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MONDO

Diritti civili

Aborto. In Polonia aperta un'inchiesta sulla morte di una partoriente

Nel paese la Corte costituzionale ha emesso una sentenza nell'ottobre 2020 che criminalizza l'aborto anche quando il feto ha un'alta probabilità di deterioramento grave e irreversibile o di nascere con una malattia grave o terminale, legge che ora è al centro di forti polemiche

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Si riaccendono le polemiche e le proteste contro la legge sull'aborto in Polonia, dove una donna è morta nei corridoi di un ospedale per complicazioni dovute alla sua gravidanza, quando invece forse poteva essere curata e salvata. Un ufficio regionale del difensore civico ha avviato un'indagine sulla morte della partoriente, una tragedia che la famiglia considera legata alle restrizioni sull'aborto. 

Lo scorso 22 settembre alla sua ventiduesima settimana di gravidanza, Izabel, trent'anni, era stata ricoverata nell'ospedale di Pszczyna dopo che le si erano rotte le acque. Secondo il legale della famiglia, Jolanta Budzowska, nonostante il feto non avesse alcuna possibilità di sopravvivenza, e avendo la madre perso tutto il liquido amniotico, sarebbe stata informata che il travaglio non sarebbe stato indotto fino a quando il battito cardiaco fetale non si fosse fermato. Poco dopo la morte del feto, anche la madre è morta per un'infezione.

Il ministro della Salute, Adam Niedzielski, ha disposto un'indagine interna nel centro sanitario dove è avvenuta la tragedia. Se si accertasse che l'èquipe medica che ha curato la trentenne è stata negligente, facendo prevalere la vita del feto su quella della madre, i suoi componenti potrebbero essere sospesi dall'attività professionale per cinque anni. 

Budzowska sostiene che la morte è stata "una conseguenza della sentenza della Corte Costituzionale", che ha imposto un divieto quasi totale di aborto in Polonia, con sanzioni penali nei confronti di chi lo esegue se non c'è rischio per la vita della madre. Da parte sua, la direzione dell'ospedale sostiene che "tutte le decisioni mediche sono state prese tenendo conto della legislazione e delle procedure in vigore in Polonia". Il direttore del centro, Marcin Lesniewski, ha assicurato che, quando lei è stata ricoverata, "i sintomi" non hanno consigliato "di prendere misure affrettate". 

Veglie e manifestazioni silenziose in memoria della madre defunta si sono svolte in varie parti del Paese.

La Corte costituzionale polacca ha emesso una sentenza nell'ottobre 2020 che criminalizza l'aborto anche quando il feto ha un'alta probabilità di deterioramento grave e irreversibile o di nascere con una malattia grave o terminale. Una nuova iniziativa legale promossa da associazioni ultra-cattoliche sta cercando di ottenere un divieto totale di interruzione di gravidanza, eliminando le casistiche che ancora la consentono. 

La notizia diventata virale sui social, è apparsa su #OKOpress, testata online polacca che pubblica anche i dolorosi messaggi tra la giovane Izabel e sua madre.

Terry Reintke, europarlamentare tedesca, membro della Committee on Civil Liberties, Justice and Home Affairs, scrive così su twitter: