Privacy online: Garante e associazioni presentano il 'kit di tutela'
Cookie Law, una legge per tutelarci dai 'biscottini'
Le norme del Garante per la privacy sul consenso per l'uso dei cookie sono in vigore dal 3 giugno 2015 e gli utenti di internet, benché conoscano i propri diritti sulla cancellazione e la visione dei dati, spesso non prestano attenzione alle note informative. Un incontro tra Garante e Associazioni di categoria ha fatto il punto sulla questione con la presentazione di un 'manuale d'istruzioni'.
Non ci sarà alcuna scusa per i siti, ma nemmeno per i blogger e wembaster che non si sono ancora adeguati alla cosiddetta 'Cookie Law'. Il provvedimento prevede che ogni sito web visibile in Italia metta un chiaro avviso sulla homepage nel caso in cui utilizzi dei cookie. Tecnicamente i cookie sono righe di testo usate per eseguire autenticazioni automatiche, tracciatura di sessioni e memorizzazione di informazioni specifiche sugli utenti.
Il provvedimento ('Individuazione della modalita semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei cookie'), è stato emesso dal Garante per la protezione dei dati personali l'8 maggio 2014. Alla scadenza di un anno esatto dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (n. 126 del 3 giugno 2014), la Cookie Law è quindi entrata in vigore.
Accetti il biscottino?
I 'cookie', biscottini che segnalano le pagine visitate su internet, di per sé non sono buoni o cattivi. Aiutano nella navigazione, consentendo di ritornare sulle pagine già viste con rapidità, senza consumare inutilmente traffico dati e tempo.
Il rovescio della medaglia è che i cookie sono una preda ambita dalle aziende, che grazie a questa funzionalità possono ricevere informazioni preziose sulla clientela, nel campo dell'industria digitale, dell'editoria, della pubblicità online e dell'e-commerce. E gli italiani pretendono - secondo un'indagine Doxa - la massima riservatezza se i dati riguardano i soldi, la famiglia, la propria salute.
Il provvedimento del Garante per la privacy rende obbligatorio per tutti gli operatori che abbiano servizi online in Italia (quindi anche siti esteri) assicurare che diventi più chiaro ed evidente l'uso dei cookie durante la navigazione, con l'acquisizione del consenso esplicito da parte degli utenti, acquisizione semplificata anche per quanto riguarda l'archiviazione di dati sensibili sul proprio terminale.
Consenso semplice e chiaro
“La vera sfida di oggi per l’Autorità di fronte alla complessità e alla rapidità delle innovazioni, è quella di rendere concreti i principi di protezione dei dati, effettiva la trasparenza dei trattamenti, agevole l’esercizio dei diritti degli utenti.
Si tratta di un obiettivo che comporta la necessità di superare la logica di informativetroppo dispersive o formule di acquisizione del consenso complesse, adottando piuttosto soluzioni che siano flessibili e tecnicamente compatibili con le nuove realtà".
Il Garante per la privacy Antonello Soro è convinto, comunque, che "non debba essere demonizzata la pubblicità e la profilazione". Bisogna, invece, creare "presidi di tutela dei cittadini", come la norma sui cookies, che ha già qualche anno di vita.
Profilazione trasparente
"Con il provvedimento sui cookie, il Garante ha potuto concretamente dimostrare come sia possibile, se non anticipare, almeno governare le innovazioni, imponendo il rispetto della trasparenza di operazioni di profilazione, spesso occulte, compiute sui dati degli utenti. Chi naviga online deve poter decidere in maniera libera e consapevole se far usare o no le informazioni raccolte sui siti visitati per ricevere pubblicità mirata”, ha dichiarato ancora il Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro.
Il kit dei cookie
Le associazioni di categoria (Dma Italia, FedoWeb, Iab Italia, Netcomm e Upa) hanno quindi pensato di creare un 'kit' con le istruzioni d'uso agli utenti e agli operatori, per l'implementazione della Cookie Law.
Già attivo in questi giorni su alcuni siti a partire da un banner informativo, il kit è stato studiato "coinvolgendo le categorie interessate – ha ricordato oggi il Garante per la privacy. "L'utente deve sapere e l'interattività cui costringiamo i cittadini con questo nuovo kit lo rende consapevole di ciò che sta accadendo mentre visita un sito. Sta poi a lui decidere se offrire le sue informazioni o rifiutarsi di darle". Il tutto, "senza però demonizzare la pubblicità, attività senza la quale oggi non si potrebbero creare occupazione e ricchezza", ha concluso Soro.
La percezione della privacy
"Semplificazione" è stata la richiesta da metà del campione interrogato dall’indagine Doxa, una proiezione di circa 15 milioni di utenti, che ritiene che un’informativa più sintetica porti a una maggiore tutela. L’indagine condotta da Doxa Advice ha messo in risalto come per il 90% del campione la condivisione di informazioni personali faccia sempre più parte della vita moderna e rappresenti anche vantaggi ed opportunità.
Risulta molto diffusa e consistente la consapevolezza che il consenso all’utilizzo di alcuni dati personali (di contatto, socio-demografici, sugli stili di consumo) permetta di ricevere proposte commerciali, editoriali, di entertainment vantaggiose economicamente, di migliore qualità e più in linea con i propri interessi: oltre il 90% degli intervistati riconosce tali benefici e quasi il 70% considera un valore ricevere offerte commerciali personalizzate.
Non tutte le informazioni, comunque, sono considerate alla stessa maniera: da tutelare con maggiore attenzione, secondo gli internauti italiani, sono i dati che riguardano il denaro (91%), la famiglia (81%) e la salute (80%), ambiti per i quali si pretende la massima riservatezza.