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MONDO

L'analisi

Dal 1 gennaio in vigore in Cina il primo codice civile. Una normativa con "caratteristiche cinesi"?

Intervista a Oliviero Diliberto, già ministro di Grazia e Giustizia, professore ordinario di istituzioni di diritto romano all'università la Sapienza di Roma, chair  professor alla Zhongnan University of Economics and law di Wuhan

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di Maria Novella Rossi

"Un cambiamento epocale". Così Oliviero Diliberto ex Ministro di Giustizia, professore di Istituzioni di Diritto Romano all'Università di Roma nonche' chair professor alla Zhongnan University of Economics and Law di Wuhan ha definito l'entrata in vigore del primo codice civile in Cina: è lui il principale protagonista di questa impresa intellettuale che ha richiesto anni di lavoro per redigere un'opera giuridica basata essenzialmente sul diritto romano. Sette libri, oltre 1200 articoli per sistematizzare una materia vastissima, una serie di norme che riguardano famiglia, contratti, diritti individuali, diritto d'autore, privacy.

Professore com'è nata questa sua collaborazione con la Cina? Lei ha partecipato alla stesura di questo codice?"
“In realta' i cinesi il codice se lo sono scritto da soli, noi abbiamo contribuito a formare una classe di giuristi per redigere questo testo, un lavoro iniziato tanto tempo fa, ancora prima di Tian Anmen, nel 1988 quando un collega adesso in pensione che insegnava diritto romano, Sandro Schipani, ebbe un'intuizione geniale e cioè che essendo la Cina avviata sulla via delle riforme economiche di Deng Xiaoping, introducendo la proprietà privata e l'economia di mercato, avrebbe avuto bisogno di regole giuridiche che non c'erano, e ha iniziato a far tradurre in cinese i testi del diritto romano, quindi il gruppo dirigente cinese ha potuto accedere direttamente ai testi originali e contemporaneamente noi abbiamo iniziato a formare i giuristi cinesi a Roma con i dottorati, e alcuni di quelli che si sono formati negli anni 90 sono entrati nelle commissioni redigenti il codice civile. Sono dei ragazzi straordinari in tre anni in Italia imparano innanzitutto la lingua italiana, poi imparano il latino per poi studiare il diritto romano...è' vero che arrivano i migliori, però anche per i migliori è un tirocinio molto faticoso...”

Anche perchè partono da una lingua come il cinese...
“Assolutamente, e questo dovrebbe essere d'esempio all'Italia dove si parla dell'abolizione delle lingue classiche ..ma se la più grande potenza del mondo forma la futura classe dirigente sui nostri classici, beh ci sarebbe da riflettere davvero..

In effetti lo stesso Xi Jinping ha fatto spesso citazioni riferite alla nostra cultura classica a cominciare dalla trappola di Tucidide...
“Quando Xi Jinping è venuto in Italia scrisse un articolo sul Corriere della Sera, in cui proprio alla vigilia della firma del MOU, il Memorandum of Understanding sulla Via della Seta , il presidente cinese affermava che così come la Cina è il punto di riferimento culturale per l'Oriente, l'Italia è il punto di riferimento culturale di tutto l'Occidente, il che non è un dettaglio, ma un grande riconoscimento.. tanto è vero che io cito sempre questa faccenda perchè è un unicum : noi abbiamo aperto a Wuhan una sede della Sapienza; in Cina ci sono tutte le principali università del mondo, Cambridge, Stanford, la Columbia, ma tutte queste Università hanno pagato un'enormità di denaro per aprire queste sedi, hanno investito.. mentre a noi ha dato tutto il governo cinese: la Sapienza non ha messo un euro.. evidentemente c'è il riconoscimento che vale la pena investire sull'Italia e la cultura italiana..”

Un riconoscimento che forse va al di là degli interessi economici o geopolitici, ma è solo riferito al valore culturale..
“Sono d'accordo, un riconoscimento che va molto al di là della Via della Seta, perchè sulla Via della Seta ci sono tanti paesi e nessuno ha avuto un riconoscimento del genere; l'impressione che ho avuto in tutto questo tempo, visto che collaboro da tanti anni con la Cina e con l'Università cinese, è che la Cina riconosca, dopo quello cinese, solo un altro grande impero che è quello romano”

Che cosa significa per la Cina avere un codice civile?
"Il solo fatto di aver scelto di redigere un codice è un fatto epocale perchè nel mondo ci sono due modelli possibili di codice, uno è quello romanistico l'altro è quello del Common Law anglosassone, quindi senza codice, e anche in Italia e in Occidente si sta diffondendo molto quest'idea della decodificazione: i cinesi invece hanno scelto proprio il contrario e cioè attingere al modello romanistico per fare un codice che è a tutti gli effetti come il nostro, tra l'altro con dei vantaggi , che pochi hanno colto, incalcolabili anche sul piano economico, perchè parlare la stessa lingua sul piano giuridico- il diritto di proprietà, l'usufrutto, le obbligazioni, la locazione, la legge sulle società che è similissima alla nostra- è un grande vantaggio anche per gli operatori economici... e poi c'è un dato strettamente culturale molto interessante e cioè che tutti i codici contemporanei compreso quello italiano hanno come punto di riferimento il diritto romano ma attraverso la mediazione del Codice Napoleone del 1804, cioè il codice della borghesia per eccellenza, mentre i cinesi non hanno avuto la mediazione del Codice Napoleone, sono andati direttamente alle fonti romane, quindi paradossalmente il codice cinese è più legato al diritto romano originario rispetto al nostro

