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MONDO

I sondaggi lo danno tra il 42% e il 48%

Polonia al voto. Un'opposizione divisa cerca di resistere al PiS

In mancanza di una maggioranza assoluta, dovrà cercare di allearsi con il Pls o convincere deputati di altre forze a fare defezione

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Gli ultimi sondaggi non lasciano dubbi quanto all'esito del voto oggi in Polonia: tra il 42% e il 48% dei 30 milioni di aventi diritto al voto si appresta ad esprimere la propria preferenza per il PiS - Diritto e Giustizia, il cui candidato di punta è il premier uscente Mateusz Morawiecki - e premiare così facendo un programma elettorale basato su retorica nazionalistica e promesse economiche con l'impegno a far fronte "alla distruzione radicale dell'ordine morale e culturale" e al tentativo dell'Ue di imporre una riforma del controverso sistema giuridico del paese.

Altro tema chiave della campagna del PiS è stata la crociata anti-Lgbt, che ha spinto il presidente del partito Jaroslaw Kaczynski ad agosto, durante un comizio, a difendere l'arcivescovo di Cracovia, Marek Jedraszewski, per il quale l'attivismo Lgbtq può definirsi "peste arcobaleno", "ideologia pericolosa", "errore antropologico". Resta da capire - e questo dipenderà anche dal numero di partiti che riusciranno ad entrare in parlamento - se la percentuale di voti raccolti sarà sufficiente a permettere al PiS di dar vita ad un governo: per raggiungere la maggioranza assoluta, dovrebbe aggiudicarsi infatti 261 dei 460 seggi in palio. 

Il distacco tra il partito del premier e la più significativa alleanza di opposizione, la Coalizione civica (KO) è significativo: l'unione liberalconservatrice che raggruppa partiti ed organizzazioni diverse, dalla Piattaforma civica cristianodemocratica alla liberista Nowoczesna, i liberali di Inicjatywa Polska e i Verdi si attesta nelle indagini sui 26-28 punti percentuali.

A sfidare il PiS ci sono però anche l'Alleanza democratica di sinistra (Sld), tre partiti di sinistra, che viaggiano intorno al 10-14% dei voti, e il Psl, movimento cristianodemocratico agrario Partito popolare polacco, (5-7%), di poco sopra la soglia di sbarramento del 5%. L'ingresso o meno del Pls in parlamento avrà senz'altro profonde ripercussioni sulla distribuzione dei seggi. Sulla carta "la situazione è più o meno equilibrata", spiega il politologo Jaroslaw Flis. "Il PiS è al 45% circa, più o meno l'equivalente delle tre formazioni sfidanti messe assieme".

Il sistema elettorale adottato in Polonia, il metodo d'Hondt è però penalizzante per i partiti di piccole dimensioni e il PiS ne uscirebbe premiato. Sempre a livello nazionale compete una quinta lista Konfederacja (4-7%) di estrema destra, che difficilmente potrebbe entrare a far parte di eventuali coalizioni.

In mancanza di una maggioranza assoluta, il PiS dovrà cercare di allearsi con il Pls o convincere deputati di altre forze a fare defezione. Le alternative sarebbero quelle di un governo di minoranza del PiS o un'ampia coalizione di centro-sinistra che riunisca Ko, Sld e Psl, accomunati dall'europeismo e dall'impegno a smontare le controverse riforme istituzionali introdotte dal PiS negli ultimi quattro anni, tra l'altro nel sistema giudiziario, e che hanno messo il paese in rotta di collisione con l'Europa.

Ma i temi su cui i partiti della coalizione divergono sono più numerosi, dal clima, all'economia: a spingerli a favore di un esecutivo di coalizione secondo gli analisti locali potrebbe essere solo l'esperienza di quattro anni di governo del PiS. Se un simile governo dovesse concretizzarsi, la coalizione dovrebbe ancora fare i conti con un capo dello stato ostile e dotato di un diritto di veto rovesciabile solo con i voti dei tre quinti del parlamento. Intanto comunque al Senato - dove si assegnano cento seggi con sistema maggioritario - il candidato del partito di governo si troverà di fronte un unico sfidante, espressione delle varie formazioni di opposizione, che hanno deciso di non sfidarsi fra loro.