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ECONOMIA

Previsioni della Commissione UE: deficit in calo "marginale" crescita più lenta

UE: Italia crescita più lenta nel 2016. Disoccupazione in calo

La Commissione europea rivede leggermente al ribasso la stima di crescita per l'Italia: il Pil crescerà dell'1,4% quest'anno e il prossimo dell'1,3%. Un decimale in meno rispetto alle precedenti proiezioni e due decimali in meno rispetto alle stime del governo italiano. I dati figurano nel capitolo sull'Italia delle previsioni economiche invernali pubblicate oggi. Anche la crescita del 2015 e' stata corretta, l'aumento è dello 0,8% contro lo 0,9% previsto precedentemente. 

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Il commissario agli affari economici Pierre Moscovici
Nessuna polemica con l'Italia, rassicura il ministro degli affari economici Pierre Moscovici, Il commissario europeo ha aggiunto: "Sono persuaso che lo spirito di dialogo e compromesso debba prevalere sullo spirito di scontro, occorre un po' di serenita', di lavoro di qualita', di dialogo, di pazienza dei quali sono pronto a dare prova". 

Una dichiarazione che Moscovici ha reso durante la conferenza stampa di presentazione delle previsioni economiche d'inverno della Commissione. "Leggo la stampa italiana, a volte incontro i giornalisti italiani - ha detto Moscovici durante la conferenza stampa di presentazione delle Previsioni economiche d'inverno pubblicate oggi dalla commissione -, e mi sembra ci sia una certa confusione negli ultimi giorni a proposito della posizione della Commissione sulla flessibilità per l'Italia. Ci sono persino speculazioni del tutto contraddittorie sulla mia persona, alcuni mi vedono come se fossi schizofrenico, una malattia di cui non credo di soffrire".

Moscovici, a cui era stata attribuita una posizione di chiusura rispetto alle istanze italiane, ha poi ribadito che, al contrario, con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan c' "un dialogo aperto e di qualità", e che tutte le richieste di flessibilità aggiuntiva presentate dal governo sono in corso di esame da parte dei servizi. Ma, ha aggiunto, c'è un calendario e un metodo che vanno rispettato, che prevedono che la risposta alle domande italiane arrivi a maggio e non prima.

Le previsioni d'Inverno per l'Italia
"Dopo una crescita moderata nel 2015, l'economia italiana dovrebbe riprendere slancio nel 2016 e 2017 con il rafforzamento della domanda interna", si legge nel documento.

Il jobs act
Continua anche quest'anno l'effetto positivo sull'occupazione della riforma del mercato del lavoro: la Commissione europea stima che il tasso di disoccupazione in Italia quest'anno scenderà al 11,4%, in calo rispetto all'11,9% del 2015 e in calo anche rispetto alle precedenti stime della stessa commissione.  (12,2% nel 2015, 11,8% nel 2016).

Il rapporto deficit/pil
Il deficit scenderà solo marginalmente nel 2016 "questo riflette l'impatto espansivo della legge di stabilita' per il 2016". In particolare, il documento cita i "3,2 miliardi di spese aggiuntive per la sicurezza e la cultura, che hanno aumentato l'obiettivo di deficit al 2,4% del Pil dal 2,2% programmato nella bozza di bilancio

Il debito
Scende ma "solo leggermente, anche a causa del peggioramento dei bilancio strutturale" il debito pubblico italiano nel 2016. Secondo le previsioni economiche della Commissione europea, "dopo il picco raggiunto nel 2015" (132,8%, inferiore rispetto alle precedenti stime Ue  che lo prevedevano al 133%), nel 2016 il rapporto debito/Pil e' previsto al 132,4%, e nel 2017 al 130,6%. Secondo il governo italiano, invece, quest'anno sara' pari al 131,4% e l'anno prossimo al 127,9%. Secondo le stime Ue, il deficit strutturale sara' pari al -1,7% nel 2016 e al -1,4% nel 2017 (era -1% nel 2015). 

L'inflazione
L'andamento del prezzo del petrolio fa rivedere al ribasso le stime Ue sull'inflazione nel 2016: in Italia, in particolare, secondo le previsioni economiche pubblicate oggi dalla Commissione, il tasso di aumento dei prezzi sara' pari allo 0,3% contro l'1% previsto dal governo e anche, nelle precedenti previsioni, dalla stessa Commissione. "Il calo dei prezzi energetici a la contenuta pressione dei salari freneranno la dinamica dell'inflazione anche nel 2016", si legge nel capitolo dedicato all'Italia del documento. La stima per il 2017 e' di un aumento dell'inflazione pari all'1,8%.

La crisi del sistema bancario
"Sebbene i crediti deteriorati pesino ancora sui bilanci delle banche italiane, le condizioni del credito sono destinate a migliorare nel 2016, per effetto della politica monetaria che resta accomodante". Lo prevede la Commissione Europea, nel documento tecnico d'Inverno di previsione economica, diffuso stamani a Bruxelles.
"Condizioni di credito più favorevoli - continuano gli economisti della Direzione Generale per gli Affari Economici e Finanziari - dovrebbero sostenere la tanto attesa ripresa degli investimenti, specialmente nei macchinari e nelle attrezzature, oltre che nell'edilizia non residenziale".

Il quadro europeo
Le prospettive economiche restano sottoposta a "grande incertezza" e i rischi complessivi "stanno aumentando". E' questa la valutazione della Commissione europea contenuta nel
rapporto sulle nuove stime macroeconomiche della zona euro, della Ue e degli Stati membri sulla base delle quali l'esecutivo di Bruxelles fondera' i giudizi sui bilanci pubblici e sulle politiche economiche dei paesi membri. I rischi maggiori sono una crescita piu' bassa dei mercati emergenti, un aggiustamento disordinato dell'economia cinese, la possibilita' che ulteriori aumenti dei tassi di interesse negli Stati Uniti provochino tensioni e rotture nei mercati finanziari o colpiscano economie emergenti vulnerabili, riducano la domanda per le esportazioni europee.

La Germania
La Germania continua a crescere, ma meno del previsto. Il Pil tedesco, secondo le previsioni economiche della Commissione europea diffuse oggi, registrera' un +1,8% nel 2016 e un +1,8% nel 2017. Previsioni meno 'generose' rispetto a quelle pubblicate a novembre, dove al Pil tedesco veniva riconosciuto uno 0,1% in piu' sia per l'anno in corso sia per il prossimo anno. Cio' perche' "le modifiche all'ambiente esterno comportano rischi per le previsioni di crescita, cosi' come la potenziale ricaduta per i problemi di regolamentazione di Volkswagen", spiega la Commissione Ue