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POLITICA

Ci sarà bisogno di un nuovo vertice nei prossimi giorni

Prescrizione, maggioranza senza accordo. Bonafede: "Rimangono alcune distanze"

Il vertice si è concluso senza un accordo, ma secondo alcune voci della maggioranza sono state costruite le basi per poter trovare il giusto compromesso. Soddisfatto il ministro Bonafede per l'accelerazione dei tempi nel processo penale

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"Abbiamo lavorato alla riforma del processo penale per accelerare i tempi. Tutte le forze politiche valuteranno il testo e faranno le loro proposte. Numerose sono le convergenze sulle misure per abbreviare i tempi. Rimangono alcune distanze sulla prescrizione. Per me e per il M5s resta prioritario garantire la certezza della pena e che non ci siano sacche di impunità. La distinzione tra assolti e condannati non è la mia proposta di partenza, ma ricordo che questa distinzione è stata già introdotta nella scorsa legislatura da qualcuno che adesso solleva profili di incostituzionalità".

Lo ha detto il ministro Bonafede appena uscito dal vertice di maggioranza svolto a Palazzo Chigi.

Il vertice di maggioranza
Non è bastato un nuovo vertice per trovare l'accordo sulla prescrizione e sulla riforma del processo penale. Al tavolo del governo, alla presenza del premier Giuseppe Conte, il ministro Alfonso Bonafede ha presentato la sua bozza di riforma, che contiene 35 articoli e prevede una delega al governo a intervenire su vari punti, dalla riforma del processo penale per l'accorciamento dei tempi per le sentenze a una revisione del Consiglio superiore della magistratura.

Il pomo della discordia
Sulla questione della prescrizione, la riforma Bonafede ha recepito il cosiddetto "lodo Conte": nella bozza si prevede che "la sospensione del corso della prescrizione ai sensi dell'articolo 159, comma 2, del codice penale sia limitata alla sentenza di condanna e al decreto di condanna". Proprio sul lodo Conte però le distanze sono ancora lontane, con Italia Viva che ribadisce il suo "no".

Renzi contrario
Per Matteo Renzi la previsione di bloccare la prescrizione per i condannati "va contro i principi costituzionali: la colpevolezza non si valuta in primo grado, ma alla fine del percorso. Introdurre un elemento di differenziazione viola i principi costituzionali che dicono che sei innocente fino a che la sentenza non è passata in giudicato. Io da premier ho proposto di allungare la prescrizione, ma un processo senza fine è la fine della giustizia e chi non se ne rende conto trasforma la terra di Beccaria in una terra di presunti colpevoli. Non abbiamo trovato un punto di caduta, vedremo". Italia Viva, però, per voce di Lucia Annibali, non esclude un'intesa: "Se c'è la possibilità di apportare delle migliorie, come è emerso anche nel vertice di stasera, le valuteremo".

Per il Pd non c'è incostituzionalità
Per il Pd Renzi sbaglia. "Non pensiamo - ha detto Alfredo Bazoli - che il lodo sia incostituzionale, è una proposta interessante, può essere integrata, ma è una base di partenza utile". Nel complesso, sottolinea il Dem Walter Verini, è stata "una riunione costruttiva, con una convergenza sulla riforma del processo penale" e sono stati fatti "passi avanti". Però è "un cantiere di lavoro ancora aperto", sottolinea Piero Grasso (Leu), "l'unico imperativo categorico è ridurre i tempi dei processi". Il lodo Conte sulla prescrizione, ha aggiunto, "è ancora in fase di approfondimento perché ci sono aspetti allo studio". I rappresentanti della maggioranza torneranno a vedersi nei prossimi giorni. "Si continua a lavorare per tagliare i tempi del processo penale", assicurano da Palazzo Chigi.

Costa: "E' un fritto misto"
"La riforma della giustizia proposta da Bonafede è un 'fritto misto' indigesto in cui convivono regole sul processo penale, sulla sospensione della prescrizione, norme dell'ordinamento giudiziario, la legge elettorale del Csm, la disciplina sui magistrati in politica. Tutto condito con una delega al Governo, che una volta approvata la legge (con tempi lunghi, vista l'imponenza delle materie trattate), avrà un anno per emanare i decreti legislativi". Lo afferma in una nota Enrico Costa, deputato di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Giustizia del movimento azzurro, che aggiunge: "Ci vorranno tempi biblici perché questa proposta diventi legge e nel frattempo le nuove norme sulla prescrizione continueranno a dispiegare i loro effetti. Una proposta praticamente identica a quella che venne approvata 'salvo intese' dal Governo Conte 1, che il Pd criticò vivacemente. Una serie di norme che cancellano le garanzie di difesa, lasciano ai Pm la decisione su quali reati perseguire e quali lasciare correre, affidano al Csm - che ha il potere di ribaltare i tempi previsti dalla legge - la decisione su quanto devono durare, Tribunale per Tribunale, i processi. Con il paradosso che verranno puniti i magistrati virtuosi e concessi tempi più blandi ai giudici lumaca. Regole confuse che determineranno tempi ancora più lunghi e procedure più complesse".

Martedì si vota
Intanto martedì in Aula alla Camera si vota la proposta di Fi per cancellare la riforma Bonafede sulla prescrizione. Se Iv vota con gli azzurri, attacca Nicola Zingaretti, rischia di "sfasciare la maggioranza". Ma è proprio quello il timore di molti Dem: che se Bonaccini sarà sconfitto, Iv apra il redde rationem, a partire dalla giustizia. "C'è una maggioranza da tutelare", dichiara Zingaretti dal salotto di Porta a porta e invita perciò Renzi a non votare con Italia viva per bloccare la prescrizione ma anche Luigi Di Maio a non "farne una bandierina".