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ITALIA

Genova

Ponte crollato, sabato funerali di Stato: ma non saranno per tutte le vittime

I familiari di metà delle persone morte a Genova hanno scelto cerimonie private per saluare i loro cari. Il padre di una vittima di Torre del Greco: "Lo Stato non ha tutelato i suoi cittadini. Da domani quella legata alla morte di mio figlio sarà una battaglia per trovare i colpevoli"

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Si svolgeranno domani alle 11 i funerali delle vittime causate dal crollo del viadotto autostradale Morandi. Saranno funerali di Stato. La funzione si terrà alla Fiera di Genova nel padiglione Jean Nouvel. Con i componenti del governo ci sarà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I funerali saranno celebrati dall'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco.  

Metà delle famiglie ha scelto esequie private
Ma non tutti i parenti delle vittime hanno accettato il funerale di stato e molti hanno deciso di salutare i loro cari in forma privata. Sono 18 le famiglie che non parteciperanno alla cerimonia funebre a Genova. Esequie private quelle delle sei vittime piemontesi del disastro. A Pinerolo, dove risiedevano Andrea Vittone, 49 anni, sua moglie Claudia Possetti, 48 anni, e i figli della donna Manuele e Camilla Bellasio, di 16 e 12 anni, la funzione alle 15 in Duomo officiata dal vescovo di Pinerolo, monsignor Derio Olivero.  Sempre domani, alle 10.30, nella chiesa parrocchiale di Arquata Scrivia si terranno i funerali di Alessandro Robotti, 50 anni, e della moglie Giovanna Bottaro, 43 anni, con i familiari che anche in questo caso hanno deciso di non partecipare ai funerali di Stato.    

Funerali separati anche per Stella Boccia, 24 anni, e il peruviano Carlos Jesus Erazo Trujillo, 27 anni, i due fidanzati di Arezzo morti nel crollo del Ponte Morandi a Genova. Stella sarà portata a Foiano della Chiana (Arezzo) dove sabato 18 agosto alle 15 si svolgeranno le esequie con rito evangelico. La celebrazione si terrà in forma privata e senza telecamere così come voluto dai familiari, alla presenza esclusiva di parenti e amici provenienti anche da Somma Vesuviana (Napoli), luogo di origine della famiglia prima di trasferirsi una ventina di anni fa in Toscana. La giovane vittima riposerà nel cimitero di Badia al Pino. Per Carlos, peruviano da tanti anni residente a Capolona (Arezzo), invece ci saranno i funerali di Stato con le altre vittime sabato a Genova. Carlos lavorava come cameriere in un ristorante nel centro di Arezzo, a poca distanza dal negozio dove lavorava Stella.  

Il padre di una vittima: "Mio figlio è stato ammazzato"
"Lo Stato non ha tutelato i suoi cittadini. Da domani quella legata alla morte di mio figlio sarà una battaglia per trovare i colpevoli della morte di Giovanni, dei suoi amici e di tutti i morti che non possono essere solo un numero". Così Roberto Battiloro, padre del ragazzo di 29 anni deceduto nel crollo del ponte a Genova insieme con tre amici (Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione) poco prima dei funerali dei ragazzi oggi a Torre del Greco.  "Mio figlio è stato ammazzato. Vittima di un destino beffardo ma anche di chi non ha pensato che su quel ponte potevano esserci dei figli di gente oggi disperata", aggiunge. "Ora  è il momento del dolore e il dolore deve essere condiviso con chi, per ragioni anagrafiche o di salute, non poteva raggiungere Genova. Il nostro non è un no ai funerali di Stato durante i quali ci saranno le foto dei nostri figli, ma solo la volontà di stringerci con il nostro territorio che in queste ore ha fatto sentire forte la propria vicinanza".  

Il cardinale Sepe: non si può morire per incuria 
"Non si può, non si deve morire per negligenza, per incuria, per irresponsabilità, per superficialità, per burocratismo, per inedia, perché questa è la vera violenza, è la violenza contro la persona, contro l'umanità". Così il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, durante l'omelia dei funerali dei quattro ragazzi di Torre del Greco morti nel crollo del ponte a Genova.