ITALIA
Il caso
Porto Recanati, tra le ossa umane ritrovate ci sono quelle di 15enne scomparsa
Appello della Procura di Macerata ad eventuali testimoni

I primi accertamenti medico legali confermano che le ossa trovate in un pozzo nei pressi del grattacielo multietnico Hotel House di Porto Recanati, il 28 marzo scorso, appartengono a Cameyi Mossamet, la 15enne bengalese scomparsa da Ancona il 29 maggio 2010.
Secondo i magistrati maceratesi, guidati dal Procuratore Giovanni Giorgio, "può ragionevolmente affermarsi" al 99 % che i resti siano della ragazza scomparsa nel nulla. La ragazza, una volta giunta da Ancona presso la stazione ferroviaria di Porto Recanati, si è recata verso l'Hotel House, un mega condominio multietnico di 2mila persone, pieno di tensioni.
Una volta arrivata all'Hotel House, secondo la Procura, Cameyi sarebbe stata uccisa e sotterrata nel pozzo del terreno antistante il casolare, dove poi sono state ritrovate le sue ossa assieme a quelle di almeno altri due esseri umani quando, a marzo di quest'anno, nel corso di uno dei controlli antidroga, nel pozzo antistante il casolare furono rinvenute alcune ossa umane.
La certezza assoluta che i resti trovati siano di Cameyi Mossamet si avrà soltanto dopo la comparazione del Dna ma già ora l'approssimazione sulla identità da attribuire alla ragazza è al 99% in quanto il tessuto carnoso trovato all'interno di un dente tra i resti ossei coincide con il Dna della madre di Cameyi. Inoltre vicino ai resti ossei sono stati trovati una scarpa bianca, un foulard e un fermacapelli di proprietà della giovane.
Gli inquirenti hanno lanciato un appello a chi abbia notizie su quanto accaduto otto anni fa e le indagini si riaprono.
La scomparsa nel 2010 di Cameyi Mossamet
La scomparsa della ragazza era stata denunciata all'epoca dalla famiglia, residente ad Ancona. Cameyi era arrivata a Porto Recanati da sola e lì si erano perse le sue tracce. Venne vista e filmata dalle telecamere per l'ultima volta nei pressi dell'Hotel House dove, all'ottavo piano, viveva il suo fidanzato che fu indagato.
Secondo l'ipotesi della Procura di Macerata, il 29 maggio 2010 intorno alle 7.30, Cameyi uscì dalla sua casa di Ancona senza soldi e documenti, per andare alla scuola media 'Marconi'; invece prese il treno fino a Porto Recanati e da qui si recò verso l'Hotel House, dove è sparita. Fu la preside della scuola a denunciarne subito la scomparsa: in un primo momento, si pensò a una fuga, perché in famiglia (viveva con il padre, morto qualche dopo, e il fratello) non condividevano le sue abitudini occidentali.
Un bacio postato su Myspace, poi cancellato subito dopo la sua scomparsa e l'esame dei tabulati telefonici, spinsero gli inquirenti verso Monir Kazi, connazionale e fidanzato 19enne di Cameyi. Nel corso della perquisizione di quell'appartamento, furono rinvenuti un cuscino, sul quale c'erano tracce di sangue, ma non della ragazzina, e il suo cappello da cowboy.
Monir ha sempre negato di aver visto Cameyi il giorno della scomparsa e anche di avere ancora una relazione con lei. A tutt'oggi il bengalese risulta essere l'unico indagato per la scomparsa della ragazza: nel 2011 è stato espulso dall'Italia e di lui si sarebbero perse le tracce.
Secondo i magistrati maceratesi, guidati dal Procuratore Giovanni Giorgio, "può ragionevolmente affermarsi" al 99 % che i resti siano della ragazza scomparsa nel nulla. La ragazza, una volta giunta da Ancona presso la stazione ferroviaria di Porto Recanati, si è recata verso l'Hotel House, un mega condominio multietnico di 2mila persone, pieno di tensioni.
Una volta arrivata all'Hotel House, secondo la Procura, Cameyi sarebbe stata uccisa e sotterrata nel pozzo del terreno antistante il casolare, dove poi sono state ritrovate le sue ossa assieme a quelle di almeno altri due esseri umani quando, a marzo di quest'anno, nel corso di uno dei controlli antidroga, nel pozzo antistante il casolare furono rinvenute alcune ossa umane.
La certezza assoluta che i resti trovati siano di Cameyi Mossamet si avrà soltanto dopo la comparazione del Dna ma già ora l'approssimazione sulla identità da attribuire alla ragazza è al 99% in quanto il tessuto carnoso trovato all'interno di un dente tra i resti ossei coincide con il Dna della madre di Cameyi. Inoltre vicino ai resti ossei sono stati trovati una scarpa bianca, un foulard e un fermacapelli di proprietà della giovane.
Gli inquirenti hanno lanciato un appello a chi abbia notizie su quanto accaduto otto anni fa e le indagini si riaprono.
La scomparsa nel 2010 di Cameyi Mossamet
La scomparsa della ragazza era stata denunciata all'epoca dalla famiglia, residente ad Ancona. Cameyi era arrivata a Porto Recanati da sola e lì si erano perse le sue tracce. Venne vista e filmata dalle telecamere per l'ultima volta nei pressi dell'Hotel House dove, all'ottavo piano, viveva il suo fidanzato che fu indagato.
Secondo l'ipotesi della Procura di Macerata, il 29 maggio 2010 intorno alle 7.30, Cameyi uscì dalla sua casa di Ancona senza soldi e documenti, per andare alla scuola media 'Marconi'; invece prese il treno fino a Porto Recanati e da qui si recò verso l'Hotel House, dove è sparita. Fu la preside della scuola a denunciarne subito la scomparsa: in un primo momento, si pensò a una fuga, perché in famiglia (viveva con il padre, morto qualche dopo, e il fratello) non condividevano le sue abitudini occidentali.
Un bacio postato su Myspace, poi cancellato subito dopo la sua scomparsa e l'esame dei tabulati telefonici, spinsero gli inquirenti verso Monir Kazi, connazionale e fidanzato 19enne di Cameyi. Nel corso della perquisizione di quell'appartamento, furono rinvenuti un cuscino, sul quale c'erano tracce di sangue, ma non della ragazzina, e il suo cappello da cowboy.
Monir ha sempre negato di aver visto Cameyi il giorno della scomparsa e anche di avere ancora una relazione con lei. A tutt'oggi il bengalese risulta essere l'unico indagato per la scomparsa della ragazza: nel 2011 è stato espulso dall'Italia e di lui si sarebbero perse le tracce.