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ECONOMIA

Nelle ispezioni del 2016 Bankitalia formulava pesanti critiche

Pop Bari, Bankitalia nel 2016 accusava il Cda per ritardi: errori e incertezze

Le ispezioni di Bankitalia del 2016 lanciavano più di un allarme sulle reali condizioni della Popolare di Bari. Lo rende noto l'Ansa tramite la diffusione del documento di ispezione. Intanto la commissione Finanze della Camera avvierà domani mattina l'esame del decreto legge con le misure urgenti per il salvataggio della Banca popolare di Bari. Il relatore al provvedimento è Claudio Mancini

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"Ritardi e incertezze" sul rafforzamento del capitale della Popolare di Bari e un'azione del cda "non pienamente adeguata" ad affrontare l'acquisizione di Tercas, che ha generato "in misura rilevante" la "elevata incidenza" dei crediti deteriorati (il 40% degli Npl derivavano dalla banca teramana e da Caripe). Lo rilevava Bankitalia in un'ispezione condotta nel 2016 sulla popolare di Bari, del cui documento conclusivo l'agenzia Ansa è entrata in possesso. L'ispezione su 383 "rapporti", pari a crediti per 165 milioni, ha fatto emergere "errori nel 20% dei casi esaminati, con punte del 30% per quelle garantite da immobili"

Rischi su fattibilità aumento capitale
"La concreta realizzabilità degli interventi di capital raising dovrà misurarsi con l'attuale sentiment non positivo" degli investitori verso le banche; con le incertezze sulla trasformazione in spa; con 281 milioni di controvalore messo in vendita dagli azionisti; con un prezzo delle azioni della Popolare di Bari che, anche dopo il ribasso da 9,53 a 7,5 euro nell'aprile 2016, "esprime multipli di patrimonio significativamente superiori" rispetto a banche comparabili. E' uno dei passaggi dell'ispezione di Bankitalia sull'istituto pugliese iniziata il 20 giugno 2016 e terminata il 10 novembre di quell'anno. Considerando la scarsa reddivitità - avverte poi il documento - "non è da escludere che nel breve periodo il valore dell'azione possa essere oggetto di un deprezzamento".

Cda tollerante su rientro prestiti
"Profili di debolezza" nel gestire i crediti che non rientravano, "mancata definizione" da parte del cda su tempi e modi del rientro, e "una gestione improntata a tolleranza". E' uno dei passaggi dell'ispezione di Bankitalia del 10 novembre 2016 che viene citato in sintesi nella ricostruzione fatta da Banca d'Italia sul sito. Le "ipotesi a base degli stress test - si legge - sono risultate non sufficientemente conservative". Per alcune sofferenze, poi, "ai fini dell'attualizzazione è stato utilizzato, in luogo del tasso originario, l'ultimo applicato, di sovente inferiore, generando una sottostima della rettifica". E ancora, per valutare gli immobili a garanzia "non sono definiti i criteri e le metodologie per le stime affidate a soggetti esterni" e "per numerose posizioni esaminate riferibili alle due banche incorporate (Tercas e Caripe, ndr) le perizie degli immobili a garanzia non erano aggiornate.

Sottostimato impatto uscita soci
Le stime della Popolare di Bari sul proprio capitale "non hanno finora tenuto conto dei potenziali impatti dei rischi derivanti dall'imponente stock di azioni della Banca poste in vendita da oltre undicimila soci" pari a 281 milioni di controvalore, quasi un quarto del capitale sociale. E' un altro dei passaggi dell'ispezione di Bankitalia. "Le formulazioni delle ipotesi a base degli stress test sono risultate non sufficientemente conservative con riferimento all'emissione di strumenti di capitale".

Errori su rischiosità 20% attivo
"Errori", sia pure di "portata non significativa", nel quantificare i prestiti ponderati al rischio della Popolare di Bari emergevano nel 2016, nel mezzo del piano di risanamento successivo all'acquisizione di Tercas. L'ispezione su 383 'rapporti', pari a crediti soppesati per il rischio per 165 milioni - si legge - ha fatto emergere "errori nel 20% dei casi esaminati, con punte del 30% per quelle garantite da immobili". 

Gualtieri: Fitd mette banca in sicurezza 
"La decisione assunta dal Fidt a favore di un intervento patrimoniale immediato a sostegno della Banca Popolare di Bari "mette fin da subito la banca in condizioni di sicurezza". È quanto dichiara il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, sottolineando che "l'intervento consente di lavorare con maggiore serenità all'attuazione dell'operazione di rilancio della Popolare di Bari. L'iniziativa dimostra il senso di responsabilità, l'elevato grado di coesione e la resilienza del sistema bancario italiano nel suo insieme". 

Dl Pop Bari: domani al via esame in Commissione Finanze Camera
La commissione Finanze della Camera avvierà domani mattina l'esame del decreto legge con le misure urgenti per il salvataggio della Banca popolare di Bari. Il relatore al provvedimento è Claudio Mancini.