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ITALIA

Continuano gli arrivi nelle coste siciliane

Sbarchi. 12 morti durante trasbordo, il comandante non fa rapporto

Durante le operazioni di salvataggio nel Canale di Sicilia sarebbero morte 12 persone, fatto non riferito dal comandante della motovedetta maltese. Intanto continuano gli arrivi a Pozzallo. L'appello dei sindaci ad Alfano "non siamo più in grado di reggere

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Sbarchi (foto Marina Militare)
Un nuovo dramma nell'immigrazione. Sarebbero 12 i migranti morti durante un'operazione di salvataggio nel Canale di Sicilia. L'incidente sarebbe avvenuto, a quanto emerge dagli interrogatori degli uomini della squadra mobile di Ragusa durante le operazioni di soccorso effettuate da una motonave maltese. Il comandante della "Cementiera" battente bandiera maltese avrebbe stilato un rapporto "fortemente omissivo": non avrebbe infatti riferito che nelle fasi di trasbordo sulla nave maltese 12 persone sarebbero finite in mare, perdendo la vita. Fra queste, sempre secondo le dichiarazioni dei migranti al vaglio degli inquirenti, ci sarebbe anche lo scafista che aveva condotto il natante.

La tragedia è avvenuta, secondo quanto ricostruito da più testimoni, in acque libiche quando il gommone, con a bordo un centinaio di migranti, è stato soccorso da una motonave maltese. Le 109 persone soccorse sono arrivate a Pozzallo. 

Continuano gli sbarchi
A Pozzallo è arrivata anche la petroliera danese che ha soccorso l'imbarcazione con 300 migranti, fra cui 58 donne e 28 bambini. Gli sbarchi ormai proseguono a ritmo costante. 91 immigrati sono stati soccorsi e tratti in salvo nel Canale di
Sicilia dalla nave Corsi della Guardia Costiera e l'unità sta facendo rotta verso Porto Empedocle. Al largo di Pantelleria sono stati soccorsi tre migranti, a bordo di un gommone; sono stati trasferiti a Trapani e poi accompagnati in un centro di accoglienza di Caltanissetta.

Appello dei sindaci ad Alfano
Molto comuni sono ormai al collasso. Dodici sindaci della provincia iblea
hanno firmato un appello al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, atteso lunedì a Ragusa: "Non siamo più in grado di reggere, completamente da soli il peso di una emergenza senza precedenti, nonostante la storica e consolidata cultura
dell'accoglienza che ha reso negli anni il nostro territorio un modello". Finora nei comuni del Ragusano sono stati assistiti "più di 11 mila migranti, più del doppio rispetto a quanto avvenuto in tutto il 2013: questo rende chiaro il quadro
dell'emergenza". Per gli amministratori locali "non basta nemmeno la semplice dichiarazione formale dello stato d'emergenza, sono necessari mezzi, uomini e soprattutto risorse economiche".