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MONDO

Primarie democratiche. Buttigieg si arrende, fra due giorni il supertuesday

Si ritira uno dei protagonisti moderati della campagna elettorale democratica, restano Biden e Bloomberg a contendere la candidatura a Bernie Sanders. I suoi delegati in palio 

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La campagna elettorale dei democratici perde uno dei protagonisti dopo il quarto turno di primarie in South Carolina: si arrende Pete Buttigieg che è arrivato quarto con solo l'8,2% delle preferenze. Una decisione che segue quella del miliardario Tom Steyer, che però non è mai riuscito ad emergere. 

Il ritiro di 'mayor Pete' potrebbe sembrare prematuro considerando la vittoria in Iowa e il secondo posto in New Hampshire, che gli hanno regalato la terza posizione come numero di delegati (25), dietro solo a Joe Biden (48) e Bernie Sanders (56), ma poi è arrivata la frenata in Nevada con i latinos e il flop in South Carolina con i neri. Sono voti tradizionalmente democratici, nessun candidato può rischiare che preferiscano non andare a votare pur di non votare un candidato dal quale non si sentono rappresentati. Sia in Nevada e in South Carolina sono voti andati a Biden che in campagna elettorale ha sempre sottolineato la continuità delle sue proposte con le politiche di Barack Obama del quale è stato vice. Anche su questo punto Biden ha sconfitto Buttigieg. 

Con i suoi 38 anni Buttigieg era il più giovane candidato presidenziale dem, ancora più giovane dello stesso Obama. Buttigieg parla e pensa come la giovane generazione cui appartiene, lo faceva anche Obama. E come Obama, l'ex sindaco di South Bend ha un'agenda riformista sull'ambiente, o sui temi sociali. Come Obama è stato il primo presidente afroamericano, Buttigieg sarebbe stato il primo apertamente omosessuale. Con Obama condivide un'agenda riformista progressiva, ma senza le posizioni estreme (per un elettore statunitense) di Sanders e Warren, i loro toni anti-capitalisti, i piani per una università e una sanità gratis per tutti.  

Somiglianze che agli elettori delle primarie dem sono sembrate meno rilevanti di quelle sbandierate da Joe Biden e che hanno premiato l'ex vicepresidente aiutandolo sulla strada per la leadership dei candidati democratici moderati: la stessa cui ambiva l'ex sindaco di South Bend e ancora ambisce Michael Bloomberg. Era oramai improbabile che Buttigieg potesse invertire la tendenza, molto meglio risparmiare i contributi elettorali ricevuti e utilizzarli per la prossima occasione, che non mancherà a questo outsider rivelatosi come un astro nascente del partito democratico.

Ma ora sarà interessante vedere se darà il suo sostegno a Biden o a Bloomberg e se verrà scelto da uno dei due come vice nella corsa alla Casa Bianca. La risposta fra meno di 48 ore, al supertuesday del 3 marzo.