Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/pompei-crolla-muro-nei-pressi-casa-del-citarista-5e012821-c410-46eb-b9d2-be3222ba26d1.html | rainews/live/ | true
CULTURA

Beni archeologici

Pompei, crolla muro nei pressi di Casa del Citarista

Sul posto i tecnici della Soprintendenza e i carabinieri. Il soprintendente: una zona dove i lavori del grande progetto Pompei si sono fermati per i ricorsi al Tar. Comunque - dice Massimo Osanna - è un muro di opera incerta, senza intonaci o apparati decorativi. Niente di allarmante

Condividi
Pompei (Ansa)
Crollo di un muro negli scavi di Pompei. Il danno è stato registrato nei pressi della Casa del Citarista, così denominata perché qui venne rinvenuta una statua di Apollo Citarista, conservata nel Museo di Napoli. Sul posto sono presenti i tecnici della Soprintendenza e i carabinieri.
 
A cedere è stata una porzione di muro di circa 1,5 mq, pertinente alla parete non affrescata di un cubicolo che affaccia sull'atrio di una domus chiusa al pubblico, nota come la Casa del Pressorio di Terracotta, posta sulla Via dell'Abbondanza al civico 22 (Insula IV) della Regio I.
 
La scoperta - informa una nota della soprintendenza - è avvenuta nel corso dei sopralluoghi di custodia di questa mattina. Sono in corso i sopralluoghi dei tecnici e dei carabinieri di Torre Aannunziata per le verifiche del caso.
 
La Regio I - si ricorda nella nota - assieme alla Regio II sono le ultime regiones del sito di Pompei, nelle quali deve avviarsi la messa in sicurezza prevista dal grande Progetto Pompei. Gli interventi che interessano la zona sono sospesi a causa di un ricorso al Tar. In tutte le altre regiones la messa in sicurezza è stata portata a compimento e ha consentito la riapertura di tutte le reti viarie relative, oltre alla restituzione alla fruizione di domus, nella maggior parte dei casi anche restaurate. All'inizio di marzo sarà inaugurata la Regio VII dove sono in corso di rifinitura gli interventi a completamento della messa in sicurezza, e saranno aperte per la prima volta al pubblico le case dell'Orso ferito e di Sirico, quest'ultima oggetto anche  di restauro architettonico. Le messe in sicurezza del grande progetto Pompei sono lo strumento più efficace di tutela applicata all'intero sito". Il loro completamento - si sottolinea - con le Regio I e II, permetterà in futuro di evitare il ripetersi di simili episodi.

Il soprintendente Osanna: niente di allarmante
I lavori di messa in sicurezza della Regio I del sito di Pompei, nella quale ricade la casa del Pressorio, dove è stato registrato il cedimento di una porzione di muro, "potrebbero partire il prossimo mese con i cantieri". A dirlo, parlando con l'AdnKronos, è il soprintendente di Pompei, Massimo Osanna.
 
"Questa - sottolinea - è l'unica Regio dove non sono ancora partiti i lavori di messa in sicurezza perché, nonostante con grande celerità abbiamo completato il progetto e fatto la gara, una ditta esclusa ha fatto ricorso. Il Tar è intervenuto e ci ha messo purtroppo più di un anno e mezzo per emanare la sentenza. La cosa, infatti, risale all'autunno del 2015. Questo ha fatto sì che i lavori fossero sospesi". Il Tar, spiega Osanna, "è entrato nel merito il 25 gennaio. Ha 20 giorni per esprimersi e dobbiamo attendere soltanto la sentenza. Credo che darà ragione all'amministrazione e partiremo con i lavori immediatamente, non appena avremo comunicazione".
 
Nella Regio I, spiega Osanna, non si è ancora intervenuti: "È l'ultima che ci manca: abbiamo inaugurato quasi tutte le Regiones, cioè la VI, VIII, la IV, la V e la IX. La VII - dice il direttore - verrà inaugurata alla fine di febbraio, è finita e stiamo facendo i ritocchi. Manca solo la prima: il cantiere riguarda la prima e la seconda, dove abbiamo già fatto la gran parte dei lavori restaurando le singole domus. Lì la situazione è sotto controllo".
 
Entrando nello specifico dei danni di oggi, Osanna sottolinea che si tratta "di un pezzo di un metro quadrato di muro della parte sommitale che si è sgretolata. Sono venute giù un po' di pietre".
 
"Niente di allarmante - scandisce il direttore del sito di Pompei – e soprattutto è un muro di opera incerta, senza intonaci e senza nessun apparato decorativo. Quindi non si è perso nulla. I nostri tecnici sono già al lavoro, stanno effettuando i sopralluoghi, per ripristinare la situazione di partenza. Non è certo la Schola Armaturarum (meglio nota come Domus dei gladiatori di Pompei, che crollò il 6 novembre 2010, ndr), ma solo un piccolo cedimento di quelli che in questa zona, rigorosamente chiusa al pubblico perché non in sicurezza, possono verificarsi", conclude Osanna.