MONDO
Ora la palla passa al Congresso Usa
Porto Rico vota per diventare il 51esimo Stato Usa. E ora cosa farà Washington?
E' il quinto referendum dal 1967, mai un'affluenza così bassa: ha votato meno di un elettore su 4. Il risultato non è vincolante.

L'esito è un vero e proprio plebiscito - il 97% degli abitanti di Porto Rico ha votato per diventare il 51esimo Stato degli Usa - se non si fa troppo caso a due aspetti: alle urne c'è andato appena il 23% degli aventi diritto e Washington non sta certo spalancando le porte.
Tra cosa si poteva scegliere
Per la quinta volta dal 1967 Porto Rico è tornato ad esprimersi sullo status dell'isola. Erano tre le opzioni sulla scheda: diventare uno Stato Usa, mantenere lo status quo (1,5%) o indipendenza (1.3%). A togliere smalto al valore politico del voto di Porto Rico ci sono però altri numeri: il 77% di 2,2 milioni di aventi diritto ha disertato le urne (il dato peggiore dal 67), anche per il boicottaggio del Partito Popolare Democratico e dal più piccolo Indipendenza, che hanno anche organizzato una marcia di protesta.
Cosa succede adesso: gli Usa vogliono Porto Rico?
La strada verso il cosiddetto statehood è in salita: il voto del referendum non è vincolante e l'ultima parola spetta al Congresso americano, che per dire no ha almeno due buoni motivi. Il primo è economico, dato che Porto Rico è detta anche la Grecia dei Caraibi: ha dichiarato la bancarotta perchè ha un debito di 70 miliardi di dollari che non riesce a pagare (dovuto anche al fatto che nel 2006 il governo federale ha soppresso le esenzioni fiscali su cui aveva prosperato e i colossi americani hanno lasciato l'isola) , il tasso di povertà è del 45%, il sistema pensionistico e sanitario sono al collasso e quello scolastico è disperatamente sotto la media. Il secondo è tutto politico: lo Stato è a chiara maggioranza democratica e un Congresso repubblicano guarda con sfavore un suo ingresso nel firmamento statunitense.
Lo status di Porto Rico oggi
Ex colonia spagnola, da fine Ottocento Porto Rico è un territorio americano: chi nasce nell'isola caraibica ottiene la cittadinanza ma non può votare per il presidente. Non ha reale rappresentanza al Congresso: manda un delegato che però non ha diritto di voto. E' esonerato dalle tasse federali ma paga Social Security (previdenza sociale), Medicare (assicurazione medica) e tasse locali. In cambio riceve fondi federali ridotti. A causa della crisi oltre mezzo milione di portoricani ha lasciato l'isola per trasferirsi negli Usa.
Tra cosa si poteva scegliere
Per la quinta volta dal 1967 Porto Rico è tornato ad esprimersi sullo status dell'isola. Erano tre le opzioni sulla scheda: diventare uno Stato Usa, mantenere lo status quo (1,5%) o indipendenza (1.3%). A togliere smalto al valore politico del voto di Porto Rico ci sono però altri numeri: il 77% di 2,2 milioni di aventi diritto ha disertato le urne (il dato peggiore dal 67), anche per il boicottaggio del Partito Popolare Democratico e dal più piccolo Indipendenza, che hanno anche organizzato una marcia di protesta.
Cosa succede adesso: gli Usa vogliono Porto Rico?
La strada verso il cosiddetto statehood è in salita: il voto del referendum non è vincolante e l'ultima parola spetta al Congresso americano, che per dire no ha almeno due buoni motivi. Il primo è economico, dato che Porto Rico è detta anche la Grecia dei Caraibi: ha dichiarato la bancarotta perchè ha un debito di 70 miliardi di dollari che non riesce a pagare (dovuto anche al fatto che nel 2006 il governo federale ha soppresso le esenzioni fiscali su cui aveva prosperato e i colossi americani hanno lasciato l'isola) , il tasso di povertà è del 45%, il sistema pensionistico e sanitario sono al collasso e quello scolastico è disperatamente sotto la media. Il secondo è tutto politico: lo Stato è a chiara maggioranza democratica e un Congresso repubblicano guarda con sfavore un suo ingresso nel firmamento statunitense.
Lo status di Porto Rico oggi
Ex colonia spagnola, da fine Ottocento Porto Rico è un territorio americano: chi nasce nell'isola caraibica ottiene la cittadinanza ma non può votare per il presidente. Non ha reale rappresentanza al Congresso: manda un delegato che però non ha diritto di voto. E' esonerato dalle tasse federali ma paga Social Security (previdenza sociale), Medicare (assicurazione medica) e tasse locali. In cambio riceve fondi federali ridotti. A causa della crisi oltre mezzo milione di portoricani ha lasciato l'isola per trasferirsi negli Usa.