera, seppur registrando la più lenta crescita degli ultimi tre mesi, ha continuato ad aumentare ad un tasso maggiore del terziario.
Il comparto di produzione di beni strumentali è quello che mostra le prospettive migliori. La fiducia degli imprenditori manifatturieri in maggio è salita ai massimi dall'autunno del 2017, sostenuta da una ripresa della domanda che, stando alla rilevazione, è più rapida di quanto previsto.
Il mese di maggio non ha soltanto indicato il terzo mese consecutivo di espansione, ma anche il migliore incremento avutosi da febbraio 2018. Tale rialzo dell'indice è principalmente dovuto alla notevole accelerazione della crescita dell'attività terziaria. I dati di maggio hanno indicato il secondo aumento mensile consecutivo del settore dei servizi, il migliore in quasi tre anni (il Pmi servizi è salito a 55,2 punti dai 50,5 di aprile).
Ciononostante, la produzione manifatturiera, seppur registrando la più lenta crescita degli ultimi tre mesi, ha continuato ad aumentare ad un tasso maggiore del terziario.
Produzione sostenuta da una ripresa della domanda che, stando alla rilevazione, è più rapida di quanto previsto: a fronte di un netto miglioramento di giudizi e attese su produzione e ordini, l'ISTAT ha rilevato, infatti, un veloce decumulo delle scorte di magazzino.
La loro ricostituzione darà un contributo importante alla dinamica dell'attività industriale nei prossimi mesi. Inoltre, l'aumento della domanda sta generando pressioni sulla capacità produttiva (il grado di utilizzo degli impianti è ancora di circa due punti inferiore ai livelli pre-covid) e ciò preannuncia un'espansione della forza lavoro. Secondo l'indagine IHS-Markit sul manifatturiero, l'indicatore relativo al livello occupazionale ha raggiunto il record storico. Aumento della produzione e degli ordini, soprattutto esteri, hanno spinto l'indice PMI manifatturiero ai livelli massimi da quando è stata avviata l'indagine (giugno 1997).
Tra i paesi europei è l'Irlanda a guidare la classifica di espansione, toccando il valore più alto in poco più di 21 anni di raccolta dati. Anche la Spagna ha mostrato una forte prestazione, con l'indice migliore in quattordici anni e mezzo, mentre la Francia ha segnato il tasso di crescita maggiore in dieci mesi. La Germania ha indicato un leggero miglioramento della crescita, ma è stata l'Italia che, pur indicando il miglior tasso di incremento in più di tre anni, ha registrato il più debole rialzo netto della produzione del settore privato.
Accelera a maggio anche nel Regno Unito il settore dei servizi, con l'indice Ihs Markit Cips che sale a 62,9 dai 61 di aprile, tasso di crescita che non si registrava da 24 anni. La spesa delle imprese e dei consumatori è cresciuta notevolmente in risposta alle più allentate restrizioni pandemiche. I nuovi ordini sono al top dall'ottobre del 2013 e il ritmo di creazione di posti di lavoro è stato il più forte da marzo 2015. L'indice della produzione composito cresce a 62,9 (meglio della stima flash a 62) dai 60,7 punti di aprile, ai massimi dall'inizio della rilevazione (gennaio 1998).
"A maggio, l'ampio settore terziario dell'eurozona è ritornato a crescere, dando inizio ad un forte recupero che probabilmente rimarrà costante durante tutta l'estate - ha osservato Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit - le aziende che rispondono all'indagine hanno riportato la più forte ripresa della domanda dall'inizio del 2018, con la fiducia in aumento per l'allentamento delle restrizioni e per l'avanzamento della campagna di vaccinazione".
Secondo gli esperti la ripresa del settore terziario potrebbe favorire anche una crescita importante del Pil del secondo trimestre segnando punti eccezionali nelle commesse, ma a preoccupare sono i vincoli sulla capacità operativa, sia in termini di carenza di materiale presso i fornitori che di difficoltà ad assumere personale per far fronte al recente rialzo improvviso della domanda che potrebbe portare a un'impennata sui prezzi.