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ITALIA

Ragazzina si getta dal balcone, al vaglio le chat e i messaggi dei compagni

Il padre: siamo una famiglia distrutta. I genitori di alcuni alunni potrebbero essere responsabili di omesso controllo in quanto alcuni messaggi derivano da utenze intestate a loro

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E' in corso l'audizione dei genitori della ragazzina di 12 anni di Pordenone che ieri si è lanciata dal secondo piano della propria abitazione dopo aver denunciato di essere rimasta vittima di episodi di bullismo.    Il personale della Polizia sta raccogliendo le dichiarazioni dei parenti prima di procedere con la verifica dei contenuti delle conversazioni che la dodicenne intratteneva con amici, coetanei e compagni di classe via social network e telefonino.   

Da quanto si apprende, i genitori avrebbero confermato l'esistenza di alcuni messaggi considerati genericamente molesti, ma ne sarebbero venuti a conoscenza tardivamente, mentre la figlia da giorni covava propositi suicidi non ritenendo più sostenibile la convivenza con alcuni compagni che l'avrebbero vessata. E' prevista oggi anche una nuova audizione del dirigente scolastico per chiarire ulteriormente il ruolo della scuola.   

Sembra invece escluso che l'audizione della ragazzina possa avvenire in giornata: trattandosi di minorenne va sentita in una situazione protetta, alla presenza di una psicologa e l'intero contenuto delle confidenze che dovesse rilasciare va videoregistrato, operazione che la Polizia vorrebbe evitare di fare in una corsia di ospedale.    

Le indagini potrebbero anche allargarsi ai genitori dei compagni di classe e dei coetanei per il mancato controllo dei figli minori. Seppur l'inchiesta sia nella fase preliminare - prima vanno raccolte le confidenze della vittima e setacciata la chat che i ragazzini usavano -, è emerso che le utenze utilizzate da alcuni dei ragazzini che avrebbero scritto frasi moleste sono intestate ai loro genitori, i quali pertanto non avrebbero esercitato il necessario controllo sugli strumenti di comunicazione messi a disposizione dei ragazzi.  

Il padre: siamo distrutti, quel malessere ci era sfuggito

"Siamo una famiglia distrutta e ferita da quanto accaduto":  ha detto il padre della ragazzina. "Non intendiamo rilasciare alcuna dichiarazione - ha aggiunto - perché abbiamo affidato la gestione del caso al nostro avvocato. Nostra figlia ha bisogno di serenità e non possiamo permetterci un assalto mediatico. Ha dodici anni e deve stare lontano dai riflettori”.  Il padre ha rassicurato sulle condizioni di salute della ragazza: "Sta meglio e ci rende felici col proprio ritrovato sorriso. E' sempre stata una bimba serena e lo possono testimoniare tutti, dagli amici ai vicini di casa. I medici stanno valutando il decorso dei vari traumi e decideranno se nei prossimi giorni dovrà essere operata per ricomporre la frattura dei talloni che ha rimediato nella caduta".   

Infine, la considerazione di un padre che scopre solo quando è troppo tardi le inquietudini di una figlia adolescente: "Sembrerà incredibile - si è confidato -, ma i genitori sono sempre gli ultimi a sapere. Sebbene ci sia un rapporto continuo e confidenze giornaliere, esisteva un malessere che ci sfuggiva e che abbiamo appreso solo nella tragica mattina di ieri, che non potrò mai più scordare in vita mia".