POLITICA
Primo sì al decreto dignità che passa alla Camera: le novità del testo
Stretta sui contratti a termine, aumento di indennità in caso di licenziamento illegittimo e divieto di sponsorizzare il gioco d'azzardo. Messaggio "nuoce gravemente alla salute" sarà apposto su slot e e gratta e vinci

Dopo tre giorni di discussioni e votazioni, il decreto dignità ha incassato l'ok dell'Aula di Montecitorio. Il testo sarà inviato al Senato che dovrebbe licenziarlo entro il 10 agosto. Il decreto scade l'11 settembre. Il provvedimento, voluto fortemente dal ministro del Lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, nel corso dei lavori in Commissione e in Aula si è arricchito di nuove norme come lo stop alla stretta sui contratti di somministrazione per i lavoratori portuali, multe più salate per chi viola il divieto di sponsorizzazioni e pubblicità dei giochi d'azzardo, il messaggio "nuoce gravemente alla salute" apposto su gratta e vinci e slot. Il decreto contiene, inoltre, la stretta sui contratti a termine, le nuove disposizioni sulla somministrazione, il rincaro per i rinnovi e l'aumento delle indennità in caso di licenziamento illegittimo.
Ecco nel dettaglio le principali misure
BONUS ASSUNZIONI STABILI PER UNDER 35 FINO AL 2020
Il bonus del 50% dei contributi per le assunzioni di under 35, che dal prossimo anno sarebbe scattato solo per assunzioni di under 30, sarà esteso anche al 2019 e al 2020. Servirà un decreto attuativo di concerto tra ministero del Lavoro e ministero dell'Economia da emanare entro 60 giorni dall'emanazione del decreto. L'esonero del 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro è riconosciuto per massimo 3 anni e con un tetto di 3.000 euro su base annua. Le coperture arriveranno dall'aumento del prelievo erariale unico sugli apparecchi da gioco a partire dal 2019. La misura costa circa 300 milioni nel triennio 2019-2021 e sale complessivamente a 600 milioni fino al 2024.
STOP STRETTA CONTRATTI SOMMINISTRAZIONE PER I PORTUALI
I lavoratori portuali sono esclusi dalla stretta sui contratti di somministrazione. Dopo la riformulazione degli emendamenti e l'ok unanime da parte dell'Aula della Camera i portuali vengono così esonerati dai limiti posti ai contratti a termine (la previsione delle causali, il massimo di durata di 36 mesi e lo stop&go tra un rapporto a termine e un altro).
NO STOP-AND-GO PER SOMMINISTRAZIONE
E' previsto l'esonero della disciplina dello stop&go, cioe' l'interruzione tra un contratto a termine e un altro per il lavoro in somministrazione.
Voto favorevole ovviamente dai deputati della maggioranza giallo-verde. "Da anni la Lega si oppone alla precarizzazione della vita degli italiani, si oppone da anni all'asse che esiste a livello internazionale tra il Partito socialista europeo e il Partito popolare", ha detto il capogruppo del Carroccio, Riccardo Molinari, in fase di dichiarazione di voto alla Camera. "Smettiamola con la tesi che con questo testo porterà ad un conflitto da imprenditori e lavoratori: è falso". Cosi' Tiziana Ciprini, del M5S sottolineando che il decreto "avvia una stagione di cambiamento nel nostro Paese". Di tutt'altro avviso le opposizioni: "Questo provvedimento - ha detto la capogruppo alla Camera di Forza Italia Mariastella Gelmini - non solo è il primo passo verso la decrescita, ma anche una ricetta sbagliata capace di bruciare posti di lavoro, aumentare il lavoro sommerso, mettere a rischio produttività e competitività delle nostre imprese. Un provvedimento in cui prevale una visione statalista e anti-impresa, un approccio illiberale e punitivo che temo possa riguardare in futuro anche altri ambiti come quello della giustizia e delle grandi opere. Alla faccia del cambiamento. State cambiando in peggio l'Italia.
