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ITALIA

Genova

Ponte Morandi, giù i piloni 10 e 11: la struttura non c'è più

Un piano di sicurezza imponente, con oltre 3500 sfollati, più di 400 uomini delle forze dell'ordine schierati, il blocco della viabilità che tronca in due non solo la Liguria ma anche parte del Nord Ovest

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Con un sordo boato, la dinamite e il plastico collocati su piloni e stralli delle pile 10 e 11 dell'ex viadotto Morandi hanno fatto collassare la struttura. Forte emozione da parte del sindaco Marco Bucci che con il governatore Giovanni Toti e i ministri dell'Interno Matteo Salvini, dello sviluppo economico Luigi Di Maio e della Difesa Elisabetta Trenta ha assistito all'implosione controllata.

Bucci: tutto secondo programma 
"È andato tutto secondo programma. Ritardo dovuto alla segnalazione di una persona in un appartamento. Alle 9,37 il ponte è venuto giù". Lo ha detto il sindaco e commissario Marco Bucci commentando l'esplosione delle pile delle 10 e 11 di ponte Morandi e ringraziando "tutti quelli che hanno lavorato. Un grande lavoro che va riconosciuto". "Aspettiamo il primo check alle 17 e il secondo alle 21. Sulla base del secondo check prenderemo decisioni sul rientro" dei circa 3400 residenti sfollati per garantire le operazioni in sicurezza, ha aggiunto il sindaco genovese Bucci.

"Per quanto riguarda la situazione polveri, i risultati sono migliori di quelli che ci aspettavamo. Sia PM10 che PM2,5 sono inferiori a quello che pensavamo. Dopo i primi 20 minuti sono rientrati  completamente sotto la soglia. Anzi, sono minori di quelli di prima, perché non c'è più circolazione, non c'è nessuno che gira all'interno dell'area. Il che vuole dire che siamo già rientrati completamente nella normalità". Lo ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci facendo il punto con la stampa sulle prime rilevazioni di polveri sottili dopo l'abbattimento del troncone est di ponte Morandi. "Non diamo ancora l'ok al rientro dei residenti evacuati - ha precisato Bucci - aspettiamo i dati sull'amianto verso le 17 e poi verso le 21. Anche se i primi fossero già assolutamente positivi come pensiamo, aspetteremo comunque i secondi dati per dare il via libera ai rientri perché non avrebbe senso correre dei rischi". Il sindaco ha poi aggiunto che "non appena avremo la luce verde, faremo intervenire Amiu che laverà con l'acqua le strade. Finito il lavaggio, faremo entrare le persone se tutto va bene verso le 22 o 22.30".

Niente amianto, gli sfollati posso tornare
"Abbiamo i risultati delle centraline, i dati sulle polveri di amianto ci dicono che l'amianto è assente. Tutto è tornato come prima dell'esplosione. Possiamo dare la 'luce verde'. Amiu farà ora lo spazzamento delle strade e alle 21.45 manderemo gli autobus a prendere le persone per farle tornare a casa" ha detto in serata il sindaco.

Colonnello Grosso: sequenza demolizione avvenuta con successo
È stata inoltre svolta una ricognizione degli esplosivisti della Siag e del Col Moschin sulle macerie delle pile 10 e 11 di Ponte Morandi per controllare che tutte le microcariche siano esplose. "La sequenza di demolizione è stata completata con successo", ha detto il colonnello Juri Grossi, comandante degli Incursori del Col Moschin, al termine delle operazioni di abbattimento delle pile.

Guarda il video dell'esplosione



Un piano di sicurezza imponente, con oltre 3500 sfollati, più di 400 uomini delle forze dell'ordine schierati, il blocco della viabilità che tronca in due non solo la Liguria ma anche parte del Nord Ovest. La città era pronta per il d-day: non solo Genova ma anche buona parte dell'Italia ha tenuto gli occhi puntati sulle due pile dell'ex viadotto Morandi che sotto la spinta esplosiva di una tonnellata di dinamite e di qualche chilo di plastico, si sono sbriciolate al suolo a pochi passi dal Polcevera.

L'esplosione vista da diverse inquadrature



Le polveri, monitorate passo dopo passo dalle centraline disposte dal Comune di Genova e da quelle messe sui balconi dai residenti della zona limitrofa all'esplosione, si sono posate al suolo impastate dalle centinaia di litri d'acqua 'sparate' dai cannoncini. 
 
Ad assistere all'implosione controllata i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e il ministro della Difesa Elisabetta Trenta che con i media di mezzo mondo sono stati collocati a distanza di sicurezza, ben oltre la fascia di 300 metri dalle operazioni. 

Salvini: ricostruzione in buone mani
Il ministro dell'Interno e vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, a Genova ha detto "oggi è una giornata straordinaria, un caso unico al mondo di intervento ingegneristico di abbattimento e ricostruzione tra le case, in un centro abitato. È una giornata in cui ringraziare ingegneri, tecnici, operai, forze dell'ordine perché è stata una operazione unica al mondo. Per quello che riguarda chi ricostruirà, siamo in buone mani e ribadisco: non commento le dichiarazioni sulle società quotate in borsa".