Come si applica praticamente questo codice nella vita sociale ed economica cinese?
"Intanto è un codice civile e quindi un codice che regola i rapporti tra i privati e quindi verrà applicato esattamente come lo applichiamo noi: ci sono le corti, -in Cina hanno anche introdotto ad esempio la class action, o le nuove leggi sulla cybersecurity.. è un sistema a tutti gli effetti simile al nostro per cui non vedo grandi differenze, le grandi differenze sono sul piano costituzionale non sul piano del diritto privato

Ad esempio lei ha citato la cybersecurity, come sa adesso in Cina la tecnologia è avanzatissima e il tracciamento tecnologico è stato usato anche per vincere l'epidemia, sfruttando ad esempio le telecamere a riconoscimento facciale o il sistema dei crediti sociali già esistente prima della pandemia, quindi con questa sorveglianza di massa sempre più diffusa, che garanzie nuove potrà dare questo codice, ad esempio nella tutela della privacy cosa potrà cambiare?
"Il codice da certezza alle regole nel senso che sono codificate, sono pubbliche, sono conoscibili da parte di tutti per cui si tratta di un passo in avanti decisivo verso la certezza del diritto che è un principio cardine anche per l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge; aggiungo che uno dei capisaldi della politica di Xi Jinping è proprio il potere subordinato alla legge che è un principio importantissimo...

A questo proposito mi chiedo come si potrà esprimere questo codice e che novità potrà portare questa normativa in un clima politico in cui Xi Jinping sembra aver dato al suo governo una svolta autoritaria: ha cambiato la costituzione e prolungato il suo mandato a oltranza..
"Mah io non sono d'accordo sull'idea della svolta autoritaria nel senso che Xi Jinping ha prolungato il suo mandato, come il mandato di qualsiasi presidente, oltre i 10 anni, ma se noi guardiamo anche la storia occidentale, ad esempio Roosevelt, avrebbe governato, anzi sarebbe stato presidente degli Stati Uniti, se non fosse morto, per 6 mandati. Diciamo per poter portare a conclusione una serie di progetti, che per una classe dirigente seria non sono per l'indomani, ma sono a distanza di anni se non di decenni, la stabilità è una condizione indispensabile Provare ad applicare la nostra mentalità in un paese che non ha avuto Pericle, non ha avuto la Magna Carta, non ha avuto la Rivoluzione Francese secondo me è una forzatura francamente non condivisibile. In Cina non c'è la democrazia occidentale, c'e' un'altra democrazia che è il potere del popolo, d'altro canto noi abbiamo avuto un esempio plastico con le cosiddette primavere arabe: in Egitto è stato deposto Mubarak che era sicuramente un autocrate, dopodichè i Fratelli Musulmani hanno vinto le elezioni modello occidentale, immediatamente è stato fatto un colpo di Stato e i militari hanno ripreso il potere con il plauso di tutto l'Occidente"

E' stato difficile per voi fare una simile mediazione tra due culture così diverse?
In realtà la mediazione l'hanno fatta loro. Una cultura millenaria come quella cinese che incontra una cultura aliena come quella giuridica romanistico occidentale... e sono riusciti a mediare, sono stati straordinariamente duttili

Vorrei chiederle qualcosa ancora sulla sua esperienza a Wuhan, sia quando insegnava lì sia ora che continua a rimanere in contatto con i suoi studenti dall'Italia
" Io sono stato in contatto quotidiano con Wuhan anche in piena epidemia perche' facevo lezione e ho visto passo passo quello che hanno fatto...chi dice che si tratta della repressione di un sistema autoritario non capisce niente.. perche' una citta' con 11 milioni di abitanti, se non ci fosse stata una collaborazione della popolazione, certamente non ne sarebbe uscita, la repressione non sarebbe stata sufficiente...invece sono rimasti tutti a casa, disciplinati, e hanno fatto 11 milioni di tamponi, non sono mai usciti!

Cosa ha visto e cosa ricorda in particolare?
Ho visto quello che succedeva nel campus universitario di Wuhan, che tra l'altro è una citta' universitaria, cosa che nessuno ha detto in tutto questo periodo.. Wuhan è una citta' molto giovane, degli 11 milioni di abitanti un milione sono studenti universitari, è la città universitaria per eccellenza...solo a Wuhan ci sono 200 università, una cosa straordinaria, il campus dove insegno io è grande come Cagliari, all'interno ci si sposta in macchina..in un campus del genere i ragazzi sono rimasti chiusi nei loro dormitori mentre un servizio efficiente di navette passava tre volte al giorno per portare i pasti o ritirare la biancheria, un'organizzazione che ha a che fare anche con una grande disciplina autoctona della popolazione che è molto confuciana, orientale, non è una questione di comunismo

Wuhan è anche una città molto tecnologica, avanzatissima, coperta dalla rete 5g, quella rete che ha permesso di costruire degli ospedali in 10 giorni, ma al tempo stesso ha delle aree o degli aspetti della tradizione che ai nostri occhi possono sembrare arretrati come ad esempio i famosi mercati dove si vendono gli animali selvaggi, uno di quelli da cui sarebbe partito il virus...
"Wuhan è una città modernissima dove è vero che c'erano i mercati degli animali ma adesso sono stati aboliti cosi' come sono stati aboliti in tutta la Cina ma è una città avveniristica proprio perchè è una citta' universitaria dove ci sono le grandi industrie elettroniche.. ma Wuhan è anche una citta' che ha 80 laghi, si affaccia sul Fiume Azzurro, ed è una città verdissima, mi manca moltissimo