Altro che governo del cambiamento, voi siete il governo del no: no a Tav, Tap, Ilva. No allo sviluppo e alle grandi opere indispensabili per il Paese, anche a costo di lasciare per strada migliaia di lavoratori". Per il Pd, invece, si tratta di "un decreto ideologico, propagandistico, figlio della necessità politica di un pezzo della maggioranza, i Cinque Stelle, della rincorsa quotidiana alla competizione con la Lega". Un pezzo di maggioranza che "si è inventata un provvedimento per fare la rivoluzione che sta creando invece un danno incalcolabile al paese". "Dissenso totale" sul decreto dignità è stato espresso da Bruno Tabacci per +Europa.
Ecco nel dettaglio le principali misure
BONUS ASSUNZIONI STABILI PER UNDER 35 FINO AL 2020
Il bonus del 50% dei contributi per le assunzioni di under 35, che dal prossimo anno sarebbe scattato solo per assunzioni di under 30, sarà esteso anche al 2019 e al 2020. Servirà un decreto attuativo di concerto tra ministero del Lavoro e ministero dell'Economia da emanare entro 60 giorni dall'emanazione del decreto. L'esonero del 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro è riconosciuto per massimo 3 anni e con un tetto di 3.000 euro su base annua. Le coperture arriveranno dall'aumento del prelievo erariale unico sugli apparecchi da gioco a partire dal 2019. La misura costa circa 300 milioni nel triennio 2019-2021 e sale complessivamente a 600 milioni fino al 2024.
STOP STRETTA CONTRATTI SOMMINISTRAZIONE PER I PORTUALI
I lavoratori portuali sono esclusi dalla stretta sui contratti di somministrazione. Dopo la riformulazione degli emendamenti e l'ok unanime da parte dell'Aula della Camera i portuali vengono così esonerati dai limiti posti ai contratti a termine (la previsione delle causali, il massimo di durata di 36 mesi e lo stop&go tra un rapporto a termine e un altro).
NO STOP-AND-GO PER SOMMINISTRAZIONE
E' previsto l'esonero della disciplina dello stop&go, cioe' l'interruzione tra un contratto a termine e un altro per il lavoro in somministrazione.
Voto favorevole ovviamente dai deputati della maggioranza giallo-verde. "Da anni la Lega si oppone alla precarizzazione della vita degli italiani, si oppone da anni all'asse che esiste a livello internazionale tra il Partito socialista europeo e il Partito popolare", ha detto il capogruppo del Carroccio, Riccardo Molinari, in fase di dichiarazione di voto alla Camera. "Smettiamola con la tesi che con questo testo porterà ad un conflitto da imprenditori e lavoratori: è falso". Cosi' Tiziana Ciprini, del M5S sottolineando che il decreto "avvia una stagione di cambiamento nel nostro Paese". Di tutt'altro avviso le opposizioni: "Questo provvedimento - ha detto la capogruppo alla Camera di Forza Italia Mariastella Gelmini - non solo è il primo passo verso la decrescita, ma anche una ricetta sbagliata capace di bruciare posti di lavoro, aumentare il lavoro sommerso, mettere a rischio produttività e competitività delle nostre imprese. Un provvedimento in cui prevale una visione statalista e anti-impresa, un approccio illiberale e punitivo che temo possa riguardare in futuro anche altri ambiti come quello della giustizia e delle grandi opere. Alla faccia del cambiamento. State cambiando in peggio l'Italia.
Altro che governo del cambiamento, voi siete il governo del no: no a Tav, Tap, Ilva. No allo sviluppo e alle grandi opere indispensabili per il Paese, anche a costo di lasciare per strada migliaia di lavoratori". Per il Pd, invece, si tratta di "un decreto ideologico, propagandistico, figlio della necessità politica di un pezzo della maggioranza, i Cinque Stelle, della rincorsa quotidiana alla competizione con la Lega". Un pezzo di maggioranza che "si è inventata un provvedimento per fare la rivoluzione che sta creando invece un danno incalcolabile al paese". "Dissenso totale" sul decreto dignità è stato espresso da Bruno Tabacci per +Europa.