ITALIA
Omofobia, pride a Roma e a Milano
Minorenne aggredito a Milano

Al via il weekend arcobaleno, quello a ridosso del 28 giugno, che ricorda i moti di Stonewall che oltre 50 anni fa che diedero il via alla mobilitazione della comunità lgbti+. Oggi, dopo un anno di pausa determinato dalla pandemia, sono tornati a sfilare i pride, le parate dell'orgoglio.
"Le piazze delle città Italiane - ha dichiarato Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay - si tingono di arcobaleno, nonostante le limitazioni imposte dalle normative per il contenimento della pandemia. Dopo i pride di Bergamo, Genova e Lecco, oggi il Pride ha toccato le due più grandi città del Paese, dalle 17 in piazza Vittorio Emanuele a Roma e dalle 16 all'Arco della Pace a Milano; altre manifestazioni ad Ancona, Faenza, Firenze, L'Aquila, Martina Franca. Un'onda inarrestabile di persone che vogliono partecipare a quella che si sta configurando come una delle battaglie più rilevanti della storia recente del nostro Paese, la battaglia per una legge efficace contro l'omotransfobia, una legge attesa da 25 anni, su cui la politica istituzionale continua ad esitare''.
''L'attuale testo di legge approvato alla Camera dei deputati e ora bloccato al Senato è già il minimo sindacale che questo Paese possa approvare, i continui ed estenuanti tentativi di raggiungere una mediazione impossibile con quelle forze che semplicemente questa legge non la vogliono, rischia di dar vita ad una legge svuotata di contenuti ed efficacia di cui resta solo il titolo. La legge Zan va approvata cosi come è. All'Italia serve una legge efficace che cerchi di contrastare la discriminazione e la violenza che quotidianamente subiscono le persone LGBTI+, non possiamo permettere che il nostro Paese perda nuovamente il treno per diventare un paese più civile, più europeo, più umano'', ha concluso Piazzoni, che interverrà oggi dal palco del Milano Pride.
"Dalle piazze colorate di oggi in giro per l'Italia è arrivato forte e chiaro un messaggio di orgoglio, la testimonianza di un sentimento di appartenenza e riconoscimento. Soprattutto si alza la voce di una richiesta legittima, quella che questo Paese si doti il prima possibile di una legge contro l'odio e la discriminazione. È davvero il minimo che possiamo fare". Così in una nota l'europarlamentare S&D Massimiliano Smeriglio, che oggi pomeriggio ha partecipato al Roma Pride.
Nel capoluogo lombardo il sindaco Beppe Sala ha regalato un orologio arcobaleno a Zan, perché "il tempo è scaduto - ha detto-. Andiamo in Parlamento e andiamoci a contare". All'Arco della Pace a Milano i colori dell'arcobaleno hanno coinvolto migliaia di persone tra bandiere, ghirlande, borse e visi dipinti per l'evento conclusivo della Pride Week. Un popolo eterogeneo, di giovanissimi e genitori, di omosessuali ed etero, transessuali e poliamorosi, quasi tutti in mascherina, ma con un difficile distanziamento. Mentre sul palco sfilavano cantanti di rap e trap, nella piazza sventolavano bandiere di Verdi, Pd, antifascisti, studenti e una miriade di associazioni che combattono per l'Europa dei diritti.
Aggressione al Milano Pride. Nel pomeriggio, "mentre festeggiavamo il Milano Pride all'Arco della Pace, poco distante, al parco Sempione, un giovane ragazzo, minorenne, che si apprestava a partecipare alla manifestazione è stato vigliaccamente aggredito da un gruppo di violenti. Il ragazzo è stato soccorso dalle ambulanze presenti in piazza". Lo rende noto Fabio Pellegatta, presidente del Cig Arcigay Milano, il quale esprime "la massima solidarietà alla vittima da parte del Cig Arcigay Milano e dell'intera rete di Milano Pride. Chiediamo con forza se possibile ancora maggiore che il Senato approvi la legge contro l'omotransfobia, il ddl Zan: è urgente".
A Roma i veri protagonisti del Pride sono stati gli adolescenti, grande maggioranza tra Rete Studenti e gruppi di giovanissimi nelle migliaia di partecipanti al sit-in. In testa al corteo lo striscione 'Orgoglio e ostentazione'. "Per la laicità dello Stato aboliamo il Concordato", recitava un altro striscione. Slogan contro il Vaticano, ma anche ironia e balli lungo il percorso, con mascherine spesso abbassate e pochissimo distanziamento. 'Vogliamo i nostri diritti', 'Ddl Zan', 'Libertà' tra le frasi più scandite. Sui cartelli, parecchi in inglese, si leggevano frasi come 'Sono bisessuale, non confusa'. A sfilare le bandiere del Circolo omosessuale Mario Mieli e del neonato Partito Gay con il candidato a sindaco di Roma Fabrizio Marrazzo, che ha avuto un vivace scambio di opinioni con Calenda sulla maternità surrogata davanti alle tv. Più in là le Famiglie Arcobaleno, associazione genitori omosessuali, e le immancabili, imponenti drag queen.
"Le piazze delle città Italiane - ha dichiarato Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay - si tingono di arcobaleno, nonostante le limitazioni imposte dalle normative per il contenimento della pandemia. Dopo i pride di Bergamo, Genova e Lecco, oggi il Pride ha toccato le due più grandi città del Paese, dalle 17 in piazza Vittorio Emanuele a Roma e dalle 16 all'Arco della Pace a Milano; altre manifestazioni ad Ancona, Faenza, Firenze, L'Aquila, Martina Franca. Un'onda inarrestabile di persone che vogliono partecipare a quella che si sta configurando come una delle battaglie più rilevanti della storia recente del nostro Paese, la battaglia per una legge efficace contro l'omotransfobia, una legge attesa da 25 anni, su cui la politica istituzionale continua ad esitare''.
''L'attuale testo di legge approvato alla Camera dei deputati e ora bloccato al Senato è già il minimo sindacale che questo Paese possa approvare, i continui ed estenuanti tentativi di raggiungere una mediazione impossibile con quelle forze che semplicemente questa legge non la vogliono, rischia di dar vita ad una legge svuotata di contenuti ed efficacia di cui resta solo il titolo. La legge Zan va approvata cosi come è. All'Italia serve una legge efficace che cerchi di contrastare la discriminazione e la violenza che quotidianamente subiscono le persone LGBTI+, non possiamo permettere che il nostro Paese perda nuovamente il treno per diventare un paese più civile, più europeo, più umano'', ha concluso Piazzoni, che interverrà oggi dal palco del Milano Pride.
"Dalle piazze colorate di oggi in giro per l'Italia è arrivato forte e chiaro un messaggio di orgoglio, la testimonianza di un sentimento di appartenenza e riconoscimento. Soprattutto si alza la voce di una richiesta legittima, quella che questo Paese si doti il prima possibile di una legge contro l'odio e la discriminazione. È davvero il minimo che possiamo fare". Così in una nota l'europarlamentare S&D Massimiliano Smeriglio, che oggi pomeriggio ha partecipato al Roma Pride.
Nel capoluogo lombardo il sindaco Beppe Sala ha regalato un orologio arcobaleno a Zan, perché "il tempo è scaduto - ha detto-. Andiamo in Parlamento e andiamoci a contare". All'Arco della Pace a Milano i colori dell'arcobaleno hanno coinvolto migliaia di persone tra bandiere, ghirlande, borse e visi dipinti per l'evento conclusivo della Pride Week. Un popolo eterogeneo, di giovanissimi e genitori, di omosessuali ed etero, transessuali e poliamorosi, quasi tutti in mascherina, ma con un difficile distanziamento. Mentre sul palco sfilavano cantanti di rap e trap, nella piazza sventolavano bandiere di Verdi, Pd, antifascisti, studenti e una miriade di associazioni che combattono per l'Europa dei diritti.
Aggressione al Milano Pride. Nel pomeriggio, "mentre festeggiavamo il Milano Pride all'Arco della Pace, poco distante, al parco Sempione, un giovane ragazzo, minorenne, che si apprestava a partecipare alla manifestazione è stato vigliaccamente aggredito da un gruppo di violenti. Il ragazzo è stato soccorso dalle ambulanze presenti in piazza". Lo rende noto Fabio Pellegatta, presidente del Cig Arcigay Milano, il quale esprime "la massima solidarietà alla vittima da parte del Cig Arcigay Milano e dell'intera rete di Milano Pride. Chiediamo con forza se possibile ancora maggiore che il Senato approvi la legge contro l'omotransfobia, il ddl Zan: è urgente".
A Roma i veri protagonisti del Pride sono stati gli adolescenti, grande maggioranza tra Rete Studenti e gruppi di giovanissimi nelle migliaia di partecipanti al sit-in. In testa al corteo lo striscione 'Orgoglio e ostentazione'. "Per la laicità dello Stato aboliamo il Concordato", recitava un altro striscione. Slogan contro il Vaticano, ma anche ironia e balli lungo il percorso, con mascherine spesso abbassate e pochissimo distanziamento. 'Vogliamo i nostri diritti', 'Ddl Zan', 'Libertà' tra le frasi più scandite. Sui cartelli, parecchi in inglese, si leggevano frasi come 'Sono bisessuale, non confusa'. A sfilare le bandiere del Circolo omosessuale Mario Mieli e del neonato Partito Gay con il candidato a sindaco di Roma Fabrizio Marrazzo, che ha avuto un vivace scambio di opinioni con Calenda sulla maternità surrogata davanti alle tv. Più in là le Famiglie Arcobaleno, associazione genitori omosessuali, e le immancabili, imponenti drag queen.